Agenzia X: Terrae
Fantasmi di Pittsburgh. Tracce, rovine e memoria della città
Salvatore Poier
Libro: Copertina morbida
editore: Agenzia X
anno edizione: 2022
pagine: 160
A volte spaventano, i fantasmi, e a volte ci invitano a pensare. Spesso neanche ci accorgiamo di loro, si fanno sentire solo quando siamo vulnerabili, stanchi, provati, tristi o preoccupati. Sono presenze la cui assenza non si fa notare e la cui percezione è considerata inquietante. Eppure, se normalizzassimo la presenza dei fantasmi facendo attenzione alla loro costante convivenza nella nostra quotidianità, ci renderemmo conto dello strano misto tra un presente che sarebbe potuto essere (e non è più o non è mai diventato) e un altro che è solo perché lo percepiamo come tale. I fantasmi qui descritti non sono presenze ectoplasmiche, ma i segni di una storia: il tetto di una casa abbattuta conficcato nel muro dell'edificio adiacente; i parcheggi vuoti costruiti dopo la demolizione di un quartiere afroamericano; le placche di bronzo erette a celebrare le scoperte scientifiche. Luoghi dove la ragnatela di significati che è la coscienza umana si interseca con elementi di un'altra ragnatela appartenente a un passato più o meno prossimo. Questo libro parla dei fantasmi di Pittsburgh, ma non è tanto un libro su Pittsburgh, l'invito è quello di provare ad ascoltarli ovunque si manifestino, perché ci rivelano più di quanto sapevamo della nostra stessa esistenza, e a volte più di quello che siamo disposti a voler sapere. Postfazione di Giuseppe Sciortino.
La fabbrica e il quartiere. Conflitti ambientali a Brescia
Filippo Zorzi
Libro: Libro in brossura
editore: Agenzia X
anno edizione: 2022
pagine: 160
Come nasce e si sviluppa una zona industriale altamente inquinante? La vicenda della ditta Caffaro di Brescia è un esempio da manuale di ingiustizia ambientale. Le città che nel secolo scorso si arricchirono grazie alla presenza delle grandi industrie oggi si trovano a fare i conti con gravi danni ambientali. Tra queste c’è Brescia, dove la zona ovest della città si è estesa gradualmente intorno alle fabbriche, fino a inglobarle. Qui si trova la Caffaro, uno stabilimento chimico che da più di un secolo costringe gli abitanti di alcuni quartieri a vivere in un territorio pesantemente contaminato. Nel tempo, quest’area ha perso la sua connotazione operaia e, come tante periferie italiane, è stata travolta da forme di impoverimento e abbandono, mentre più recentemente ha iniziato a fare i conti con nuovi progetti di rigenerazione, tentativi di gentrificazione, oltre che di innovazione sociale e culturale. A partire da una ricerca realizzata all’interno del sito inquinato, tra parchi e giardini contaminati, divieti, proteste, capannoni in rovina, coltivazioni sperimentali, questo libro racconta la storia dettagliata delle trasformazioni sociali e spaziali che sono seguite alla scoperta del disastro ambientale del sito Brescia-Caffaro. Prefazione di Luigi Pellizzoni
Spazio comune. Città come commoning
Stavros Stavrides
Libro: Copertina morbida
editore: Agenzia X
anno edizione: 2022
pagine: 224
Lo spazio è tanto un prerequisito quanto un prodotto delle relazioni sociali, e in esso si gioca la possibilità di stimolare o impedire l'incontro con l'altro. Viviamo in un'epoca di recinzioni, in cui l'uso delle aree comuni è sempre più scoraggiato e limitato. Ma lo spazio pubblico è tutt'altro che morto. In questo libro che è ormai un piccolo classico contemporaneo, pubblicato in diverse nazioni con notevole successo, l'architetto greco Stavros Stavrides ci invita a rivisitare e reinventare la distinzione tra pubblico e privato, per dare forma a nuove relazioni sociali e rendere possibili esperienze condivise in nuovi spazi che si aprano a una dinamica di commoning, studiando variegate pratiche che includono le occupazioni abitative, l'autocostruzione, l'intervento artistico e festivo, e seguendo le tracce di attori quali rifugiati, venditori ambulanti, writer e artisti di strada... "Spazio comune" ci invita a guardare alla città come vero e proprio commons, rivelandone l'intrinseca politicità e il potenziale di emancipazione nascosto. Lo spazio, ci dice Stavrides, è tanto un prerequisito quanto un prodotto delle relazioni sociali, e in esso si gioca la possibilità tanto di stimolare o quanto di impedire l'incontro con l'altro. Per questo la trasformazione spaziale è una tappa fondamentale per la formazione di soggetti politicizzati in grado di costruire un potenziale di emancipazione nella vita metropolitana contemporanea.
La rivolta del verde. Nature e rovine a Torino
Lucilla Barchetta
Libro: Copertina morbida
editore: Agenzia X
anno edizione: 2021
pagine: 204
L'altra faccia del verde urbano: luoghi abbandonati, "insicuri", spesso inquinati, ma da cui giungono segni di cambiamento, presagi di un futuro che ci aspetta. Una parte significativa degli spazi verdi delle nostre città si trova oggi in stato di profondo abbandono, a seguito di carenze gestionali e progettuali. Si tratta di luoghi stigmatizzati o poco noti, vuoti o cosparsi di rovine industriali. Margini estremi vivi e vitali, in grado di svelare segrete identità, come un presentimento dell'urbano a venire. Frutto di una prolungata ricerca dell'autrice sulle aree verdi fluviali di Torino, "La rivolta del verde" è un viaggio, non nel giardino dell'Eden, ma in più prosaici "giardini pieni di merda", alla scoperta dei loro tesori nascosti: una biodiversità vegetale e faunistica insospettata, oltre a un insieme di pratiche d'uso ingegnose e significative. Un ricchissimo repertorio di storie invisibili ancora da raccontare. Attraverso un collage della storia ambientale di Torino, qui si rivela l'intrinseca politicità dell'ecologia urbana. Invece di addomesticare forzatamente la città, potremmo aprirci al selvatico come a un terreno di arricchimento, scoperta e sfida.