Qualcosa disturba la nostra immedesimazione nei grandi temi etici a cui ci convoca il "Decalogo" di Kieslowski: incongruità, intrusioni inesplicabili, oggetti che si ribellano alla loro funzione, creano, nei personaggi del film e negli spettatori, irritazione e malessere. Nonostante Kieslowski affermi che questi “ospiti” importuni facciano parte di «una realtà che non si può capire e non si può sistemare in un ordine logico», noi li consideriamo come i messaggeri di un’“altra scena” che contesta e sovverte quella manifesta. Dietro un Decalogo “cristiano”, riproposto come conflitto morale tra l’obbedienza ai Comandamenti e le passioni umane che «li violano ogni giorno», sembra affermarsi un elemento ebraico irriducibile, complesso e contradditorio, spesso beffardo, che mette in tensione la coerenza della narrazione, caricandola di una dimensione opaca, ostile e minacciosa. La petizione etica su cui insistono le sceneggiature rischia così di occultare o di mitigare lo scandalo radicale al centro dei dieci film, che può essere percepito solo soffermandosi sulle discordanze tra le une e gli altri.
Il «Decalogo» di Kieslowski. Tra scandalo e falsa testimonianza
| Titolo | Il «Decalogo» di Kieslowski. Tra scandalo e falsa testimonianza |
| Autori | Sandra Puiatti, Moreno Manghi |
| Argomento | Arti, cinema e spettacolo Cinema, televisione e radio |
| Collana | Teatro e cinema, 3 |
| Editore | Polimnia Digital Editions |
| Formato |
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| Pagine | 140 |
| Pubblicazione | 07/2024 |
| ISBN | 9791281081284 |

