Il Mulino: Pubblicazioni SVIMEZ
Rapporto Svimez 2012 sull'economia del Mezzogiorno
Svimez
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 1036
Come ogni anno dal 1974, la Svimez pubblica, anche per l'estate 2012, il Rapporto sull'economia del Mezzogiorno, volume che offrirà il più ampio e approfondito panorama dell'andamento congiunturale e degli aspetti strutturali dell'economia meridionale e sulla politica di intervento nell'area relativo agli ultimi 12 mesi. Il Rapporto è il punto di riferimento imprescindibile per tutti gli studiosi, per gli operatori e per i politici che intendono affrontare i problemi economici del Mezzogiorno d'Italia.
Diciotto voci per l'Italia unita
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 447
Antonio Mordini, Edmondo De Amicis, Leopoldo Franchetti, Giuseppina Le Maire, Luigi Einaudi, Giuseppe Donati, Piero Gobetti, Giuseppe Cenzato, Rodolfo Morandi, Ezio Vanoni, Adriano Olivetti, Massimo Severo Giannini, Giulio Pastore, Pasquale Saraceno, Mario Romani, Giorgio Ceriani Sebregondi, Carlo Emilio Gadda e Danilo Dolci sono i diciotto protagonisti del libro. Si tratta di interpreti di alto livello, spesso di primo piano, della vita pubblica e privata - statisti, imprenditori, giuristi, economisti, sociologi, letterati, saggisti, filantropi - tutti non meridionali, le cui voci testimoniano nell'arco di centotrenta anni, a partire dall'unità d'Italia, un'attenzione viva e partecipe, spesso assai originale, alla causa di un Mezzogiorno moderno che sia capace di concorrere a pieno titolo allo sviluppo complessivo del Paese. Dagli scritti riportati nel volume, che Sergio Zoppi compone in una trama unitaria riflettendo sui problemi, le attese e le questioni attuali del nostro Sud, emergono, sia pure con interessi e sensibilità assai diversi tra loro, analisi rigorose e un vigoroso impegno civile nell'auspicio di un'Italia solidalmente unita.
Rapporto Svimez 2011 sull'economia del Mezzogiorno
Svimez
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 960
La grave recessione che ha colpito l'economia mondiale nel biennio 2008-2009 si è abbattuta pesantemente sull'intera economia nazionale, e ha mostrato i suoi effetti più pesanti, in termini di impatto sociale sui redditi delle famiglie e sull'occupazione, nelle regioni del Mezzogiorno. La lenta e difficile fuoriuscita dalla crisi dell'Italia ha interessato invece soprattutto le aree del Nord del Paese mentre il Sud, dopo la flessione del 2009, risulta nel 2010 ancora in stagnazione. Dall'analisi presentata nel Rapporto emerge l'urgenza di rilanciare la crescita del Paese, soprattutto alla luce del calo dei consumi (particolarmente intenso al Sud per effetto dell'indebolimento dei redditi delle famiglie) e della scarsa ripresa degli investimenti. E in questo quadro che vanno definite e inserite le politiche per il Sud, con una concentrazione degli interventi su infrastrutture sovra regionali, energia, logistica, capitale umano e innovazione. Nonostante le disarmanti evidenze, il Sud oggi può attivamente contribuire alla ripresa della crescita e trasformare la sua tradizionale condizione di dipendenza in una progressiva fisiologica prospettiva di crescente interdipendenza con le altre parti del sistema. Su questa linea, il Rapporto offre delle riflessioni tese ad esplicitare e puntualizzare gli spazi che concretamente si aprono affinché il Mezzogiorno, come grande regione d'Europa, possa accompagnare il Sistema Italia nella sfida dell'integrazione mediterranea e internazionale.
Rapporto Svimez 2010 sull'economia del Mezzogiorno
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 896
Come ogni anno dal 1974, la Svimez pubblica anche per l'estate 2010 il Rapporto sull'economia del Mezzogiorno, volume che offrirà il più ampio e approfondito panorama dell'andamento congiunturale e degli aspetti strutturali dell'economia meridbnale e sulla politica di intervento nell'area relativo agli ultimi 12 mesi. Il Rapporto è il punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro - studiosi, ma anche operatori e politici - che intendono affrontare i problemi economici del Mezzogiorno d'Italia.
Rapporto Svimez 2009 sull'economia del Mezzogiorno
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2009
pagine: 879
La diffusa percezione di una crisi che avrebbe riguardato soprattutto Le aree più industrializzate del Paese, perché più aperte alla competizione internazionale, è smentita dai dati economici relativi sia alla seconda metà del 2008 sia alla prima parte del 2009. Le stime della SVIMEZ mostrano come già nel 2008 l'economia meridionale abbia registrato una recessione, sia pur di poco, più grave che nel Centro-Nord: -1,1% contro il -1,0% del resto del Paese; recessione che, in base agli indicatori congiunturali territoriali nella prima parte del 2009, ha conosciuto al Sud una ulteriore forte intensificazione, soprattutto in termini di occupazione e di tasso di disoccupazione. La differenza tra le due aree appare particolarmente rilevante se letta nel medio periodo: tra il 2000 e il 2008 il PIL è cresciuto dell'1% medio annuo al Centro-Nord e di circa la metà (0,6%) nel Sud. Ciò vuol dire che se la contrazione attesa per il 2009 (intorno al 5%) dovesse riguardare in egual misura le due ripartizioni, il Prodotto interno lordo meridionale tornerebbe ai livelli che aveva 10 anni prima. Il superamento delle difficoltà strutturali richiederà profondi processi di ristrutturazione, di durata e di intensità al momento non prevedibili, anche dato il carattere internazionale ed esogeno della crisi stessa.
Mezzogiorno e intermediazione «impropria»
Piero Barucci
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 200
Questo volume, che ripropone saggi scritti lungo un esteso arco temporale, rappresenta un tentativo di fondare la politica meridionalistica sull'insostituibile ruolo dell'impresa per rompere quell'equilibrio di sottoutilizzazione che si riscontra nell'economia del Sud Italia: una realtà nella quale tutto - ed in primo luogo la diffusa presenza della criminalità organizzata - concorre ad orientare l'azione dei singoli a ricercare ambiti privilegiati e di rendita senza innovare per conseguire profitto. Perché il Mezzogiorno possa essere parte di una doverosa politica di solidarietà nazionale è auspicabile che esso stesso divenga un soggetto dinamicamente attivo nella prospettiva di una economia globale di cui sentirsi parte.
La «Cassa per il Mezzogiorno». Un'esperienza italiana per lo sviluppo
Gabriele Pescatore
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 473
Il volume raccoglie una serie di interventi e testimonianze che Gabriele Pescatore - insigne giurista e uomo di appassionato impegno civile - dedicò alla questione meridionale negli anni in cui fu alla guida della "Cassa per il Mezzogiorno" (1955-1976). Un'antologia di testi scelti dall'autore medesimo, che forniscono un articolato quadro non solo delle vicende e dell'attività della Cassa - creata per porre rimedio ai divari storicamente presenti nell'economia italiana - ma anche delle politiche e dell'amministrazione per lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia, nonché delle esperienze di programmazione e di coordinamento in ordine all'economia e all'ambiente dei territori meridionali. Dal quadro che emerge dalla lettura dei testi, scaturisce una pagina importante della storia nazionale, che offre utili spunti di riflessione sulle tematiche legate allo sviluppo del meridone e ai problemi strutturali che ne hanno determinato il ritardo.
Rapporto Svimez 2008 sull'economia del Mezzogiorno
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 843
Il brusco peggioramento del quadro internazionale verificatosi nei primi mesi del 2008 fa seguito a segnali di indebolimento della crescita economica già manifestatisi nel 2007. La fase di ripresa che dal 2006 aveva riguardato anche l'Italia sembra dunque essersi ormai esaurita. Pur seguendo l'andamento congiunturale del resto del Paese, il Mezzogiorno nel 2007 si è mantenuto su tassi di crescita stabilmente più bassi. Secondo le valutazioni SVIMEZ, nel 2007 il PIL è aumentato al Sud dello 0,7%. La situazione del Mezzogiorno appare ancora più difficile se la si confronta con gli elevati tassi di crescita sperimentati in questi ultimi anni dalle altre regioni in ritardo di sviluppo dell'Ue a 15 e dai nuovi Stati membri dell'Unione. Una simile condizione richiede da un lato un'analisi strutturale delle difficoltà competitive del Sud nel nuovo quadro internazionale, dall'altro una ridefinizione delle politiche pubbliche nazionali e comunitarie. Il rapporto 2008 dedica la sua terza parte di approfondimento proprio al tema del Mezzogiorno nella globalizzazione e alla sua capacità di adeguamento alle nuove condizioni competitive. L'analisi affronta da una parte criticità e condizioni che sono di ostacolo allo sviluppo (povertà, criminalità, deficit di infrastrutture, debolezza dei sistemi urbani) e dall'altra i punti di forza, esistenti o potenziali, da cui partire per riavviare il processo di crescita e convergenza con il resto del Paese.
I numeri e la politica. Statistica, programmazione e Mezzogiorno nell'impegno di Alessandro Molinari
Simone Misiani
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2007
pagine: 324
Questo volume può essere considerato la prima biografia di Alessandro Molinari. L'autore, basandosi su una documentazione inedita, ricostruisce l'itinerario intellettuale e civile dello statistico, collegando la sua carriera nelle istituzioni all'evoluzione del quadro politico interno e internazionale, dai primi anni Venti alla nascita della programmazione economica. La statistica costituisce la cifra di una visione riformatrice in cui la scuola liberale di Einaudi si incontra con il socialismo di Turati. Sono gli anni del miracolo economico, l'Italia compie la scelta a favore della politica di industrializzazione del Mezzogiorno e la discussione verte sullo Schema Vanoni e sul varo di riforme di struttura atte a dare un carattere equilibrato e duraturo allo sviluppo in corso e alla affermazione della società dei consumi. Il principale contributo offerto dalla statistica in questi anni è riassumibile nell'apporto offerto al calcolo del reddito nazionale, che avrebbe dovuto fornire un quadro di regole certe entro cui orientare le politiche di sviluppo e che, però, non trovò spazio nell'indirizzo dato alla programmazione economica. Intorno a questo snodo cruciale nella storia dell'Italia repubblicana si consuma la sconfitta del riformismo dei tecnici e si apre la strada a un'idea della programmazione economica basata sul principio del "deficit spending", più funzionale ll'affermazione del primato dei partiti di massa.
Per il Mezzogiorno e per l'Italia. Un sogno ed un impegno che dura da 60 anni
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2007
pagine: 261
Sul finire del 2006 si sono compiuti sessanta anni dalla fondazione della SVIMEZ, avvenuta nel 1946. Per celebrare tale ricorrenza, l'Associazione ha dato vita ad una iniziativa che si è svolta il 12 dicembre 2006, presso la Biblioteca Centrale di Roma, onorata dalla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Questo volume contiene gli atti - relazioni e documentazione - presentati nell'occasione. In particolare, il volume contiene la relazione del prof. Giuseppe Galasso su Svimez, Mezzogiorno, un sessantennio di storia italiana, nella quale l'eminente storico meridionalista pone in evidenza come l'Associazione abbia affrontato fin dall'inizio i temi dello sviluppo meridionale, non come questione regionale, ma come un grande problema nazionale, puntando sullo sviluppo industriale come strategia di fondo e contribuendo anche in sede internazionale a sostenere e definire l'azione del Governo relativa al Sud. Si sottolinea anche il persistere del dualismo italiano, la cui dimensione merita un'attenzione e un impegno non minori di prima. Il volume presenta una ampia documentazione, costituita da elaborazioni statistiche e grafiche sui dati economici ed occupazionali relativi al periodo 1951-2005 e una cronistoria di eventi relativi all'intero periodo 1945-2006.
L'industria turistica nel Mezzogiorno. Rapporto
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2006
pagine: 634
Il rapporto si colloca in un momento cruciale della evoluzione del turismo per i cambiamenti degli assetti organizzativi e delle strategie commerciali internazionali - e nazionali - causati dall'avvento e dalla diffusione di internet, uno strumento che ha determinato anche una vera e propria nuova logica di mercato. Nel corso dell'ultimo quarto di secolo il Mezzogiorno, pur avendo registrato un certo recupero di posizioni rispetto al resto dell'Italia, continua a presentare notevoli arretratezze, con alcuni paradossi e con non pochi aspetti contraddittori: eccessiva stagionalità, ridotto apporto economico, scarso appeal sia per il mercato estero che per quello interno, scarsa valorizzazione dei turismi d'arte e culturale e d'affari, mancata affermazione unitaria del "Southern Italy", difficoltà di trasporto aereo, più forte incidenza del fenomeno delle abitazioni per vacanza, promozione delle regioni non coordinata a livello di area e altro. A fronte di questa situazione sono necessari, in primo luogo, un paradigma identitario ed un marchio unitario per le strategie di sviluppo e di promozione, fondate in prevalenza sulla intersezione fra viaggio aereo e soggiorno, e riferibili anche a segmenti di grande qualità come le crociere e la nautica da diporto, per le quali le potenzialità sono poco utilizzate. Strategie mirate debbono essere realizzate anche per le grandi città "capitali" del Mezzogiorno e, più in generale, per la componente artistica e culturale dell'area.
Rapporto Svimez 2006 sull'economia del Mezzogiorno
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2006
pagine: 643
In un Paese che nel 2005 non è cresciuto, il Mezzogiorno è seppur lievemente arretrato, confermando per il secondo anno consecutivo un deficit di crescita rispetto al Centro-Nord. Occorre riflettere su cosa si sia inceppato in un meccanismo che sembrava aver innescato, dopo una lunga fase prima di consolidamento e poi di riapertura dei divari Nord-Sud, un processo di convergenza tra le due macro-aree del Paese. In realtà i miglioramenti intervenuti a cavallo del nuovo secolo non hanno mutato le caratteristiche strutturali dell'economia. I fondamentali dell'economia meridionale e i meccanismi che presiedono ai processi di sviluppo continuano ad essere profondamente diversi da quelli delle aree più sviluppate del paese e dell'Europa, e al tempo stesso rimangono diversi anche da quelli delle aree deboli dell'Unione che hanno mostrato nell'ultimo decennio i più sostenuti ritmi di crescita.

