C&P Adver Effigi: Cataloghi
Donne d'arte, non da parte-Women in art, not apart
Elisabetta Del Ponte
Libro: Libro in brossura
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2022
pagine: 47
L’idea di questo progetto nasce dalla volontà di promuovere e ringraziare quelle donne che, pur avendo lavorato e lavorando in altri settori e pur non vivendo di commissioni da istituzioni artistiche, continuano, tramite la loro arte, ad aprire un dialogo sociale e culturale, nella speranza di cambiare il mondo per il meglio.
Paesaggi di Toscana da Fattori al Novecento. Tra macchia e realtà del vero
Emanuele Barletti
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2022
pagine: 128
Questa mostra celebra la bellezza dei paesaggi della Toscana partendo dalla Maremma di fine Ottocento, terra "amara" di paludi e di malaria che fu motivo d'ispirazione per celebri pittori macchiaioli come Giovanni Fattori e Luigi Gioli. Il mito della "Maremma amara" si stempera poi in un racconto più dolce ed elegiaco che si riverbera negli struggenti panorami toscani evocati da maestri come Niccolò Cannicci, Francesco Gioli, Angelo e Adolfo Tommasi, Raffaello Sorbi, Giorgio kienerk, Ulvi Liegi, Giovanni Colacicchi, Llewelyn Lloyd, Galileo Chini, Luciano Guarnieri e Pietro Annigoni. Tutte le opere descritte in questo catalogo - che comprende anche dipinti non esposti in mostra - appartengono alla Collezione d'Arte della Fondazione CR Firenze.
Primo Conti. Le variabili del colore
Libro: Libro rilegato
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2021
pagine: 96
Enfant prodige della pittura, Primo Conti ha attraversato da protagonista le inquietudini del Novecento, dagli esordi, intorno al 1911, fino alla morte avvenuta nel 1988. Un’attività febbrile e unica, affidata a quelle «variabili del colore» che la mostra attuale intende ripercorrere e che conducono verso la contemporaneità.
Dinamica. La scultura monumentale di Sauro Cavallini
Maria Anna Di Pede
Libro: Libro in brossura
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2021
pagine: 88
“Cavallini, uomo provato dalle esperienze civili dell’epoca ma intatto nella sincerità e nella fede, traduce i suoi amori fondamentali, la felicità naturale, i suoi desideri di un universale umano più onnicomprensivo e più alto”. Così scriveva Mario Luzi, su una pagina di presentazione alla raccolta di poesie di Sauro Cavallini, delineando sinteticamente il lato più intimo dello scultore ed evidenziando quei valori in cui credeva fermamente e che sempre riversò nella sua arte: amore, pace, fede incondizionata, ma anche dolore e sofferenza, fiducia e speranza sapientemente tradotti nel bronzo e combinati in composizioni fluide e armoniose che la luce esalta con infinite vibrazioni chiaroscurali. Fin dalle prime opere, eseguite tra la metà degli anni cinquanta e gli inizi dei sessanta Cavallini affronta tali tematiche sperimentandole nei materiali più vari: pietra, ceramica, terracotta, legno, metallo. È, tuttavia, nelle sculture in ferro realizzate con la tecnica detta ‘goccia su goccia’ che riesce a esprimere la sua poetica più intensa
Focarili e falò rituali nell'Amiata e nelle maremme della Toscana. Storia e uso del fuoco attraverso gli archivi fotografici
Libro: Libro in brossura
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2020
pagine: 192
Catalogo della mostra documentaria.
David Lazzaretti. Il messia dell'Amiata. Catalogo della mostra (Arcidosso, 31 luglio 2017-31 agosto 2018)
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2018
pagine: 158
"Il 18 agosto 1878 venne ucciso David Lazzaretti nel corso di una processione pacifica che mosse da Monte Labbro e si interruppe tragicamente alle porte di Arcidosso. In occasione del 140° anniversario della morte del "Profeta dell'Amiata" l'amministrazione comunale, insieme al Centro Studi David Lazzaretti, hanno deciso di organizzare un lungo evento che si è aperto ufficialmente con l'inaugurazione della mostra David Lazzaretti, il Messia dell'Amiata. Cimeli e Documenti presso il polo museale del Castello Aldobrandesco, e si concluderà nell'agosto del 2018 con un convegno di studi e un festival sulle produzioni artistiche a lui dedicate. Abbiamo inoltre deciso di realizzare questo catalogo della mostra insieme all'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e al Museo delle Civiltà di Roma, perché crediamo che questa sia una delle tappe fondamentali di un percorso di riabilitazione, valorizzazione e promozione della figura di questo straordinario e misterioso personaggio, della sua vicenda e dei luoghi che sono stati teatro della sua esperienza religiosa e sociale." (Jacopo Marini)