Bandecchi & Vivaldi

Testo critico di Andrea Sironi-Straubwald.

Il libro racconta di Santa Luce (PI), di varie storielle e accadimenti che lo scrittore ha vissuto nel paese.

Le storie vissute dai personaggi di questo libro nascono separate, ma non indifferenti fra loro. Nei racconti già pubblicati si trovano i sintomi degli sviluppi, si inciampa in piccoli indizi che ammiccano alle convergenze e alle intersezioni che ogni storia pare ricercare le altre. Si ha l'impressione che ogni personaggio, pur non rinunciando a rimanere se stesso, cerchi di intrecciare, le sue vicende in un tessuto di più ampio respiro. Ho provato a dare voce a queste ambizioni giocando su una narrazione strutturalmente simile a una pittura impressionista: vista da lontano, dà l'idea di gradazioni omogenee, ma osservata da vicino, rivela i singoli colori diversi fra loro. In questo senso le voci soliste del prologo e dei primi due atti confluiscono nella partitura corale del terzo atto, con il racconto più lungo, in cui tutti i protagonisti si ritrovano in Volterra.

Il libro riporta preghiere, testi evangelici e versi presi dal vangelo secondo Luca dalla prima domenica di avvento.

Nel libro sono raccolti 28 micro-racconti. L'opera è virtuosa, costituita da una grande forza narrativa-visiva, dove ci si perde e ci si emoziona. Lo scopo dell'autore nel creare questo libro è quello di far riflettere e catapultare i lettori in brevi voli, così che le parole producano immagini e che le immagini generino pensieri

Un romanzo da leggere tutto di un fiato per scoprire se il finale è come lo immaginavamo noi... Un ragazzo si sveglia, nel suo appartamento, dopo aver dormito per molto tempo. Al suo risveglio si accorge di aver perso la memoria. Il protagonista si ricorda solo pochi particolari della sua vita e molti altri li scoprirà solo vivendo e attraversando molte avventure. Nello scenario di un’Italia post crisi ecologica nell’anno 2042, A temperatura ambiente è il romanzo della ricerca di sé, dell’amicizia, dell’amore e del bisogno di sentirsi vivi e desiderati.

Un reportage di un fotografo svizzero, sul un paese del Senegal.

È il catalogo della prima personale di Francesca Banchelli, in un museo italiano, il Museo Novecento di Firenze.