Longo Angelo
La mondializzazione di Dante. Volume Vol. 1
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 286
Letture classensi. Studi danteschi. Volume Vol. 50
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 131
Passioni e ideali. Ricordando personaggi delle «Ville Unite»
Sauro Mattarelli, Nevio Spadoni
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 126
«Per raggio di stella». Cecco d'Ascoli e la cultura volgare tra Due e Trecento
Sara Ferrilli
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 398
«Virtù s'acquista per raggio di stella»: con questo verso, dal tono gnomico, Cecco d'Ascoli condensa nel secondo libro dell'Acerba la sua definizione della virtù, individuando nella favorevole disposizione astrale le prerogative dei diversi temperamenti umani. Esso simboleggia una riflessione che investe tanto l'attività accademica dello Stabili, quanto la sua opera letteraria, e che racchiude le molteplici chiavi di lettura a cui la sua produzione può essere sottoposta. Con l'Acerba Cecco intende fornire una summa del sapere enciclopedico del Trecento ed espandere il proprio pubblico, prettamente universitario, mediante l'uso del volgare. Oltre all'astronomia e all'astrologia, ambiti prediletti dall'autore, vi si trovano infatti questioni morali, problemi medici e dottrinali, nonché una complessa e a tratti contraddittoria riflessione politica sull'Italia del primo Trecento. Il dialogo con accademici e letterati è uno snodo fondamentale dell'esposizione ed esso delinea al contempo un panorama intellettuale variegato, soprattutto a Bologna, in cui Cecco rivestì un ruolo di primo piano. È proprio dall'approccio dialettico, suggerito dallo stesso autore, che questo libro intende partire per tracciare la biografia di un personaggio da subito divenuto leggendario, ed esplorare i grandi temi che emergono dalla lettura delle sue opere. Oltre all'ombra imponente di Dante, fondamentale contrappunto stilistico e filosofico, spiccano infatti le menzioni di Cavalcanti, Cino da Pistoia, Dino del Garbo, così come le spie testuali che aiutano a ricostruire la biblioteca stabiliana. Ne consegue che nella produzione di Cecco non c'è solo l'impronta dell'eretico perseguitato, del negromante o del feroce contestatore di Dante, ma soprattutto quella del poeta-docente, che rilegge il suo tempo attraverso la lente del determinismo astrologico e difende caparbiamente la propria categoria professionale.
Dante, l'Umbria e i santi. Atti delle giornate di studio di Foligno e Assisi (13-16 aprile 2021)
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 174
Nel corso del 2021, settimo centenario della morte di Dante Alighieri, numerose città e regioni d'Italia si sono impegnate in celebrazioni specifiche, per ripercorrere le tante testimonianze pervenuteci seguendo nuovi metodi critici o per proporre nuove riflessioni e nuovi documenti. Così è stato fatto anche a Foligno e Assisi in una serie di incontri tenutisi fra il 13 e il 16 aprile. I contributi, che hanno avuto come tema generale Dante, l'Umbria e la santità, hanno coniugato l'analisi puntuale di passi della Divina commedia dedicati ad aspetti della santità, in particolare francescana, con ampi panorami storico-biografici, letterari e artistici. Uno spazio speciale è stato riservato alla trasmissione dei testi danteschi, avvenuta mediante preziosi manoscritti o attraverso la celeberrima princeps fulignate del poema sacro.
Il caso di Menghino Mezzani tra Dante e la Romagna
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 167
Custode della memoria di Dante in area romagnola, fu Domenico di Ugolino Mezzani, comunemente conosciuto come Menghino, nato nell’ultimo quarto del sec. XIII e morto nell’agosto 1376. La sua famiglia, originaria di Mezzano (a nord di Ravenna), si era poi stabilita a Pezzolo presso Russi. Coluccio Salutati, in una lettera del 2 ottobre 1399 al cancelliere Niccolò da Tuderano, ricorda come egli fosse «familiaris et socius Dantis nostri». In quest’epistola Coluccio, che desiderava avere un esemplare corretto della Commedia, «opus divinissimum», per far fronte a quella molesta corruzione che ha invaso tutti i libri, scrive di aver sentito che Menghino era considerato un esperto del poema sacro. Il Mezzani, a quanto pare, dedicò a Dante un epitaffio di sei esametri ritmici: «Inclita fama cuius universum penetrat orbem» (Dante ‘la cui inclita fama penetra per tutto l’universo’). Il suo nome è stato accostato a un manoscritto del sec. XIV, datato 1363, che dopo essere transitato per la collezione di Thomas Phillipps (con segnatura 8881), è ora ad Austin, University of Texas, Chronicle Library, H.R.C. 45. Il testo del poema è preceduto da sommari in terza rima (per Inferno e Purgatorio) e accompagnato da glosse esegetiche in latino per gran parte dell’Inferno e per qualche canto del Purgatorio. Sebbene la ricerca abbia dimostrato che questo manoscritto non possa essere considerato autografo di Menghino e dunque occorra rinunciare a identificarlo con il volume ricercato da Coluccio, l’apparato esegetico di questo codice (collocabile in area romagnola) riveste particolare interesse nell’ambito della fortuna di Dante nel sec. XIV. Di grande valore, al di là dei risultati letterari conseguiti, sono i sommari in terza rima per le prime due cantiche, qui editi criticamente, che, se non sono attribuibili a Menghino, a lui, studioso di Dante, furono tuttavia indirizzati.
L'Alighieri. Rassegna dantesca. Volume Vol. 59
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 158
La Rassegna dantesca è stata fondata da Luigi Pietrobono e diretta da Saverio Bellomo, Stefano Carrai e Giuseppe Ledda.
Per amore di giustizia. Dante fra diritto, politica e teologia
Giulia Gaimari
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 220
La giustizia, nell'opera di Dante, è un tema capitale e al contempo sfuggente. La pluralità degli ambiti a cui afferisce - etica, diritto, politica, teologia e autobiografia - ne acuisce la straordinaria complessità. Lungi dal volere offrire un quadro esaustivo, questo volume getta luce su alcuni degli aspetti chiave della riflessione dantesca in merito alla questione della giustizia tenendo conto tanto delle idee che circolavano nella Firenze tardo duecentesca e delle dinamiche politiche e culturali che la animavano, quanto delle ambizioni didattiche dell'Alighieri e delle strategie letterarie che egli adotta per perseguire i propri obiettivi, sia prima che dopo l'esilio. Virtù che attribuisce a ciascuno il suo, e che necessita di conoscenza, consapevolezza e amore, la giustizia regola la vita in comune e determina la salvezza eterna dei singoli, configurandosi come un punto di contatto fondamentale fra l'essere umano, il suo prossimo e Dio.
Santi, giullari, romanzieri, poeti. Studi per Franco Suitner
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 325
Le pagine di questo volume, che interessano autori e generi da san Francesco a Primo Levi, intendono essere un saluto corale e un segno di gratitudine nei confronti di Franco Suitner. Dopo la formazione padovana, Suitner è stato docente a Leida, a Ca' Foscari e infine a Roma Tre. Un'esperienza di ricerca e insegnamento nutritasi di frequenti scambi e rapporti, che gli ha consentito di maturare una visione ampia e osmotica delle letterature europee, particolarmente attenta al periodo tardomedievale e al contempo aperta alle scritture di autori quali Manzoni e Gadda. I saggi qui raccolti, offerti da amici e colleghi, ambiscono a rispecchiare l'orizzonte cangiante e complesso degli interessi del festeggiato e la sua capacità di riunire voci apparentemente diverse e lontane.
I pinaroli
Pietro Guberti
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 131
Quest'opera - che si rilega strettamente all'altra Porta Nuova dello stesso Guberti e con cui costituisce una sorta di saga romagnola degli umili di Via Carraie a Ravenna - raccoglie una serie di racconti unitariamente sottesi dal tema della pineta. Questi pinaroli - donne e uomini, vecchie e ragazzi - non escono da un testo che mescoli più o meno abilmente antropologia culturale e scienza folklorica: non sono qui come testimoni di una presenza anche residuale di un costume e di una mentalità o della sopravvivenza di un modo di abbigliarsi e di parlare. Sono uomini interi e sanguigni che, prima di tramontare, raccontano ai loro discendenti (e Guberti ne è il poetico depositario) la loro umana vicenda. Uniti tutti nel comune vivere affacciati sulla stessa strada, nel comune lavoro in pineta, nella comune aspirazione ad una società saggia e giusta. Hanno a questo riguardo una fede politica: sono anarchici, socialisti, repubblicani, cristiani. Sono miti e tranquilli: a volte scattano in azioni violente ma sanno essere razionali, hanno il senso delle cose che si devono fare o sopportare, operano con la coscienza che, anche se pochi, purché fermi nelle loro convinzioni, il mondo sociale possono modificarlo e renderlo degno di accoglierli nella loro dignità. Intorno a loro ci può essere lo Stato, spesso ostile, con tutte le sue istituzioni. Ma dentro di loro c'è una coscienza che li sollecita a combattere con la determinazione che è dei credenti. A volte nella loro misura e nella loro gestualità quasi liturgica paiono asceti della Tebaide, simili e della stessa struttura dei grandi mistici del Medioevo. Colloquiano misticamente con la divinità, non quella celeste ma quella che si coglie negli uccelli, nella vita segreta e musicale della pineta, nelle albe e nei tramonti. Ed è questo segno di religiosità intima, raccolta, pudica che sottolinea l'appassionante vicenda degli uomini che fluiscono sotto lo sguardo commosso, mai flebile o dolciastro, dell'autore - che di loro tratteggia profili intensi, con accenti colmi di ammirazione come per dei modelli di umanità. A volta sembra di riascoltare i discorsi e di rivedere i gesti misurati di padron 'Ntoni dei Malavoglia verghiani. Ed è In copertina: disegno dell'autore PIETRO GUBERTI dipinge sin dal 1945 ed ha esposto in mostre collettive e personali in varie città. I primi libri di poesia sono del 1969 e 1970. Ha vinto, nel 71, il Premio del Presidente del Consiglio. Nel 1976 ha pubblicato Porta Nuova, racconto sulla vita di un borgo di Ravenna dal primo novecento alla liberazione. € 18,00 un'ideale sorella del vecchio patriarca siciliano la Rosina che trascorre l'intera sua esistenza come legata alla carriola. Era lo strumento del suo lavoro: ne diventa la bara. E quella bara-carriola diventa nella parola del Guberti un piccolo carro di trionfo della vecchia che così completa la sua dedizione coraggiosa ed indefessa al lavoro e alla vita. Accanto a lei ci sono gli altri pinaroli che come obbedendo ad una voce segreta si avviano lungo la pineta alla ricerca di un'umanità semplice e pura, operosa e giusta. Sul piano dei valori che fanno la storia di un popolo, dalla narrazione del Guberti su Ravenna e sui Romagnoli (ma implicitamente sugli Italiani) dei decenni tra il pre e il postfascismo si imparano più cose vere e lucide che da un austero e massiccio testo di storia. Ed è questo uno dei pregi del libro, della sua lieve e discreta poesia che segna amorevolmente le cose e gli uomini che incontra e ne conserva il sapore pulito, l'autenticità.
Sergio Belacchi. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 72
Catalogo della Mostra "Mosaici e Archeomosaici" 15 - 27 giugno 2022, Palazzo Bracci Pagani, Fano.
Philip Roth e l'Italia. Storia di un amore incostante
Francesco Samarini
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 343
Questo volume nasce da una constatazione: Philip Roth (1933-2018), universalmente riconosciuto come una delle voci fondamentali della letteratura americana, sembra essere più noto (e più ammirato) in Italia che negli Stati Uniti. Da qui, alcune domande. Come e perché si è arrivati a questa situazione? Le cose sono sempre state così? Quali sono gli aspetti peculiari della ricezione italiana di Roth? Per affrontare un argomento tanto vasto, si è scelto di prendere in considerazione diversi aspetti: la presenza dello scrittore nel mercato editoriale, i suoi rapporti diretti e indiretti con la letteratura italiana, le sue conoscenze nella Penisola, le scelte dei traduttori dei suoi libri, le reazioni del pubblico e della critica, la rappresentazione del Bel Paese nei suoi romanzi (e l'elenco potrebbe continuare). Sulla base dell'analisi di una grande mole di documenti - lettere inedite, saggi accademici, articoli giornalistici, recensioni, interviste, opere letterarie di vario genere - Philip Roth e l'Italia. Storia di un amore incostante intende fornire alcune linee interpretative e, al contempo, aprire il campo a ulteriori ricerche. Oltre ad approfondire la conoscenza di una figura centrale della cultura contemporanea, lo studio della sua relazione con l'Italia diviene un modo per esaminare, di riflesso, l'evoluzione, le tendenze e le contraddizioni della cultura italiana degli ultimi 60 anni.