Timone non è un re né un principe. È solo il "favorito" della Fortuna, ma la sua dimora in Atene è una vera e propria corte in cui è riverito da poeti, pittori, mercanti e uomini d'arme: una folla di cortigiani e clienti ai quali elargisce sconsideratamente doni e amicizia, cieco di fronte all'adulazione e all'inganno che lo circondano. Solo quando la sorte gli volge le spalle e a causa della sua prodigalità si ritrova ridotto in miseria, scopre l'ingratitudine di coloro che aveva creduto amici. Il benefattore divenuto misantropo si ritira a vivere solitario e pieno d'odio in una caverna, dove trama la sua vendetta contro la città e il genere umano maledicendone l'insaziabile avidità. Ispirato a uno dei più celebri Dialoghi di Luciano , Timone d'Atene (1608) affida a una figura del mondo classico l'amara riflessione di Shakespeare sulla crisi di valori che, fra Cinquecento e Seicento, accompagna la nascita dell'uomo moderno: la realtà è un deserto dell'anima e del cuore, dove domina, mostro solitario e invincibile, il dio dell'oro e della cupidigia. Introduzione di Nemi D'Agostino.
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Timone d'Atene. Testo inglese a fronte
| Titolo | Timone d'Atene. Testo inglese a fronte |
| Autore | William Shakespeare |
| Curatore | Agostino Lombardo |
| Introduzione | Nemi D'Agostino |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura teatrale |
| Collana | I grandi libri |
| Editore | Garzanti |
| Formato |
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| Pagine | 256 |
| Pubblicazione | 10/2020 |
| ISBN | 9788811815723 |

