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Editrice Socialmente: Saggi, materiali e memorie

Maria Giudice: educare al socialismo

Maria Giudice: educare al socialismo

Libro: Libro rilegato

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2025

pagine: 112

Il volume "Maria Giudice: educare al socialismo" segna una tappa della ricerca che la Fondazione Argentina Bonetti Altobelli va realizzando per mettere in luce la poliedrica figura di una donna di estremo carattere, protagonista del suo tempo, sindacalista e politica. Nella pubblicazione sono compresi gli atti del Convegno “Maria Giudice: gli scritti, l’idea”, introdotti da due saggi che ricordano la questione sociale e sindacale nell’Italia del primo Novecento e come il tessuto associativo proprio dell’Emilia-Romagna si esprimesse nelle Case del Popolo, luoghi di socialità e di emancipazione collettiva. Un’attenzione particolare viene posta al ruolo delle maestre - quale era Maria Giudice - nella costruzione dell’Italia unita e nella diffusione del primo pensiero socialista evidenziando il rilievo avuto da queste donne nella crescita politica della Nazione attraverso la loro inesauribile attività di educatrici e propagandiste. Nella scrittura delle donne del suo tempo Maria Giudice emerse con vari articoli sulle testate più rilevanti, ma anche promuovendone lei stessa la pubblicazione e ci racconta dell’importanza di quei fogli e del giornalismo per la diffusione del pensiero democratico.
15,00

Le cento storie di Aemilia. Il più grande processo italiano alla 'ndrangheta

Le cento storie di Aemilia. Il più grande processo italiano alla 'ndrangheta

Paolo Bonacini

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2019

pagine: 288

Il 15 gennaio 2015 il giudice del Tribunale di Bologna Alberto Ziroldi, su richiesta del Sostituto Procuratore Marco Mescolini, firma un documento di 1377 pagine in cui si ordina l’arresto di oltre cento persone. La maggior parte dei cittadini in Emilia-Romagna ancora non sa, quel giorno, cosa sta per succedere. Ancora si pensa che la ‘ndrangheta sia lontana almeno quanto i mille chilometri che ci separano da Crotone. Non si riesce ad ammettere quanto sia profondo il radicamento. Poi, all’alba del 28 gennaio, migliaia di carabinieri sciamano in tutta la regione scortati da elicotteri per eseguire gli ordini di carcerazione. Il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti la definisce un'indagine “storica, senza precedenti”, e la comunità si risveglia da un sonno durato vent’anni. Inizia così il più grande processo alla ‘ndrangheta celebrato in Italia, con 220 persone alla sbarra, 195 udienze nell’aula bunker del Tribunale di Reggio Emilia, oltre 1500 anni di carcere contenuti nelle sentenze dell’ottobre 2018. L’intera regione ora è davanti alle proprie responsabilità, che si possono riassumere in una constatazione: non avevamo capito niente. Benvenuti in Aemilia. Prefazione di Antonella De Miro, postfazione di Susanna Camusso.
15,00

Come le donne diventeranno libere. Socialismo ed emancipazione nel giornale della ferrarese Rina Melli: Eva (1901-1903)

Come le donne diventeranno libere. Socialismo ed emancipazione nel giornale della ferrarese Rina Melli: Eva (1901-1903)

Susanna Garuti

Libro: Copertina morbida

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2018

pagine: 165

Il volume narra la vita, la militanza e l'impegno politico della giornalista Rina Melli (Ferrara 1882-Pavia 1958), e del suo giornale Eva (1901-1903) il primo periodico di propaganda socialista pensato esclusivamente per le donne. Attivista del Partito Socialista di Ferrara e sindacalista negli anni degli scioperi agrari tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, organizzatrice di leghe bracciantili, Rina Melli si conquistò un ruolo di primo piano per il grande contributo che diede alla causa del socialismo. Rina Melli collaborò con diverse testate giornalistiche tra cui il Popolo di Cesare Battisti e La Difesa delle Lavoratrici, fondata da Anna Kuliscioff. Alla sua intensa attività di propaganda e come conferenziera, affiancò Eva, "il giornale delle donne del popolo" come amava definirlo, un giornale per l'educazione delle donne alla lotta di classe, all'organizzazione proletaria e per le conquiste del mondo del lavoro. Rina Melli fu senza dubbio tra quelle "donne nuove", spesso dimenticate dalla storia, che coraggiosamente affrontarono l'emancipazione femminile, con passione e perseveranza, votate a cambiare la società per un avvenire migliore.
15,00

Non ho mai avuto una bambola. Ricordi di una staffetta partigiana

Non ho mai avuto una bambola. Ricordi di una staffetta partigiana

Marisa Fabbri

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2018

pagine: 104

Dal racconto di una donna romagnola, ribelle, che non cesserà mai di essere partigiana, la storia della bambina allontanata precocemente da scuola, della tredicenne costretta a lavorare in fabbrica, della ragazza che trasportava bombe nella propria borsa e della giovane donna che scelse di lottare prima, in armi, per la libertà dalla dittatura e, poi, per la libertà di tutti - e in particolare delle donne - nel lavoro e nella società. Un susseguirsi di ricordi, soprattutto degli anni bui della dittatura, che ci trasmettono le paure, le incognite, il dolore, l'umiliazione, la forza, la caparbietà, la sorpresa, la gioia, la curiosità, l'amicizia, l'amore. Dai lunghi incontri con Antonia Laghi, nome di battaglia Tonina, in quella stanza con ampie finestre e terrazzino dove trascorre i giorni in compagnia dei suoi ricordi, è nata l'idea del volume. In quella stanza tutto parla di lei: le foto delle persone care, quelle che testimoniano i momenti più significativi della sua vita, i quadri appesi alle pareti. E poi c'è lei, il quadro più bello, pieno di colori, luce, ombre, sfumature, trasparenza, buio e poi, subito dopo, di nuovo la chiarezza del suo pensiero, la profondità delle sue riflessioni, la delusione per il progressivo indebolimento dei diritti sociali e civili per i quali si è battuta negli anni della costruzione della nostra giovane democrazia; la speranza che i giovani, a cui rivolge sempre il suo pensiero, possano essere i protagonisti di una nuova stagione di riscossa politica, di partecipazione, di lotta. Oggi Tonina ha 96 anni, i suoi occhi non possono più leggere, guardare, ammirare, ma chiarissime nella sua mente sono le immagini del passato. Della nitidezza di quelle immagini e della sua costante attenzione agli avvenimenti odierni si nutrono le pagine di questo libro. Prefazione di Carlo Flamigni.
12,00

Giancarlo Grazia, il partigiano Fritz. Memorie e scritti sulla Resistenza, sulla guerra, sul lavoro sindacale

Giancarlo Grazia, il partigiano Fritz. Memorie e scritti sulla Resistenza, sulla guerra, sul lavoro sindacale

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2018

pagine: 182

Questa pubblicazione dedicata a Giancarlo Grazia - il partigiano Fritz - vuole valorizzare il suo lavoro di ricerca, giornalistico e di divulgazione, per diffondere la storia e i valori della Resistenza e dell'antifascismo, e per il consolidamento della democrazia e della libertà. Gli ultimi anni di tale incessante impegno socio-politico lo hanno visto attivo in particolare, a Bologna, nell'Anpi Saragozza e nell'Anpi provinciale. Il volume raccoglie i suoi scritti più significativi sul tema della Resistenza e della seconda guerra mondiale, articoli che si riferiscono a vicende del territorio bolognese e a storie particolari dimenticate o che non hanno avuto la giusta valorizzazione, come per esempio quella del campo di internamento di Rab (Croazia) gestito dal Regio Esercito Italiano nel 1942-43. Il libro inizia con alcune note autobiografiche di Grazia, dove ripercorre tra l'altro la sua esperienza sindacale nella Cgil, che aiutano a comprenderne meglio personalità e vicenda umana e storica. Vengono successivamente delineate, in particolar modo, le attività da lui svolte per la memoria della Resistenza nel quartiere Saragozza, con le iniziative per la rinascita di Anpi Pratello, per la valorizzazione del monumento alle 128 partigiane di Villa Spada, per lo sviluppo della collaborazione con le scuole del quartiere e con le altre associazioni del territorio. L'auspicio è che il volume possa diventare uno strumento di lavoro utile, a partire dalle sezioni Anpi, per favorire quella promozione dei valori della Resistenza e dell'antifascismo, soprattutto nelle scuole, che è stata un obiettivo centrale nella vita e nel lavoro di Giancarlo.
15,00

Quando le lavoratrici si ripresero la cultura. Femminismo sindacale e corsi 150 ore delle donne a Reggio Emilia

Quando le lavoratrici si ripresero la cultura. Femminismo sindacale e corsi 150 ore delle donne a Reggio Emilia

Anna Frisone

Libro: Copertina morbida

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2014

pagine: 198

Gli sconvolgimenti del decennio Settanta, attraverso l'esperienza del femminismo sindacale e dei corsi 150 ore delle donne: all'incrocio tra i temi del lavoro, della scuola e della differenza di genere. Quando il movimento neofemminista si afferma sulla scena pubblica, le donne del sindacato cominciano ad intrecciare lotta operaia e problematiche di genere. Le lavoratrici scelgono di declinare in chiave separatista lo strumento per il diritto allo studio conquistato dal sindacato unitario nel 1973: organizzano corsi per sole donne rivendicando un tempo 'tutto per sé' grazie al quale 'riappropriarsi della cultura'. Questo volume, attraverso le fonti d'archivio sindacali e femministe delle province di Bologna e Reggio Emilia, ricostruisce in prima battuta la diffusione dei corsi misti 150 ore, per poi dare conto della nascita di un pensiero specificamente femminile all'interno del sindacato e raccontare i corsi 150 ore delle donne. La ricerca approfondisce il caso di Reggio Emilia, sia per l'accurata conservazione e disponibilità di fonti, sia per la sua particolare vivacità politico-culturale. Un contributo per non dimenticare l'esperienza del femminismo sindacale in Italia, importante soprattutto in un momento in cui il lavoro, e quello delle donne in particolare, sembra divenire evanescente e disperso, perdendo le tracce delle proprie origini e della forza delle proprie lotte.
14,00

Senza giusta causa. Le donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale a Bologna negli anni '50

Senza giusta causa. Le donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale a Bologna negli anni '50

Eloisa Betti, Elisa Giovannetti

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2014

pagine: 250

Tra la fine degli anni '40 e la metà degli anni '50 Bologna fu al centro di un fenomeno di portata nazionale, i "licenziamenti per rappresaglia politico-sindacale", che colpirono militanti del partito comunista, socialista o attivisti della CGIL. In quel periodo, la città emiliana fu la capitale per eccellenza della guerra fredda e venne segnata da un forte conflitto sociale e forme di repressione violente da parte del potere centrale e delle forze di polizia. Il ruolo delle donne nelle lotte contro i licenziamenti e la loro massiccia presenza tra i licenziati sono stati finora minimizzati se non addirittura ignorati dalle ricostruzioni storiche, dando vita ad una memoria collettiva declinata esclusivamente al maschile. Nella prima parte del volume, la ricerca storica di Eloisa Betti riporta alla luce la storia dimenticata delle donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale, svelando attraverso una pluralità di fonti non solo il ruolo femminile in quegli eventi ma anche la doppia discriminazione politica e di genere di cui quelle donne furono vittime. È dalla ricostruzione delle lotte e dei vari tentativi, dagli esiti più o meno felici, di ricostruirsi un percorso lavorativo dopo i licenziamenti, che emerge il coraggio con cui esse combatterono le discriminazioni nel tentativo di affermare i loro diritti di lavoratrici.
15,00

Le Camere del Lavoro in Emilia Romagna: ieri e domani

Le Camere del Lavoro in Emilia Romagna: ieri e domani

Libro: Copertina morbida

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2013

pagine: 218

Dedicare attenzione alle Camere del Lavoro significa rivalutare la struttura orizzontale e territoriale del sindacato. Negli anni in cui nascevano in Italia i primi istituti camerali, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, il movimento di emancipazione dei lavoratori fu in grado di esprimere un proprio associazionismo autogestito. Le Camere del Lavoro, cioè, erano parte di un impegno collettivo al "far da sé solidale", per far fronte a una società in rapida mutazione, ed erano il principale punto di riferimento sul territorio per le diverse culture critiche che animavano il movimento operaio. In Emilia e in Romagna, terre caratterizzate da un diffuso associazionismo popolare, conobbero da subito un forte insediamento in stretto rapporto con gli enti locali. Profonde trasformazioni sono avvenute lungo il Novecento nel rapporto tra politica e società. La politica ha mostrato spesso il volto del comando e dello statalismo. I partiti si sono verticalizzati, prendendo le sembianze di macchine burocratiche. Anche i sindacati non sono stati immuni da queste trasformazioni. Tuttavia, le Camere del Lavoro rimangono legate a una idea di politica improntata all'autonomia, e si è convinti che di fronte all'odierna crisi fiscale dello Stato e di fronte alle perduranti difficoltà dei partiti politici, le Camere del Lavoro possano rivendicare una nuova centralità nella vita dei territori, soprattutto se riusciranno ad avvicinare e a interpretare le esigenze del precariato...
14,00

Le italiane a Bologna. Percorsi al femminile in 150 anni di storia unitaria

Le italiane a Bologna. Percorsi al femminile in 150 anni di storia unitaria

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2013

pagine: 256

Il volume prende In esame il ruolo svolto dalle donne italiane, e da quelle emiliane e bolognesi in particolare, nella storia italiana: dalla costruzione della Nazione nella stagione risorgimentale e nei primi decenni post-unitari all'edificazione della democrazia repubblicana nel secondo Novecento. L'approccio scelto, al contempo di lungo periodo e tematico, consente di mettere in luce come il protagonismo femminile abbia rappresentato una costante nella storia dell'Italia unita, esprimendosi in varie forme e abbracciando numerosi ambiti, tra i quali l'istruzione e l'educazione, la salute, la solidarietà. Sono presentati casi esemplari di singole donne e gruppi che hanno promosso azioni innovatrici nella vita sociale, politica e culturale del nostro paese, azioni che hanno rappresentato frequentemente un motore del rinnovamento e sono andate spesso a beneficio non solo dell'universo femminile, ma dell'intera collettività. A partire dalla presenza delle donne nel processo di costruzione dello Stato Unitario, i percorsi tematici proposti intendono offrire un caleidoscopio dell'azione femminile nel territorio bolognese ed emiliano dalla militanza politica all'impegno sociale e solidale nell'arco dei 150 anni della storia d'Italia.
15,00

Fuori dal bozzolo. Re-Inventare l'età matura a Modena. Ricerca auto foemativa e partecipata attorno alla seconda età adulta delle donne...

Fuori dal bozzolo. Re-Inventare l'età matura a Modena. Ricerca auto foemativa e partecipata attorno alla seconda età adulta delle donne...

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2013

pagine: 291

Sedici donne modenesi, oggi in pensione, raccontano le loro storie, i cambiamenti della loro vita, le esperienze che le hanno portate a uscire dal "bozzolo" familiare e dalla tradizionale condizione femminile, per avviare un cammino di crescita e di emancipazione sulla scena pubblica e privata. Queste donne, che hanno oggi tra i 60 e i 70 anni, dopo tante esperienze, come si reinventano oggi la loro età matura? Cosa chiedono alla società? Hanno ancora domande da fare alla politica, alle forze della rappresentanza sociale, ai Sindacati? I principali temi su cui hanno riflettuto sono stati: il corpo, l'amore, la maternità, il lavoro, la vita pubblica. È questo il senso della ricerca, realizzata attraverso un laboratorio di scrittura autobiografica, promosso dal Coordinamento Donne Spi/Cgil modenese insieme alla Libera Università dell'Autobiografia (LUA) di Anghiari.
16,00

Quel che resta di Reggio Emilia. Storie di reggiani e malfattori

Gian Franco Riccò

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice Socialmente

anno edizione: 2023

pagine: 312

Dodici lettere per ricostruire, senza sconti, le ragioni del radicamento della ‘ndrangheta a Reggio Emilia, un’appassionata orazione civile per evitare gli errori del passato. Cosa c'entra la mafia con i furti? La rete criminale a Reggio Emilia nasce ai tempi del primo mercato illegale dell'eroina. La malavita locale di ladruncoli e sfruttatori di prostitute è diventata un grande mondo sotterraneo con i mafiosi al centro, diventati ricchi e imprenditori, nell’edilizia e nei trasporti, attirando anche altri imprenditori con le fatture false mentre lo Stato è rimasto silenzioso, fino a quando un gruppo di suoi dirigenti approdati in Emilia ed a Reggio ha sollevato il velo: la malavita organizzata vive in mezzo a noi. Nonostante i processi la gente non riesce a collegare la mafia alla criminalità comune che offre ai narcotrafficanti una platea di consumatori disponibili. I partiti vivendo quasi solo di sfide elettorali trascurano la vita quotidiana di tanti cittadini che sono schiacciati dalle preoccupazioni. Le insicurezze, da quella per i furti a quelle economiche fiaccano il morale, ma non dobbiamo arrenderci: una vita migliore, senza l’oppressione delle mafie, è possibile.
18,00

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