Dellisanti

Poesie in dialetto palagianese.

Flora, una giovane donna di 32 anni, è una affermata giornalista di moda. La sua vita è impregnata di materialismo, passando dalle frivolezze dei suoi colleghi alla leggerezza della vita mondana romana. Ma la sua esistenza viene stravolta da un incontro con il suo amico e reporter di guerra Marco che la invita a recarsi al misterioso monastero di Santo Spirito in Puglia. Fra intrighi esoterici e incontri segreti dei leader di tutte le religioni, Flora comincia ad interpretare i sogni che da tempo la tormentano, portandola a scoprire una vita passata, una sua precedente reincarnazione nel secolo XVI, piena di insegnamenti e di conoscenze dimenticate. In questo viaggio, Flora non è sola: i suoi amici e guide, Marco e Luca, l'accompagnano, come avevano fatto nell'altra vita, seguendo fedelmente il loro maestro, Giordano Bruno. La sua esistenza non sarà mai più la stessa, quando scopre che è nello stesso luogo dove il suo maestro del passato, condannato e bruciato dall'Inquisizione in Campo dei Fiori a Roma, si è reincarnato.

"Condizione necessaria alla scienza è la filosofia". È alla luce di questa consapevolezza che Nicola Andria, medico e filosofo di Massafra, nato nel 1747 e morto a Napoli nel 1814, sviluppa la sua attività di scienziato. Attraverso un'accurata monografia, Duca ripropone all'attenzione tanto degli storici, quanto dei semplici "lettori curiosi", la poco nota vicenda intellettuale del Massafrese. La studiosa, infatti, attraverso un consolidato metodo filologico e storiografico, restituisce all'immagine di Andria la sua originaria lucentezza. L'opera del medico massafrese si apprezza soprattutto se letta in toto, nella complessità della sua epoca, contestualizzandola nell'ambiente napoletano tra Sette e Ottocento. È in questa prospettiva che si pone Duca, la quale, con competenza, ci restituisce un ulteriore tassello del tortuoso cammino della scienza moderna, con particolare attenzione al Meridione d'Italia. In definitiva è, questo, un libro che difficilmente, negli anni, smetteremo di consultare.