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L'ecumenismo «vissuto». Il frate cappuccino Callisto Lopinot cappellano del campo di concentramento a Ferramonti di Tarsia

L'ecumenismo «vissuto». Il frate cappuccino Callisto Lopinot cappellano del campo di concentramento a Ferramonti di Tarsia
Titolo L'ecumenismo «vissuto». Il frate cappuccino Callisto Lopinot cappellano del campo di concentramento a Ferramonti di Tarsia
Autore
Introduzione
Argomento Biografie e storie vere Biografie generali
Collana Le ragioni del credere
Editore Progetto 2000
Formato
Formato Libro Libro: Libro rilegato
Pagine 192
Pubblicazione 10/2018
ISBN 9788882765170
 
12,00

 
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Se il campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, a detta di tutti gli internati, non fu un lager ma solo un luogo di detenzione, grande merito va dato al direttore del campo, Paolo Salvatore, al maresciallo dei carabinieri Gaetano Marrari, ma anche al cappellano cattolico, il frate cappuccino Callisto Lopinot. Nel libro di don Salvatore Belsito viene ricordata la posizione pontificia sul razzismo e l'opera dell'episcopato calabro. Nel saggio introduttivo a firma di mons. Ignazio Schinella viene presentata la figura di padre Lopinot come il buon samaritano del campo di Ferramonti. In appendice il diario di padre Lopinot (1941-1944) e il racconto dell'harmonium che il papa Pio XII inviò a Ferramonti e che fu uno strumento musicale ecumenico: suonò sia per i cattolici che per gli ebrei.
 
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