BEAT: BEAT BESTSELLER
La scomparsa di Josef Mengele
Olivier Guez
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2020
pagine: 202
Buenos Aires, giugno 1949. Nella gigantesca sala della dogana argentina una discreta fetta di Europa in esilio attende di passare il controllo. Sono emigranti, trasandati o vestiti con eleganza, appena sbarcati dai bastimenti dopo una traversata di tre settimane. Tra loro, un uomo che tiene ben strette due valigie e squadra con cura la lunga fila di espatriati. Al doganiere l'uomo mostra un documento di viaggio della Croce Rossa internazionale: Helmut Gregor, altezza 1,74, occhi castano verdi, nato il 6 agosto 1911 a Termeno, o Tramin in tedesco, comune altoatesino, cittadino di nazionalità italiana, cattolico, professione meccanico. Il doganiere ispeziona i bagagli, poi si acciglia di fronte al contenuto della valigia più piccola: siringhe, quaderni di appunti e di schizzi anatomici, campioni di sangue, vetrini di cellule. Strano, per un meccanico. Chiama il medico di porto, che accorre prontamente. Il meccanico dice di essere un biologo dilettante e il medico, che ha voglia di andare a pranzo, fa cenno al doganiere che può lasciarlo passare. Così l'uomo raggiunge il suo santuario argentino, dove lo attendono anni lontanissimi dalla sua vita passata. L'uomo era, infatti, un ingegnere della razza. In una città proibita dall'acre odore di carni e capelli bruciati, circolava un tempo agghindato come un dandy: stivali, guanti, uniforme impeccabili, berretto leggermente inclinato. Con un cenno del frustino sanciva la sorte delle sue vittime, a sinistra la morte immediata, le camere a gas, a destra la morte lenta, i lavori forzati o il suo laboratorio, dove disponeva di uno zoo di bambini cavie per indagare i segreti della gemellarità, produrre superuomini e difendere la razza ariana. Scrupoloso alchimista dell'uomo nuovo, si aspettava dopo la guerra di avere una formidabile carriera e la riconoscenza del Reich vittorioso, poiché era... l'angelo della morte, il dottor Josef Mengele.
Insegnamenti sull'amore
Thich Nhat Hanh
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2020
pagine: 169
Secondo il Buddha per dimorare in eterno con il Brahma, il Dio universale, bisogna praticare i Brahmavihara, vale a dire l'amore, la compassione, la gioia e l'equanimità. I Brahmavihara sono i quattro elementi costitutivi dell'amore, e sono detti "incommensurabili" poiché crescono ogni giorno all'interno di colui che li pratica, rendendolo felice. Thich Nhat Hanh, celebre monaco vietnamita, maestro zen e poeta, illumina in questo libro la via dei Brahmavihara, attingendo a storie antiche e nuove della grande tradizione buddhista e al ricco bagaglio della sua esperienza personale.
L'arte della guerra
Tzu Sun, Sun Pin
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 373
Tra gli scritti fondamentali del pensiero cinese, "L'Arte della guerra" di Sun Tzu, composta più di 2.500 anni fa, è stata a lungo ritenuta una gemma solitaria, un'opera preziosa e unica dell'antica filosofia cinese del conflitto e della lotta. La scoperta poi dei "Metodi militari", l'opera di Sun Pin, nipote o probabilmente bisnipote di Sun Tzu, un testo successivo di un centinaio d'anni circa all'"Arte della guerra", ha svelato che in Cina è esistita per un periodo nient'affatto breve una fiorente letteratura "strategica", una scuola della condotta in guerra e della teoria del conflitto che ha avuto più di un maestro. Nella sua opera, Sun Pin non si limita, infatti, a commentare e arricchire i concetti fondamentali dell'"Arte della guerra" del suo illustre predecessore e antenato, da quello di ch'i, l'energia, lo spirito combattivo, a quello di "potenza strategica", ma elabora anche un originale pensiero della "forma" e del "senza-forma" che illumina la sublime arte di vincere in guerra adattandosi alla "forma" del nemico. Accostando i due testi Ralph Sawyer consente così non soltanto di cogliere la profondità di una filosofia della lotta e del conflitto in cui la suprema abilità consiste "nel piegare il nemico senza combattere la guerra", ma di capire anche l'attualità di un'opera amata da Mao Zedong e Lin Biao, da Ho Chi-minh e dal generale Vo Nguyen Giap, dagli uomini d'affari e dalle spie d'Oriente e d'Occidente. Introduzione di Alessandro Corneli.
Il paese delle maree
Amitav Ghosh
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 460
Piya è appena arrivata a Canning, l'ultima fermata per i Sundarban, l'immenso arcipelago che si stende fra il mare e le pianure del Bengala e che, secondo la leggenda, è sorto il giorno in cui la treccia del dio Shiva si è disfatta e i suoi capelli bagnati si sono sciolti in un immenso e intricato groviglio. Piya, giovane biologa marina nata in Bengala ma cresciuta negli Stati Uniti, è arrivata in questo dedalo di fiumi e foreste per scandagliare le profondità marine. Sui corsi d'acqua di mezzo mondo, Piya si è sempre sentita protetta dalla sua inequivocabile estraneità, dai suoi capelli neri corti, dalla sua pelle scura, dai suoi lineamenti delicati di giovane donna indiana. Qui, in un posto in cui si sente più straniera che altrove, sa che il suo aspetto la priva di ogni protezione. Per Kanai Dutt, invece, l'interprete diretto a Lusibari per decifrare un misterioso diario lasciatogli da uno zio, l'arcipelago è soltanto il paesaggio dove poter sfoggiare l'agilità e la prontezza del viaggiatore capace di cogliere istintivamente l'attimo. Soltanto per Fokir, il pescatore, i Sundarban sono il mondo. A bordo della sua barca, fatta di canne, foglie di bambù e fragili assi di legno, Fokir conosce ogni angolo di quest'universo, e sa che qui non esistono confini tra acqua dolce e salata, fiume e mare, terra e acqua, poiché quotidianamente le maree penetrano fin dentro le pianure del Bengala e foreste e isole intere scompaiono.
Il fosso
Herman Koch
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 330
Robert Walter è il sindaco di Amsterdam, la capitale della democratica Olanda. Ha la moglie straniera, ma lui si guarda bene dal dire da quale paese proviene. La gente si nutre di pregiudizi, si sa. Anche in Olanda, dove ognuno può pensarla come vuole, ma dove non è raro sentire dire che quelli, gli stranieri, ce l'hanno nel sangue il furto, la coltellata facile, la tendenza a maltrattare le donne. Del resto, anche lui, Robert, non è mica privo di pregiudizi. Semplicemente, dato il ruolo che ricopre, finge bene. Quando si ritrova in compagnia di persone appartenenti alle varie etnie della città, è capace persino di canticchiare su musiche bizzarre o di mettersi in bocca con le mani un improbabile pezzo di carne. Però, davanti a uno straniero, nulla può togliergli la naturale diffidenza del contadino che vede un estraneo entrare nel suo campo. Da qualche tempo, tuttavia, la sua arte di dissimulare sta andando a farsi benedire. Tutto è cominciato il 16 gennaio, durante la festa per il nuovo anno in cui accorre in comune la crema della città: il capo della polizia, il procuratore capo, gli assessori, il presidente dell'Ajax. Robert stava chiacchierando appunto con quest'ultimo quando, vicino alla porta che dalla sala centrale del municipio conduce ai bagni, ha scorto sua moglie, una birra in mano, fare cin cin con l'assessore Maarten van Hoogstraten. Nulla di male, se poi lei non avesse riso rovesciando indietro la testa, mentre l'assessore le teneva una mano sul gomito e le sussurrava qualcosa all'orecchio. Da quel giorno il sospetto del tradimento della moglie straniera si è impadronito talmente della mente e del cuore di Robert che tutti i suoi pregiudizi si sono scatenati e gli si sono rivoltati contro.
Il ristorante dell'amore ritrovato
Ito Ogawa
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 191
Ringo, una ragazza che lavora nelle cucine di un ristorante turco di Tokyo, rientra una sera a casa con l'intenzione di preparare una cena succulenta per il suo fidanzato col quale convive da un po'. Con suo sommo sgomento, però, scopre che l'appartamento è completamente vuoto. Niente televisore, lavatrice, frigorifero, mobili, tende, niente di niente. Spariti persino gli utensili in cucina, il mortaio di epoca Meiji ereditato dalla nonna materna, la casseruola Le Creuset acquistata con la paga del suo primo impiego, il coltello italiano ricevuto in occasione del suo ventesimo compleanno. È, soprattutto, sparito il fidanzato indiano, maître nel ristorante accanto al suo, un ragazzo con la pelle profumata di spezie. Lo choc di Ringo è tale che resta impietrita al centro della casa desolatamente vuota, la voce che non le esce più dalla bocca. Decide allora di ritornare al villaggio natio, dove non mette più piede da quando, quindicenne, è scappata di casa in un giorno di primavera. Là, appartata nella quiete dei monti, matura il suo dolore. Una mattina, però, osservando il granaio della casa materna, Ringo ha un'idea singolare per tornare pienamente alla vita: aprire un ristorante per non più di una coppia al giorno, con un menu ad hoc, ritagliato sulla fisionomia e i possibili desideri dei clienti.
Il serpente dell'Essex
Sarah Perry
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 458
Londra, fine Ottocento. Le campane di St-Martin-in-the-Fields suonano a morto per le esequie di Michael Seaborne e i rintocchi si diffondono in tutta Trafalgar Square. Cora Seaborne, la giovane vedova del defunto, invece di mostrarsi contrita tira un sospiro di sollievo: la morte di Michael, un uomo stimato e influente, ma anche freddo e crudele, l'ha resa finalmente libera, sollevandola da un ruolo, quello di moglie, che non ha mai sentito suo. Dopo il funerale, accompagnata dal figlio undicenne Francis, un bambino taciturno e stravagante, e dalla fidata bambinaia Martha, Cora cerca rifugio a Colchester, nell'Essex, dove stanno portando alla luce dei fossili lungo la costa. Da sempre appassionata naturalista, la giovane donna vuole approfittare della ritrovata libertà per dedicarsi a quelli che lei chiama «i suoi studi»: frugare tra le rocce e il fango alla ricerca delle ossa fossilizzate di animali vissuti migliaia di anni fa, sull'esempio della paleontologa Mary Anning. A Colchester Cora si imbatte in alcune bizzarre voci secondo cui un serpente mostruoso, ricoperto di scaglie ruvide e con occhi grandi come una pecora, è emerso dalle paludi salmastre del Blackwater ed è risalito fino ai boschi di betulle e ai parchi dei villaggi. Un grande essere strisciante, dicono, più simile a un drago che a un serpente, che abita la terra tanto quanto l'acqua, e in una bella giornata non disdegna di mettere le ali al sole. Il primo ad averlo avvistato, su a Point Clear, ha perso il senno ed è morto in manicomio lasciandosi dietro una dozzina di disegni realizzati con frammenti di carbone. E poi c'è stato quell'uomo annegato il primo giorno dell'anno, ritrovato nudo e con cinque graffi profondi su una coscia. Cora sospetta di trovarsi davanti a un caso di probabile interesse per il British Museum: l'animale leggendario che terrorizza la gente del posto potrebbe essere una specie nuova non ancora scoperta che va esaminata, catalogata e spiegata. Impaziente di indagare è anche il vicario locale, William Ransome, convinto, al contrario, che non si tratti altro che di un'empia superstizione e che sia suo compito ricondurre il paese alla tranquillità e alla certezza della fede in Dio. Cora e William guardano il mondo da punti di vista diametralmente opposti, scontrandosi su tutto. Ma allora perché, anziché sentirsi irritato, William si scopre preda di un'eccitazione e di un'euforia inspiegabili ogni volta che si imbatte in Cora?
La ragazza inglese
Daniel Silva
Libro: Copertina rigida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 509
Madeline Hart è un astro nascente del partito al governo in Inghilterra. Ventisette anni, telegenica, laureata in economia a Edimburgo, è la responsabile delle "campagne sociali" del partito, ma ha tutte le carte in regola per approdare a lidi migliori. Al parlamento, ad esempio, o addirittura a un ministero. L'ultimo venerdì di agosto, però, in fondo a un burrone poco distante dalla villa in Corsica che la giovane donna ha affittato per trascorrervi le vacanze, la polizia nazionale francese rinviene il suo scooter. Di lei, invece, nessuna traccia. Nei primi giorni delle ricerche, la stampa britannica si scatena. Gli inquirenti d'oltremanica brancolano nel buio e i tabloid inglesi non si lasciano sfuggire l'occasione per criticarli. Coi primi freddi dell'autunno, tuttavia, l'interesse per la sua vicenda scema notevolmente. Nessuno si curerebbe più della sua triste sorte se un giorno non fosse recapitata alla porta di casa dell'addetto stampa di Downing Street una busta con dentro tre oggetti: un dvd, un foglio A4 e una foto. Nel video una spaventata e stanca Madeline Hart dichiara con riluttanza: "Ho fatto l'amore per la prima volta con il premier Jonathan Lancaster durante la conferenza del partito a Manchester, nell'ottobre del 2012...". Chi può occuparsi di una simile intricata faccenda? L'MI5, l'intelligence inglese, ha una sola risposta al riguardo. L'unica persona in grado di sbrogliare i fili di quel sequestro è l'ex agente del Mossad Gabriel Allon...
Amber
Kathleen Winsor
Libro: Copertina rigida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 880
È il 1644 in Inghilterra. La guerra civile tra i seguaci del re Carlo I e i sostenitori del Parlamento infuria, e divide contee, contrade e famiglie, distruggendo antichi patti e legami secolari. Judith Marsh, figlia di Lord William, nobile fanciulla innamorata e incinta di John Mainwaring, è costretta ad abbandonare il suo illustre casato e a rifugiarsi in un villaggio di umili contadini. Per Lord William, schierato anima e corpo dalla parte del re, una figlia che reca in grembo un Mainwaring, un discendente del conte di Rosswood che ha osato abbracciare la causa dei ribelli del Parlamento, sarebbe, infatti, un autentico disonore. Privata dei suoi averi, del suo rango e persino del suo nome, lontana da John, perso da qualche parte nella guerra contro i realisti, in una misera stanza umida della casa dei paesani cui si è presentata come Judith St. Clare, la figlia dei Marsh, antichissima famiglia di origine normanna, partorisce la sua creatura. Judith fa appena in tempo a udire il pianto della sua bambina e a decidere di chiamarla Amber, che, tra bacinelle di peltro, vasetti di unguenti e cordicelle scure, esala il suo ultimo respiro. Amber St. Clare cresce così da sola, in uno sperduto villaggio di contadini. Sarebbe probabilmente destinata a vivere lì il resto dei suoi giorni se, a diciassette anni, non emanasse dalla sua figura una rigogliosa e aristocratica esuberanza e una bellezza senza pari. Postfazione di Barbara Taylor Bradford.
La compagnia delle anime finte
Wanda Marasco
Libro: Copertina rigida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 238
Dalla collina di Capodimonte, la «Posillipo povera», Rosa guarda Napoli e parla al corpo di Vincenzina, la madre morta. Le parla per riparare al guasto che le ha unite oltre il legame di sangue e ha marchiato irrimediabilmente la vita di entrambe. Immergendosi «nelle viscere di un purgatorio pubblico e privato», Rosa rivive la storia di sua madre: l'infanzia povera in un'arida campagna alle porte della città; l'incontro, tra le macerie del dopoguerra, con Rafele, il suo futuro padre, erede di un casato recluso nella cupa vastità di un grande appartamento in via Duomo; il prestito a usura praticato nel formicolante intrico dei vicoli, dove il rumore dei mercati e della violenza sembra appartenere a un furore cosmico. E una narrazione di soprusi subiti e inferti, di fragilità e di ferocia. Ed è la messinscena corale di molte altre storie, di «anime finte» che popolano i vicoli e, come attori di un medesimo dramma, entrano sulla ribalta della memoria: Annarella, amica e demone dell'infanzia e dell'adolescenza, Emilia, la ragazzina che «ride a scroscio» e torna un giorno dal bosco con le gambe insanguinate, il maestro Nunziata, utopico e incandescente, Marioma-ria, «la creatura che ha dentro di sé una preghiera rovesciata», Iolanda, la sorella «bella e stupetiata»... «Anime finte» che, nelle profondità ipogee di una città millenaria, attendono, come Vincenzina e come la stessa Rosa, una riparazione. Arriverà, sorprendente e inaspettata, nelle pagine finali del libro ad accomunare madre e figlia in un medesimo destino.
Le linee d'ombra
Amitav Ghosh
Libro
editore: BEAT
anno edizione: 2018
pagine: 315
A intervalli regolari di qualche mese, Tridib compare alla porta di casa dei suoi zii e cugini. Le gambe incrociate strette, la fronte coperta di sudore, dopo i necessari convenevoli imposti dall'etichetta, si precipita direttamente nella stanza da bagno, spinto dai capricci del suo apparato digerente, rovinato dai fiumi di tè nero ingollati nei chioschi ai margini delle strade di Calcutta. Quando ne riemerge, mostra il consueto piglio disinvolto del figlio di un funzionario del Foreign Office abituato agli agi di una spaziosa casa avita. Sprofondato nel divano buono, inizia a dissertare sui più svariati argomenti: le stele mesopotamiche, il jazz dell'Est europeo, i costumi delle scimmie arboricole, il teatro di Garcia Lorca e, soprattutto, l'Inghilterra, abitata da compite fanciulle come la signorina Price. Incantato, il cugino più piccolo di nove anni non perde una parola delle sue storie fantastiche, delle sue mirabolanti descrizioni di un'Inghilterra leggendaria e lontana. Assorbe a tal punto l'arte di narrare di quel parente bizzarro dal volto magro e stizzoso, dai capelli arruffati e dagli occhi neri che scintillano dietro le lenti cerchiate d'oro, da essere capace lui stesso, crescendo, di dare voce ai ricordi della sua infanzia, alle vicende della sua famiglia e a quelle più grandi dell'India moderna.
Danzando con la fortuna. I Borgia
Sarah Dunant
Libro: Copertina rigida
editore: BEAT
anno edizione: 2018
pagine: 461
Nell'Italia della fine del XV secolo e degli inizi del XVI, con il Nord occupato dall'esercito francese, Venezia che guerreggia contro i turchi e le lande selvagge del Sud sotto il controllo degli spagnoli, brilla la stella dei Borgia. La Fortuna, divinità sempre imprevedibile, trascura spesso, com'è noto, gli uomini di specchiata virtù e prova un piacere perverso nel prediligere quelli capaci di grande determinazione e spietatezza. Rodrigo Borgia, salito al soglio pontificio come papa Alessandro VI, è un uomo di tal fatta, un uomo baciato dalla fortuna. Di fronte ai cannoni nemici fuori Roma, apre le porte e li invita a entrare. Quando un fulmine spacca un camino in Vaticano, facendogli crollare un soffitto in testa, rimane tranquillamente seduto sotto una montagna di detriti per emergerne poi con un sorriso beato. Maestro di corruzione politica, si impegna alacremente a realizzare il suo scopo: la fondazione di uno Stato Borgia in Italia. Roma ha già avuto papi senza scrupoli, uomini che hanno favorito, in tutta discrezione, i propri «nipoti». Alessandro vi, tuttavia, si spinge molto più in là: riconosce apertamente i propri figli illegittimi, preziose armi nella creazione di un potere dinastico. Cesare, il figlio maggiore, un tempo cardinale, marcia in testa a un esercito di mercenari per conquistare città-stato storicamente appartenute alla Chiesa, suscitando l'ammirazione di Niccolò Machiavelli, che a lui si ispirerà per redigere la sua grande opera sulla politica moderna, "Il principe". Lucrezia, la figlia, contrae matrimoni al solo scopo di accrescere le fortune politiche della famiglia, passando dal talamo di Giovanni Sforza a quello di Alfonso d'Aragona, per approdare infine alla corte di Alfonso d'Este, duca di Ferrara, dove da perfetta mecenate rinascimentale accoglie poeti e umanisti, da Ercole Strozzi a Pietro Bembo, che resta soggiogato dal suo fascino e dalla sua incomparabile bellezza. Una danza con la fortuna da parte di una dinastia che ha segnato la storia d'Italia e che, nella prosa di Sarah Dunant, dà origine a personaggi sfaccettati e complessi, animati da un così forte desiderio di vita e di potere da non indietreggiare dinanzi a niente e nessuno.