Edizioni Rudolf Steiner

Cinque conferenze del 1912, mai pubblicate in Italia, che provocano il lettore a considerare l'ipotesi della reincarnazione sulla base di osservazioni concrete: che tipo di persona sono io? Per cosa sono portato? Cosa ho odiato nella mia vita e mai avrei voluto affrontare? È un richiamo alla concretezza per rendere la propria vita più bella e più sana. Il testo fa appello a forze di responsabilità che ogni individuo può coltivare in sé in un crescente processo di approfondimento nella propria interiorità. Il testo è preceduto da una prefazione che mostra l'affidabilità dei manoscritti da cui è stata tratta la presente redazione, fedele al dettato di Steiner.

1910, quattro conferenze berlinesi che affrontano il mondo dell'anima non in modo generico, ma nella distinzione sottile di complessi processi quotidiani che riguardano ogni uomo: l'attività del giudicare, l'esperienza dell'amore e dell'odio, il sorgere delle sensazioni procurate dal mondo esterno e la sensazione tutta speciale del proprio io; e poi i fenomeni del ricordare, della noia e del capire, il mistero del desiderio e di ciò che ci muove a prendere una decisione. Una vera e propria scienza dell'anima che offre una prospettiva unica e rivoluzionaria: ci sono due correnti entro cui si trova posto l'uomo, una che muove dal passato e una che ci viene incontro dal futuro.

In queste conferenze Steiner spiega con un linguaggio chiaro e preciso - ma affatto pedante - di quali forze siano portatrici proteine, grassi, sali e carboidrati nella nostra alimentazione, cosa implichi il vegetarianesimo e il crudismo, ma anche di cosa abbisognano i bambini, i nostri campi, e perfino la mente del giornalista che cerca il caffè... Scopriamo uno Steiner che parla con estro e senso dell’umorismo a gente semplice portando contenuti profondi e lungimiranti. A questo ceto, cui la borghesia ha sottratto la cultura, Rudolf Steiner affida stupendi elementi di conoscenza, certo che da questo ceto possa derivare la spinta a modificare quella condizione stantia e ammuffita che proprio la borghesia conservatrice e miope ha instaurato. Il tema di queste conferenze veniva esplicitamente richiesto dagli operai a Steiner; e questi improvvisava con piena umanità ed entusiasmo.