«La vera novità della poesia lirica oraziana, anche sul piano formale, fu quella di ricongiungersi, con le sue Odi, alla lirica greca antica di Archiloco e Pindaro, di Alceo e Saffo. Celebrando se stesso come l'"inventore" romano di questo genere letterario, il poeta di Venosa non si esaltava vanagloriosamente; si può infatti dire che prima di lui i lirici antichi erano conosciuti soltanto di nome e che, per quanto ne sappiamo, nessun romano aveva letto Alceo o Pindaro». Introduce così Ugo Dotti la sua edizione - tagliata su misura per la sensibilità contemporanea - delle Odi e degli Epodi oraziani, opere indimenticabili che fanno ormai parte della cultura interiore occidentale. Fra l'invettiva tormentata degli Epodi, il tono solenne del Canto secolare e la celebrazione, nelle Odi, della vita tranquilla e del sereno godimento dell'oggi nell'ignoranza del domani, Orazio ha scolpito nei suoi versi un insegnamento poetico ancora attuale, come il suo celebre invito al carpe diem.
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Odi ed epodi. Canto secolare. Testo latino a fronte
| Titolo | Odi ed epodi. Canto secolare. Testo latino a fronte |
| Autore | Quinto Orazio Flacco |
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
| Collana | Universale economica. I classici |
| Editore | Feltrinelli |
| Formato |
|
| Pagine | 512 |
| Pubblicazione | 05/2018 |
| Numero edizione | 2 |
| ISBN | 9788807903120 |
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