Mjm Editore

Dall'unione della stirpe celtica e di quella romana è nato il popolo friulano e la civiltà di Roma gli è stata di guida per l'accesso al sapere antico. Dall'Akileia celtica si passò all'Aquileia romana in cui una delle divinità maggiormente adorate era il dio celtico Beleno. Dalla lingua latina nacque quella friulana. Già nel IV secolo il vescovo Fortunaziano era costretto a scrivere un commento al Vangelo in lingua indigena. Vennero poi i barbari. I Longobardi fondarono il ducato del Friuli con capitale Cividale. Dopo le devastazioni ungare del X secolo i Patriarchi ressero le sorti del Friuli sino all'anno 1420 quando Venezia assoggettò la terra friulana. Nel XVI il Friuli fu teatro delle innumerevoli battaglie tra Venezia e l'Impero. Caduta Venezia, dopo la breve conquista napoleonica, l'Austria dominò il Friuli. La parte occidentale passò all'Italia nel 1866 mentre quella orientale divenne italiana nel 1918. Una terra che ha visto in tutte le epoche invasioni e guerre unite a terremoti disastrosi ed epidemie, ma nonostante tutto questo la sua gente ha resistito ad ogni difficoltà portando in tutto il mondo il suo lavoro e la sua tenacia.

Bilan è nato e cresciuto a Brazzaville, salvo una breve parentesi trascorsa a Dakar prima di venire in Italia. Da quando è giunto a Udine - aveva quattordici anni - ha tenuto fino ai diciotto un diario e riflessioni sparse organizzati poi in autobiografia. Ricordi, nostalgie, immagini, illusioni e fantasie, specchi di sé si rincorrono e si sovrappongono a svelare il mondo di un adolescente in cerca d'amore in bilico tra un presente difficile e la casa degli affetti e delle speranze di un passato "lontano".

Un giorno, per gioco, scrissi una specie di poesia, un versetto, e lo inviai per e-mail ad una mia ex collega di lavoro: Scyra se n'è andata, ora lo so. La vedo insieme agli altri. Ma non si accorge di me. La sogno la notte. Nelle sue forme più strane. Lei mi rispose incuriosita. Ed io continuai: Quando si passeggia in genere, si pensa, e si aspetta. Scyra passeggiava guardando di volta in volta in alto. Tra le finestre accese. E poi l'ora. È così che è nato il mio libro "Il secondo libro di Scyra". Esso comincia proprio così, con queste frasi un po' strampalate. Su di esse si è ramificata una vicenda complessa, intricata, in cui i personaggi che via, via s'incontrano, hanno tutti qualcosa di enigmatico, ma alla fine nessuno viene lasciato morire al primo incontro. Essi ritornano, tutti.

Il rapporto conflittuale tra mondo Superiore (elfi di luce), mondo Inferiore (elfi oscuri) e umani si svolge sull'isola di Smeraldo (antica Irlanda) dove, dopo tristi vicissitudini di lotta per la supremazia e il potere, ravveduti dai loro oracoli, i mondi decidono la "Nuova Alleanza". L'impresa, che vede ancora una diffusa e profonda diffidenza è affidata a un eletto, Argan. Metà umano e metà elfo, egli è introdotto alle arti druidiche da uno dei quattro Saggi dei quattro Regni dell'isola. Argan, isolato dalla comunità, è condotto sui monti Murdo dove per ben tre anni è preparato per la pericolosa impresa che consiste nel recuperare uno dei quattro tesori sottratti agli elfi di luce. In seguito ad un tardivo ravvedimento da parte degli umani, esso fu utilizzato per secoli alfine di chiudere la frattura tra il mondo dei vivi e quello dei non vivi (Annwn), cui la loro avidità si era rivolta per ottenere favori dal Dio del male (Arawn).

La ricerca della verità, o perlomeno, il desiderio di capire i meccanismi che governano il destino dell'uomo sul pianeta e nel nostro paese in particolare, è stata la molla che ha spinto l'autore a intraprendere un cammino pressoché solitario, guidato unicamente dagli elementari strumenti della logica e della ragione. Sapere che altri prima di lui sono stati perseguitati e uccisi, a causa del desiderio di affermarele proprie opinioni e le proprie scoperte, è stato il pungolo che lo ha indotto fin dall'adolescenza a cercare risposte meno addomesticate di quelle fornite dal potere dominante, alle incongruenze palesi con cui si doveva confrontare quotidianamente. Una indagine mossa dalla presa d'atto della sua inadeguatezza e dei suoi interlocutori in prima istanza e dalle ingiustizie macroscopiche a cui sembra essersi assoggettato il ceto sociale di appartenenza, che rinuncia ad esprimere le sue potenzialità, soggiogato da schemi mentali irrazionali che rappresentano la condanna che lo schiaccia al suolo.

Quattro ragazzi scoprono, improvvisamente, di essere destinati ad una grande impresa: restituire la libertà e la giustizia al territorio che li ha visti crescere e giocare fino a poche ore prima.: "La Grande Pianura". Riceveranno un dono molto particolare dai draghi, il cui rappresentante più antico e potente, il Grande Drago Ametista Nero, ha lanciato sull'arrogante tiranno l'anatema che lo condanna allo scontro con i quattro ragazzi. Scopriranno presto il valore della vita e l'orrore della guerra. Il loro viaggio ha inizio fra mille peripezie e li vedrà partecipare ad una titanica ed avvincente battaglia allo scopo di restituire al popolo degli Elfi il suo legittimo sovrano. L'amicizia, la famiglia, il coraggio e paesaggi mozzafiato coloreranno i giorni dell'avventura. La scoperta di sé e dei propri ideali, il confortevole e rassicurante rifugio della famiglia, la forza dell'amicizia ed il giusto equilibrio fra paura e coraggio, l'adrenalina della battaglia e l'orrore della morte sono lo scheletro e la vita stessa del racconto.

L'opera si compone di 87 brevi e sintetici saggi su svariati argomenti dell'esistenza,trattati in ordine alfabetico; le materie considerate sono assai eterogenee e spaziano dal lavoro alla globalizzazione, all'automobile, alla religione, al cibo, alla politica, alla vita militare, all'eutanasia, agli insetti, al mondo dello spettacolo, ai supermercati, all'immigrazione e così via. Caratteristica principale è l'approccio critico ed anticonformista, che rifiuta i luoghi comuni e vuole cercare di proporre un diverso modo di rapportarsi alle tante assurdità e contraddizioni del presente. Le opinioni espresse non aspirano a convincere nessuno, hanno solo l'intento di risvegliare un minimo di autonomia e di consapevolezza senza prospettare impossibili soluzioni e rifugiarsi in un vano ed illusorio ottimismo.