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“Napoletano, ma non troppo” trasmette quel senso di napoletanità che appartiene un po' a tutti i napoletani, ma che spesso viene utilizzata in maniera negativa senza rendersene conto. Lo scopo di questa narrazione è quella di far sì che il personaggio in questione riesca a trasmettere quella capacità nel superare i diversi ostacoli che la vita gli impone ogni giorno, senza però farsi troppo problemi, accogliendo ogni tipo di “disgrazia” in maniera ironica, consapevole che la soluzione ad ogni suo problema potrebbe essere nascosta dietro ogni angoletto della sua vita.

Il libro rappresenta uno studio trasversale a molte aree tematiche diverse tra loro, ma indissolubilmente legate e intrecciate, allo scopo di cercare di dare una visione allargata e completa agli eventi del mondo affinché si possano avere maggiori punti di vista per migliorarne la comprensione. Partendo dalla creazione dell'uomo viene già smontata, dialetticamente e logicamente, la teoria evoluzionista predominante oggi. Ciò comporta la conseguenza che, se nulla procede dal caos, vi sia un disegno e uno scopo per la nostra esistenza sul pianeta e, anche, per l'organizzazione sociale data alle varie società umane. Il fatto che pochi uomini, prima re, imperatori e sacerdoti nell'età antica, successivamente clero e nobiltà nel Medioevo/Rinascimento, infine élite finanziaria nell'età contemporanea, abbiano sempre esercitato il potere a discapito dei molti, rende maggiormente l'idea di come ciò sia vero. Servendosi di spunti filosofici circa il concetto di democrazia, e di fondamentali economici come la creazione del denaro e il suo utilizzo, si arriva alla conclusione che il mondo odierno, più ancora di quello passato, sia una sorta di teatro dove tutto, o quasi, viene deciso dall'alto. Obiettivo finale dell'opera è cercare di formulare delle ipotesi circa gli scenari futuri del mondo, e fornire possibili risposte, o suscitare nuove domande, circa l'interazione tra gli Elohim nostri creatori e gli uomini posizionati ai vertici della nostra società.

C'è una terra di confine appena sotto la pelle, in cui ciò che siamo si fonde con ciò che sentiamo. Uno spazio in cui il “Sono” e il “Sento” si amplificano a vicenda, dando vita ad una voce nuova che parla attraverso i sospiri dell'animo.

Un viaggio tra emozioni, ricordi e speranza. Sonia Bassi trasforma la vita - con le sue prove e le sue luci - in versi semplici e profondi, dove ogni ferita diventa poesia e ogni silenzio trova voce.

Tommaso Serio, detto Tommy, era nato tra le vette silenziose del Trentino, dove il cielo sembrava dipingere ogni sorriso con pennellate di luce. Da bambino, osservava suo nonno intagliare il legno: piccoli burattini dai visi eternamente lieti, capaci di trasmettere un'emozione anche quando il cuore non aveva voglia di farlo. Fu proprio suo nonno a dirgli una frase che gli sarebbe rimasta impressa per sempre: “Il sorriso non è solo per chi lo indossa, è per chi lo guarda.” Crescendo, Tommy capì che quel sorriso poteva essere trovato ovunque: nel volto di uno sconosciuto, nel dettaglio nascosto di un'opera d'arte, o persino tra le pagine di un vecchio libro dimenticato. Non era una maschera: era uno scudo, un'arma sottile contro la fatica e la paura. Decise allora che la sua vita sarebbe stata dedicata a una missione: fabbricare sorrisi, non solo per sé ma per chiunque ne avesse bisogno. Tutto sembrava andare secondo i suoi piani finché non incontrò Clara Sella, una ragazza di un piccolo paese sospeso sopra il Lago di Garda, dove il confine tra sogno e realtà sembrava sfumare con le onde dell'acqua. Clara non era come le altre persone che Tommy aveva conosciuto: il suo sorriso, fragile e sfuggente, sembrava nascondere un mondo di ferite e segreti. Tommy si innamorò di lei quasi senza accorgersene, ma Clara non era un libro facile da leggere. Per ogni momento di complicità, c'era uno scontro che li divideva. Nonostante ciò, la determinazione di Tommy crebbe: avrebbe trovato il sorriso più bello del mondo, il sorriso perfetto, e lo avrebbe donato a lei attraverso un viaggio.

Capitolo finale di “L'era oscura - Il destino di Zeyk”, questo entusiasmante capitolo narra il seguito delle vicende di Zeyk e il suo amico Valk. Zeyk scopre che Valk è tornato ad Evdall dal suo viaggio, qualcosa però è cambiato, un grande male antico sembra essersi destato. Ora il giovane guerriero nascente dovrà affrontare un nuovo viaggio, e tornare dal suo popolo, per scoprire cosa accade a Valk e quale misterioso enigma gira attorno al suo ritorno.

Riflessioni e spunti sulle camminate alla ricerca di sé e della propria spiritualità come parte divina in noi da liberare. Appunti di tante camminate dello spirito, in ambienti e con stimoli diversi. Scritto con le orme di migliaia e migliaia di chilometri a piedi. Camminando si sviluppa un cammino di ricerca; camminare come metafora della spiritualità: si va verso una meta, ma l'importante è il percorso, non l'arrivare: il cercare, non il darsi una risposta. Sono pochi i testi che collegano la spiritualità al camminare, in particolare alla camminata meditata. Nessun libro parla sul camminare lungo i fiumi e le rive. Il più delle volte i libri presentano una singola tipologia di cammino o di ambiente per proporne dei manuali: qui si presentano riflessioni e spunti sulla spiritualità ritrovata in montagna, sui fiumi, su Santiago, sul deserto, sul monte Athos, sul Tibet. Sempre più persone si avvicinano a queste nuove forme di spiritualità, stanchi dei dettami di una Chiesa o di una religiosità spesso inadeguata, e cercano stimoli e proposte diverse per ritrovare se stessi.

In cima a una strada dimenticata sorge la Scuola dei Cinque Portoni, un edificio antico che sembra osservare chiunque lo avvicini. Nessuno sa davvero cosa accada dentro quelle mura: c'è chi giura di aver visto le porte aprirsi da sole, chi ha udito voci e risate senza volto, chi sostiene che la scuola nasconda un'anima segreta. Quando un gruppo di ragazzi decide di entrarvi, scopre che ogni portone custodisce una prova inattesa, capace di trasformare le loro paure in avventure. Questa storia conduce i lettori in un mondo in cui l'amicizia e la curiosità diventano armi più potenti del timore. Perché i Cinque Portoni non sono solo porte da aprire, ma passaggi verso la crescita, il coraggio e l'immaginazione.

Anno 2180. Il mondo è un paradiso distopico. Le malattie sono sconfitte, la morte bandita, l'eterna giovinezza garantita da un sistema globale controllato da intelligenze artificiali onniveggenti. In questa gabbia dorata vive Lyra Vex, neuroscienziata di punta della Corporazione Atlantica, convinta di servire il progresso umano. Il suo lavoro? Ottimizzare la felicità e la stabilità dei cittadini. La sua ossessione segreta? Il misterioso Progetto Second Skin, una pellicola biologica temporanea di cui ignora lo scopo. Scoperchiando segreti proibiti, Lyra scopre l'abominio su cui poggia l'immortalità: la Cripta dei Dormienti. Diventando lei stessa l'esperimento definitivo architettato dalla direttrice Seraphina Voss, si tramuta in un ponte vivente, un nodo attivo in una rete oscura, costantemente monitorata e in grado di sentire il Coro disperato dei Dormienti. Tradita e trasformata in un'arma del male, Lyra diventa l'unica speranza per concedere un nuovo futuro all'umanità.

Le mie poesie sono l'esternazione di ciò che collega i cinque sensi al cuore. Immagini della natura, espressione di un volto, una frase detta quasi per caso, il profumo di una torta… la soffice pelliccia del mio gatto, uno sguardo. “Buttate giù” di getto e quasi mai corrette purché specchio del mio sentire in quel momento.

C'è un momento, prima di dormire, in cui i pensieri si intrecciano e diventano voce. In queste pagine li raccolgo e li trasformo in poesie intime, fatte di gioie e fragilità, luci e ombre, sorrisi e malinconie. Un viaggio interiore che diventa universale, perché ogni lettore possa ritrovarsi, riconoscersi e concedersi il dono più raro: ascoltare il proprio cuore.

I racconti inseriti in questa raccolta, sono ispirati a storie vere, ambientate nella Sicilia degli anni '40. I protagonisti, a cui verrà negata l'infanzia, saranno capaci di riscattarsi socialmente. In “A Criata”, la protagonista è una bambina, Nicolina, che all'età di sette anni, viene affidata alla sorella, Nunziatina che ne farà la sua “criata”. Nel secondo racconto la protagonista è una giovane donna che, all'età di 26 anni, per amore, affronta un viaggio lungo e insidioso oltreoceano. L'ultimo racconto, invece, è la storia di tre fratellini che, prematuramente, perdono prima il padre e poi la madre; infine lo zio, in qualità di parente prossimo, riceve l'affido dei tre bambini ma li abbandonerà. Saranno affidati a una madre adottiva che li crescerà con amore e impareranno a loro spese ad amare ed essere amati.