Eco (Milano): Le perle

Avete mai visto passeggiare per la strada una donna accompagnata da un rottweiler con indosso un bel cappottino rosa? Vi è mai capitato di vedere un mastino napoletano esibire un collare tempestato di finti diamanti? Ecco, è di questo che sono capaci le donne quando, anziché prendersi un gatto, decidono di "mettere le mani" su un povero cane. E per salvare i cani, nonché noi stessi, dalle donne e dalle loro assurde manie che noi uomini dovremmo unire le nostre forze e presentarci compatti di fronte alle virago del terzo millennio che vogliono tutto: un lavoro, il successo, dei figli, un marito e magari anche un cane da asservire a loro piacimento. Ma il cane, come è noto, è il migliore amico dell'uomo, non della donna: è il compagno delle nostre solitarie passeggiate notturne, della nostra vecchiaia, quando ci ritroviamo soli e stanchi a rimpiangere il tempo sprecato a cercare di capire le donne; è il compagno di sbronze, che non ci tiene il muso perché siamo finiti a letto senza toglierci le scarpe, è colui che ci sa ascoltare senza interromperci e che custodisce i nostri segreti e mai andrà a spifferarli in giro. Per noi uomini il cane è tutto questo e altro ancora, e non possiamo permettere alle donne di sottrarci questo invidiabile amico e alleato soltanto per il gusto perverso di infilargli un cappottino griffato.

Un tempo persino i mascalzoni erano "mascalzoni puri", con quel sovrappiù di fascino e crudeltà che li rendeva irresistibili agli occhi delle donne. Ma oggi ci guardiamo attorno e che cosa vediamo? Un mondo che pullula di copie sbiadite di uomini senza talento e diventiamo d'un tratto consapevoli che ostinarsi a rincorrere il sogno dell'uomo ideale è un gioco al massacro al quale ci sottraiamo volentieri. Ma allora che alternativa abbiamo? Rimanere sole, rinunciare a un compagno, all'affetto, alle tenerezze, alla condivisione delle gioie e a una spalla su cui piangere nei momenti di dolore? Nient'affatto, non c'è bisogno di immaginare un futuro a tinte fosche poiché molte donne hanno già scoperto che un'alternativa all'uomo esiste ed è il gatto. "Più conosco gli uomini, più amo il mio gatto" rivela gli innumerevoli pregi di questo delizioso amico delle donne mettendo in luce, al contempo, gli insostenibili difetti dell'altro sesso rappresentato da mariti, fidanzati, amanti.

Inutile condannare chi perde le staffe perché, anche nelle società più avanzate ed illuminate, a tutti capita, presto o tardi, di smarrire il controllo in preda ad una collera irrefrenabile. Inutile rammaricarsi con lacrimoso e sterile rincrescimento e tormentarsi la coscienza per uno stato d'animo naturale che è inevitabile provare. In bilico tra il serio e il faceto, tra la provocazione e l'approfondimento, questo originale testo, strappandoci più d'un sorriso, sancisce i diritti fondamentali e i doveri di chi è incazzato e dirime le frequenti controversie tra incazzati, poiché è ovvio che ci si arrabbia con qualcuno o per qualcosa che qualcuno ha fatto. E se saremo quindi legittimati ad abbandonare la tavola a metà pasto sbraitando irripetibili imprecazioni e a togliere il saluto anche senza un valido motivo, purtroppo non potremo non riconoscere all'altro lo stesso inviolabile diritto!

Lo stress può rappresentare una marcia in più, in quanto una tensione positiva e controllata ci rende attivi e vigili, ci motiva a fare del nostro meglio con zelo, passione ed entusiasmo. Il vero nemico quindi non è lo stress in sé, bensì il suo eccesso, che ci rende di cattivo umore e a poco a poco logora i nostri nervi fino a farci vivere in una condizione di estenuante disagio e di insostenibile sofferenza psicologica, insomma di costante infelicità. È possibile vivere sfruttando i lati positivi dello stress, senza cadere vittime dei suoi aspetti negativi? Certo, grazie alla calma. Essere calmi significa trovarsi in una condizione dello spirito di assoluta pacatezza e sereno equilibrio, liberi da tensioni estreme, ma non prigionieri dell'apatia e dell'inerzia: uno stato psicologico ideale per far fronte nel modo migliore alle differenti situazioni della vita. In questo manuale l'autrice offre un vasto repertorio di strategie e consigli per aiutarci a coltivare la calma, idee semplici ma efficaci, che ci permetteranno di apprezzare l'incommensurabile forza di questo stato d'animo.

I maniaci del cellulare sono ovunque intorno a noi: in auto li vediamo dallo specchietto retrovisore, ce li ritroviamo accanto sul treno, sull'autobus, in ufficio, al cinema, al ristorante e nei supermercati. Ci assillano persino in chiesa, durante i funerali, e nei servizi igienici degli autogrill. Non importa se li fissiamo con disappunto misto a disgusto: loro non si lasciano intimidire per cosi poco e, felici e incuranti, seguitano a strombazzare senza tregua in pubblico i fatti loro. Questo libretto, che raccoglie le storie più improbabili, incredibili ma vere, sui disastri prodotti dai telefonini, intende essere un vero e proprio manuale di sopravvivenza per difenderci dalla loro fastidiosa invadenza.

Questo libro è un gioco di conoscenza di sé e degli altri, un viaggio a colori. È un'opportunità per scoprire, da soli o in compagnia, le infinite sfaccettature della propria personalità, di quella della persona amata o degli altri. I colori che scegliamo rivelano aspetti insospettabili del carattere, i desideri più segreti, i timori più profondi. I colori hanno molto da raccontarci, non solo quelli che indossiamo e privilegiamo, anche quelli che non ci piacciono hanno qualcosa da dirci. Con i colori comunichiamo, diventiamo più consapevoli dei nostri bisogni, esprimiamo pensieri, sentimenti ed emozioni. Ci regalano vitalità, armonia e calma.

Nella nostra epoca dominata dall'incertezza e dalla tensione, la capacità di mantenere una calma olimpica costituisce un antidoto sicuro contro i ritmi convulsi di una vita moderna che ci costringe a un'esistenza artificiale, impedendoci di assaporare i piccoli e grandi piaceri da condividere con gli altri o da tenere per noi stessi. Se però riscopriamo il potere della calma, se impariamo a rilassarci, come ci insegna questo grazioso volumetto, pubblicato a suo tempo con il titolo "L'arte della calma", riusciremo a creare dentro e fuori di noi un'oasi di tranquillità, condizione ideale per lasciarci alle spalle lo stress, gli eccessi, i ritmi incalzanti e per poter riscoprire la gioia di vivere.

Potevano e donne lasciarsi sfuggire la stuzzicante occasione di ironizzare sull'altra metà del cielo con pensieri, giudizi, riflessioni intrisi della consueta arguzia, e scaltrezza che e contraddistingue? L'intero universo muliebre composto da mogli, compagne, amanti, madri, figlie, amiche, colleghe, rafforzato da scrittrici, donne della politica, star del cinema, si coalizza e sembra dichiarare guerra all'uomo, sfoderando dichiarazioni che ne mettono alla berlina insicurezze e velleità. Quindi il "gentil" sesso firma un ipotetico patto di non belligeranza, riconoscendo "l'utilità" dell'uomo, per finire in modo spiritoso con l'ammettere di avere bisogno di lui, quantomeno per poter continuare a esercitare il proprio irresistibile fascino.

Questo libriccino nasce come divertissement ed è una raccolta di meditazioni, riflessioni, giudizi, supposizioni e pensieri rubati agli uomini origliandone i discorsi, qualche volta seri, più spesso ironici e sornioni, nei luoghi da loro più frequentati. Mariti, fidanzati, compagni, amici, fratelli, colleghi, di tutti vengono spifferate dichiarazioni e maldicenze, sentenze e illusioni legate all'universo femminile. Nemmeno attori, filosofi e scrittori rinunciano a dire la loro sulle donne, esprimendo con garbo e leggerezza, con brio e qualche goccia di veleno, pareri che evidenziano, ancora una volta, come le donne, a dispetto dei loro più vergognosi difetti, continuino a essere per l'uomo fonte inesauribile di emozioni, batticuori, sentimenti.

Un libro simpatico e divertente che, al di là del titolo vagamente inquietante, presenta una rassegna di situazioni canoniche legate ai momenti più cupi della nostra vita, illustrate con foto eloquenti di animali e commentate con sentenze al vetriolo. Lo sguardo allucinato di un pesce tropicale, gli sberleffi irriverenti di una scimpanzé, il cipiglio di una iena, l'espressione abulica di un panda esplicitano sensazioni di follia, di rabbia, di frustrazione e - perché no? - di rassegnazione che ci sorprendono nel corso delle nostre alterne vicende quotidiane.

Il desiderio di trasgressione e l'intento di rendere una relazione, magari un po' usurata, stuzzicante e divertente ha dato vita all'idea dell'home strip-tease, variante domestica del classico spogliarello. Se gli ingredienti fondamentali per un felice rapporto di coppia sono la conoscenza, la fiducia e il rispetto reciproci, è pur vero che per conservare il mistero e l'intensità della passione può risultare decisivo un pizzico di erotismo. Donarsi, mostrarsi, giocarsi fino in fondo abbandonando le paure e le inibizioni, grazie a uno spirito autoironico e giocoso, sarà più facile leggendo le 100 varianti di spogliarello adatte a ogni momento dell'intimità.

L'autrice offre 101 consigli che toccano numerosi campi (dalla salute alla dieta, dallo stile di vita agli interessi culturali, fino alle attività cui dedicarsi nel tempo libero). Si tratta di suggerimenti intesi a migliorare le capacità mnemoniche e ad affinare le tecniche mentali che possono riuscirci utili nello svolgimento delle attività quotidiane. Grazie all'aromaterapia, allo yoga, alla musicoterapia, alla tecnica di Alexander, alla ginnastica mentale, potremo finalmente favorire l'espressione del nostro talento e districarci con disinvoltura tra le insidie del quotidiano per essere all'altezza di ogni sfida.