Libri di Antonio Salvatore Romano
La libertà che feconda. Episodi di storia del cristianesimo
Giancristiano Desiderio, Domenico De Vivo, Oscar Sanguinetti, Roberto Spataro
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2025
pagine: 108
Ogni generazione – per non dire ogni uomo – ha bisogno di ricreare nel suo spirito le verità disperse nella storia. Il libro, frutto del contributo di quattro illustri autori, parte dalle considerazioni sul saggio di Benedetto Croce “Perché non possiamo non dirci cristiani” che uscì sulla rivista “La Critica” il 20 novembre 1942 ossia nel bel mezzo della Seconda guerra mondiale. Gian Cristiano Desiderio prende quindi le mosse dalla situazione storica e dalle reazioni che ci furono in campo politico e si allargherà allo stesso pensiero del filosofo e alla sua battaglia ideale e pratica per la difesa della libertà. Con Domenico de Vivo, il volume passa ad esaminare le fonti dirette delle origini del Cristianesimo e le testimonianze storiche antiche non cristiane. Sono solo una decina gli storici ed autori antichi che costituiscono le fonti indirette delle origini del cristianesimo e affondano le radici nel contesto storico e culturale dell’Impero Romano: rispettando un ordine cronologico si parlerà del c.d. senaconsulto del 35e di pochi autori, fra i quali i tre latini sempre considerati: Plinio il Giovane, Tacito e Svetonio. Ciò che Socrate ha significato per la storia dell’antica filosofia greca – ci ricorda Roberto Spataro – è stato Origene per la storia del Cristianesimo antico. Con Origene iniziano l’esegesi biblica sistematica, fondata su una precisa teoria ermeneutica e la teologia tout court, intesa come rigorosa ricerca intellettuale dei dati della Rivelazione accolti con fede. L’eredità di Origene fu raccolta dai suoi estimatori tra i quali si annoverano, in Oriente, i Padri Cappadoci e, in Occidente, personalità della statura di Ambrogio. Nella quarta parte, Oscar Sanguinetti, ci parla del cristianesimo nell’epoca costantiniana: con Costantino I, che regna dall’inizio del IV secolo, il culto cristiano viene riconosciuto ufficialmente. Dopo la sua vittoria a Ponte Milvio, Costantino interrompe le persecuzioni e nel 313 emana l’Editto di Milano, che garantisce libertà di culto. Costantino chiama anche alla conversione al cristianesimo e sostiene l’unità della Chiesa, convocando il Concilio di Nicea nel 325 per affrontare le eresie. Il termine “Chiesa costantiniana” è stato usato per criticare la Chiesa prima del Concilio Vaticano II, sostenendo che si sarebbe contaminata con il potere temporale. Prefazione di Antonio Salvatore Romano.
«Un dio, un re o la morte». Chiesa e Stato a Napoli tra rivoluzione e prima restaurazione borbonica (1799-1802)
Antonio Salvatore Romano
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2024
pagine: 320
In seguito alla rovinosa caduta della Repubblica Napoletana del 1799, tra le vittime più illustri della prima Restaurazione borbonica vi fu anche l’anziano cardinale Giuseppe Maria Capece Zurlo (1711-1801), arcivescovo di Napoli dal 1782. Sulla base di un’approfondita indagine archivistica e bibliografica, l’autore ricostruisce le fasi della forzata collaborazione della Curia partenopea con le autorità repubblicane e con i vertici militari francesi e il successivo periodo dell’esilio dell’arcivescovo nel palazzo abbaziale di Loreto di Montevergine, con gravi conseguenze per il complicato governo della Chiesa di Napoli. Inoltre, nel volume viene evidenziato come lo strettissimo controllo statale sulle istituzioni ecclesiastiche rigidamente imposto da Ferdinando IV di Borbone, dalla regina Maria Carolina e dai loro più fidati consiglieri avesse contribuito a logorare non poco le relazioni tra il Regno di Napoli e la Santa Sede agli albori del XIX secolo, in un perverso intreccio tra politica e religione.
Il Diavolo in tasca. Cristiani, chiesa e corruzione nella storia (secoli XVI-XXI)
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2021
pagine: 208
Il libro costituisce il secondo di due volumi sul rapporto tra il cristianesimo, la Chiesa e la corruzione dalle origini alle soglie del XXI secolo. Il volume prende in considerazione questa “iniqua relazione” in un tempo storico che comincia dal Rinascimento per arrivare all’età contemporanea. Emerge l’immagine di una Chiesa che si è svenduta al facile possesso dell’utile terreno, anche se non sono mancati i tentativi per ritornare all’originaria sequela Christi. Sono circa sei secoli nel corso dei quali, a partire dall’epoca delle Riforme, il problema ha continuato ad essere presente e ha costituito quel fardello da cui la Chiesa non riesce tuttora a liberarsi.

