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La Tartaruga

Le quattro ragazze Wieselberger

Le quattro ragazze Wieselberger

Fausta Cialente

Libro: Libro in brossura

editore: La Tartaruga

anno edizione: 2018

pagine: 260

In una incantevole Trieste fine Ottocento, vivificata dall'aria mitteleuropea e dalla bora dell'irredentismo, si muovono, aggraziate, e come consapevoli di un loro tragico destino, le quattro sorelle Wieselberger. Appartengono a una della buona società: la madre è una tranquilla signora, che si divide tra la casa di città, odorosa di cera e di pulito, e la grande casa di campagna, con giardino, orto e vigna; il padre è uno stimato musicista, che dirige con autorità affettuosa sia la famiglia che l'orchestra dei "dilettanti filarmonici". Narrando la loro storia, che è poi quella della sua ramificatissima famiglia, Fausta Cialente racconta mezzo secolo di storia. Integrando la memoria con la fantasia e cogliendo i nessi espliciti e sotterranei tra vita privata e pubblica, tra individuo e storia, «Le quattro ragazze Wieselberger», vincitore del Premio Strega nel 1976, porta a compiuta maturità umana ed espressiva l'attività di scrittrice svolta dalla Cialente nell'arco di quarant'anni e realizza il senso, più segreto e vero, della sua vocazione artistica.
18,00

Una confessione postuma

Una confessione postuma

Marcellus Emants

Libro: Copertina morbida

editore: La Tartaruga

anno edizione: 2017

pagine: 242

Unico erede di una ricca famiglia borghese, figlio di genitori anaffettivi, Termeer si convince, fin dagli anni dell'adolescenza, di essere vuoto, inadeguato alla vita. Al destarsi dei sensi gli approcci con le donne sono disastrosi. Sposa Anna, figlia del suo ex tutore, che accetta il dovere coniugale e l'infelicità che ne consegue. D'altro canto lo stesso Termeer vive il matrimonio come una trappola e alterna alla seduzione della musica la frequentazione tormentata dei postriboli. Anna gli rinfaccia di non avere né amici né di provare veri sentimenti: lo disprezza e lui lo sa. Quando resta incinta, trova in questo la compensazione afta grande delusione del matrimonio. In un rapporto basato sul reciproco odio, sulla disistima, sui silenzi devastanti, la morte improvvisa dell'unica figlia crea un'ulteriore frattura. Termeer non prova nulla, e scrive, rozzo e scabro: «Anna partorì una figlia senza particolari problemi - la creatura visse poco più di un anno e mezzo». Stordita dal dolore, Anna cerca conforto nell'ex predicatore de Kantere che, spinto dalla donna, cerca di aiutare il marito di lei ma finisce solo con l'ottenere che Termeer si convince che la moglie abbia una relazione con de Kantere: vorrebbe divorziare, ma Anna si oppone. Termeer si consola con la venale Carolien, che pretende, nel corso della relazione, sempre più denaro. Una notte, Termeer trova la moglie addormentata, e decide di versare un'ulteriore dose di sonnifero nella bocca socchiusa della dormiente e Anna muore. Omicidio o suicidio? O forse è Termeer, che ha preso su di sé la colpa della sua fine perché convinto che l'avrebbe voluta morta? Il romanzo si muove fino aUa fine nell'ambiguità e nel mistero, rivelando progressivamente una intricatissima e oscura rete di nodi psicologi irrisolti - e forse a destinati a restare tali, per sempre.
18,00

Mayflowers

Mayflowers

Annagrazia Bassi

Libro: Copertina morbida

editore: La Tartaruga

anno edizione: 2017

pagine: 601

Questa è una storia di uomini e di donne che nella prima metà del Diciassettesimo secolo sbarcarono sulle coste orientali del Nord America in cerca di pace e di fortuna. Venivano dall'Inghilterra, dalla Scozia e dall'Irlanda. Fuggivano alla crudeltà di un'epoca difficile: la fame, le epidemie, le guerre. Cercavano riparo dalle violenze fisiche e spirituali di chi li governava. Inseguivano il benessere e la libertà: la libertà di amare o non amare, di parlare di Dio o di tenerselo nel cuore. Vinsero perché le donne seppero lottare, imporsi, pensare il futuro. Questa è la storia di Costanza, di Ann, Margherita, Pearl, Mary, Priscilla, Desire, Helen, Alice. E la storia di padri, mariti, figli, e di tanti altri. "Mayflowers" è un romanzo storico, nel senso che diamo all'esposizione di fatti veri visitati dall'intensità dell'immaginazione. Molte furono le "Mayflowers" dei «pellegrini» dirette nell'America del Nord, da qui quella «s» che trasforma una nave leggendaria nella leggenda di molte navi. Annagrazia Bassi coglie, con penna felice, lo spirito del tempo, i dettagli della vita in comune, la lotta quotidiana contro le avversità. Fa sentire come il tormento e le speranze di tutte le migranze hanno tratti comuni che tagliano trasversalmente la Storia con la S maiuscola.
20,00

La terza esistenza di Joseph Kerkhoven

La terza esistenza di Joseph Kerkhoven

Jakob Wassermann

Libro: Copertina morbida

editore: La Tartaruga

anno edizione: 2017

pagine: 518

"La terza esistenza di Joseph Kerkhoven" insieme a "Il caso Maurizius" ed "Etzel Andergast", compone una trilogia legata dal filo rosso dei personaggi, che tornano di volume in volume a segnare una straordinaria continuità stilistica e una deliberata e inquietante coincidenza con la biografia dell'autore. In un tragico giorno dell'autunno 1929, Joseph Kerkhoven, medico psichiatra, scopre che la moglie Marie lo ha tradito col suo giovane allievo e amico (Etzel Andergast). Per ritrovare se stesso, accetta l'incarico del governo olandese e parte per Giava. Quando ritorna in patria si riconcilia con Marie e apre un centro per malattie nervose, dove Wassermann-Kerkhoven rivela la sua notevole capacità nel sondare l'animo umano e studiarne i misteri. Fra i suoi pazienti, lo scrittore squattrinato Alexander Herzog, il giornalista e politico M. Mordann, la veggente Emile Thirriot. Al primo, tormentato dalla dispotica e demoniaca moglie Ganna, consiglia come terapia di scrivere la storia del suo matrimonio. Al secondo, affetto da manie persecutorie, apre una strada sempre più sgombra dalla dimensione ricattatoria. Con Emile Thirriot - che in trance vede la verità sul caso Maurizius - mette a fuoco la realtà e l'incidenza dei fenomeni paranormali. Fra romanzo nel romanzo, il gioco di specchi del rimando autobiografico, e il fascinoso delirio delle trame relazionali, Jakob Wassermann chiude, con quest'opera, la sua trilogia, o, per parafrasare l'autore, la «sua» terza esistenza.
18,00

Romanza senza parole

Romanza senza parole

Sof'ja Tolstaja

Libro: Libro in brossura

editore: La Tartaruga

anno edizione: 2017

pagine: 160

“Romanza senza parole” è la seconda opera narrativa di Sof’ja Tolstaja, scritta dopo il grande successo dell' “Amore colpevole” che le aveva permesso di uscire dall'ombra del suo illustre marito. Lo scritto è rimasto a lungo sepolto in un archivio di Mosca e solo nel 2010, in occasione del centenario della morte di Lev Tolstoj, è stato pubblicato in lingua tedesca; fu la stessa Tolstaja a chiedere che il romanzo uscisse postumo per evitare di inasprire la sua lunga e insanabile crisi matrimoniale. E soprattutto i tolstoiani non lo avrebbero di certo gradito. La storia parla di passione, di senso del dovere e del potere dirompente della musica nella vita di Sasa. Con la morte della madre, la giovane donna sprofonda in una grave depressione, mentre il marito Pètr, funzionario di un'assicurazione, uomo semplice e interessato solo alle piante del suo giardino, non è in grado di confortarla e di rompere il muro di silenzio creatosi nella coppia. E invece l'incontro con Ivan Ilic, pianista e musicista di talento, a sconvolgere la vita di Sasa: lo ascolta suonare le Romanze senza parole di Mendelssohn e prova un'inattesa felicità e una innaturale voglia di vivere. Attraverso Sasa, Sof'ja Tolstaja narra in realtà la propria storia: le crescenti incomprensioni con il marito, l'insensibilità da lui dimostrata di fronte alla tragica morte del loro figlio più piccolo che l'aveva portata alla disperazione e al rifiuto del mondo. E come Sasa, Sof'ja trova conforto nella musica di un pianista e compositore. E la stessa musica della gelosia suona, come in un gioco di specchi, in quel grande romanzo che è “Sonata a Kreutzer”.
15,00

Le donne di troppo

Le donne di troppo

George Gissing

Libro: Copertina morbida

editore: La Tartaruga

anno edizione: 2017

pagine: 472

Londra, fine Ottocento. Un gruppo di donne cerca di organizzarsi per ottenere dignità e indipendenza economica nella capitale vittoriana. Non sono rivoluzionarie, non lottano ancora per il suffragio: ma vogliono poter lavorare per arrivare a sposarsi, in caso, per amore e non per bisogno. Dalle premesse classiche del marriage plot (una giovane bella e nubile appena arrivata nella grande città; un dandy intraprendente in cerca dell'amore; una donna bruttina ma di gran carattere decisa a seguire le proprie idee) si sviluppa una serie di equivoci ferocemente realistici, destinati a finire nell'unico modo in cui può finire un romanzo che vuol fare i conti con la realtà: con uno schianto. Con la verve e il sarcasmo del romanzo di costume di Jane Austen, nella Londra di Dickens e Thackeray, Gissing racconta varie storie d'amore intrecciate con problemi di soldi e aspirazioni sociali: ma le racconta come se fossero vere, giocando a ribaltare gli stereotipi della fiction romantica calandola nella realtà delle pressioni sociali, del conformismo e, soprattutto, della discriminazione di genere.
18,00

Asmara, addio

Asmara, addio

Erminia Dell'Oro

Libro: Libro in brossura

editore: La Tartaruga

anno edizione: 2020

pagine: 272

Quella raccontata in “Asmara, addio” è una vicenda corale, grandiosa, la storia di una famiglia italiana che vive da lontano, dall’Eritrea, il periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale. I fatti privati di Filippo e Lidia Conti, le scoperte e le avventure quasi magiche dei loro nipoti, la disillusione dei loro figli si intrecciano agli eventi della Grande Storia, quella che si consuma oltremare, mentre sullo sfondo serpeggia la violenza della guerra e la sotterranea vertigine della conquista coloniale. Tra le pieghe della loro vita, si gioca il destino di due continenti: se questa Africa è fatta di cieli immensi e di altipiani, terra di libertà e desiderio, l’Italia che qui affiora è una madrepatria fantastica e lontana, da raggiungere e temere, ma ovunque aleggia la sensazione che i ruoli stiano per capovolgersi e che i conquistatori si lascino finalmente conquistare. Questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1988 e più volte ristampato fino a diventare un classico moderno, è un romanzo autobiografico potente, intessuto di memorie e atmosfere splendide, perdute. Non soltanto l’omaggio di una autrice alla terra in cui è nata e cresciuta, ma anche una testimonianza unica sulla fine del colonialismo europeo, sulla lontananza, la bellezza, il melting pot e la debolezza di ogni conquista.
18,00

Natalia

Natalia

Fausta Cialente

Libro: Libro in brossura

editore: La Tartaruga

anno edizione: 2019

pagine: 254

Tra sogno e realtà. Un mondo onirico, fatto di visioni e di aperture verso quello reale. In mezzo la vita, con le sue gioie e i suoi dolori (tra cui quelli inflitti dalla guerra). Una vita che impone delle scelte, spesso obbligate, come lo sono quelle di una donna, specie negli anni Venti. Un marito, dei figli. Un matrimonio a cui Natalia si vota per scontare un peccato ritenuto ignobile: l'amore proibito per la più adulta e affascinante Silvia. Natalia si muove con leggerezza nella vita, grazie ai suoi sogni. Ma non si sottrae alla realtà, anzi reagisce in modo anticonvenzionale e audace. La scrittura intensa di Fausta Cialente conquista la critica, vincendo il Premio dei Dieci conferitole da Massimo Bontempelli, ma così non può arrivare al pubblico. Il regime chiede all'autrice di apportare alcuni cambiamenti: quell'amore saffico è troppo sconveniente, e il termine «disfatta» riferito alla battaglia di Caporetto non è accettabile. Lei si rifiuta, e il libro si inabissa nell'oblio per decenni. Un romanzo antico eppure ancora attuale: Natalia è una donna che appartiene a ogni tempo, mostrando i segni del conflitto fra ciò che desidera e il ruolo che la società le impone.
20,00

Parole armate. Le grandi scrittrici del Novecento italiano tra Resistenza ed emancipazione

Parole armate. Le grandi scrittrici del Novecento italiano tra Resistenza ed emancipazione

Valeria P. Babini

Libro: Libro in brossura

editore: La Tartaruga

anno edizione: 2018

pagine: 280

La guerra di Liberazione, cui in Italia non è certo mancata la partecipazione civile, ha aperto la speranza di un futuro migliore, tutto da costruire (o ricostruire), donne e uomini insieme. In quella straordinaria stagione dell’Italia, anche le donne hanno partecipato alla Resistenza, prendendo in mano la loro vita e combattendo nei modi più diversi. Hanno sostituito gli uomini nel lavoro, hanno sostenuto le famiglie, hanno offerto solidarietà, rifugio e cura ai partigiani. Pur essendo attive e partecipi, non tutte hanno imbracciato le armi. Alcune di loro hanno scritto, parlato alla radio, istigato al sabotaggio, alla rivolta contro il nazifascismo: insomma hanno usato le parole come armi. La comunicazione è stata la loro trincea. “Parole armate” ricostruisce questa pagina della storia d’Italia ancora poco nota, seguendo alcune scrittrici italiane, tra cui Anna Banti, Maria Bellonci, Alba de Céspedes e Natalia Ginzburg, e ricostruendo il ruolo che hanno svolto durante la Resistenza e nell’immediato dopoguerra, continuando a combattere con l’arma della parola per una democrazia capace di calarsi fin dentro la relazione tra i due sessi. Un racconto avvincente che intreccia storia, letteratura e vita femminile.
18,00

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