Demian Edizioni: Corpo 12

Le favole sono brevi racconti cui sono protagonisti insieme agli uomini, animali, piante, orchi, gnomi ed ancora una infinità di personaggi a sfondo morale. La fiaba si racconta ai bimbi in vari momenti e diverse occasioni. Ma la morale della storia è sempre compresa dagli esserini a cui è dedicata? L'obiettivo viene poi messo in pratica? O è qualche cosa di troppo "pesante, pauroso" ed inattuabile anche per i grandi? Servono? Da che mondo è mondo viviamo o assistiamo alle guerre. Se l'essere umano non ha capito le conseguenze di una guerra, come potrà mai capire la morale delle favole? Quando capirà le conseguenze della disubbidienza alla morale, l'essere umano si sarà veramente evoluto, non prima.

Riuscire a lambire quota 150.000 iscritti al suo canale YouTube e pubblicare video che hanno superato il milione di visualizzazioni. Gran parte del "fenomeno" Domenico Bini - un signore tranese sessantenne che si diletta a suonare la chitarra - potrebbe essere velocemente descritto con questi due dati numerici. Oppure, si potrebbe parlare del fatto che Bini, nonostante porti avanti un'idea musicale decisamente personale e stravagante, in oltre 10 anni di presenza costante su YouTube, sia riuscito a costruire intorno a sé una comunità di estimatori. Persone che vedono in lui una specie di genio. Quanto, poi, questo genio sia compreso o incompreso, è tutto da scoprire. Anche grazie alla lettura di questo libro (che contiene un'intervista esclusiva rilasciata all'autore proprio dallo stesso Bini). "Mi è venuto in mente che in una recente intervista Stefano Orlando Puracchio ha dichiarato: 'Nonostante la mostruosa quantità di brani pubblicati vada a inficiare la qualità di molte sue composizioni, quando tornerò a occuparmi di saggistica musicale non potrò esimermi dal parlare, in qualche modo, del fenomeno Bini'. Questa idea allora era già nell'aria e l'autore ha tenuto fede al suo intento, evitando però ogni sensazionalismo, ogni facile presa in giro, concentrandosi sulle caratteristiche di Domenico Bini in maniera distaccata ma affettuosa, a volte quasi paternalistica". (Dalla prefazione di Donato Zoppo)

La raccolta, strutturata in undici capitoli, offre una visione ironica, a tratti amara, dell'Italia della crisi e dello spread, con 1200 battute numerate e organizzate attraverso sezioni a tema.

L'incontro fortuito tra due donne diventa l'occasione per ripercorrere la vita di una delle due. E in particolare per ricordare tutte le fasi, fino a quella finale a sorpresa, di un amore devastante e mai sopito.

Il pensiero itinerante del Marcel accompagna con la sua riflessione un uomo anch'esso itinerante. Homo viator, che è il titolo di una delle sue opere, non è un'espressione occasionale anzi esprime lo stato fondamentale dell'uomo che è di essere itinerante. Il concetto di itineranza si basa su presupposti religiosi, perché la situazione di vitalità è inerente alla condizione dell'uomo in stato di caduta. L'idea della caduta fa apparire al Marcel la vita come una prova di cattività; in tale prova l'uomo è posto davanti all'alternativa di riconoscere o di rifiutare il mistero dell'essere: riconoscere il mistero significa proiettarsi verso di esso, e tale slancio è possibile solo grazie alla speranza.

In natura, solo chi ha radici ben piantate sul terreno contrasta l'enorme forza con la mpropria rigidità e questo è il comportamento di un grosso e legnoso albero. Le piante che non hanno un robusto fusto, sopravvivono non sfidando la forza dell'acqua, bensì piegandosi al suo passaggio.

Due uomini, due malattie psicosomatiche divenute impossibili da sopportare. La presenza di un fantomatico fachiro dai poteri taumaturgici che aleggia durante tutto il racconto. Un viaggio ultrasensoriale nel tempo alla ricerca di ciò che si è stato. E il finale a sorpresa che spiega come il caso non esiste e che nessuno è quel che è per caso.

"Ognuno di noi conosce la verità, non abbiamo bisogno che qualcuno ce la racconti. Anche se so che molti di noi l'hanno dimenticata". Così esordisce l'autrice in questo saggio che affronta temi fondamentali come l'individuo e il suo rapporto con il mondo e la natura circostanti e l'amore, motore primo e insostituibile. Al quale bisogna tornare, incita sempre l'autrice, per ristabilire quella verità nei rapporti interpersonali ormai diradatasi fino quasi a scomparire del tutto in molti casi.

"Oltre il velo" è un romanzo sulla luce e sulle infinite possibilità della mente dell'uomo, ma soprattutto è un romanzo su l'ultraterreno, sulla vita dopo la vita, sulle energie positive e sui miracoli. La storia di una vita, dalla scoperta del sesso e dell'amore alle prime disgrazie e ai primi lutti, fino all'incontro col divino e con esperienze extrasensoriali che consentono al protagonista di dialogare con presenze importanti e di ricevere illuminanti indicazioni per l'esistenza e l'aldilà. Madri, mogli, figlie. È l'universo femminile a tutto tondo che interessa all'autore e al protagonista di questo romanzo che emana positività ed energia nonostante tutto, perché l'uomo non è altro che un granello nell'infinita spiaggia della vita, ma allo stesso tempo un'entità talmente perfetta ed estendibile che contiene in sé tutte le potenzialità per collegarsi con l'eterno.