Edizioni del Sole: Scriptorium
Mari'... Rafe'... Raffaele Viviani. Lettere alla moglie Maria (1929 e 1940-43)
Paola Cantoni
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni del Sole
anno edizione: 2010
pagine: 224
Sono circa 1700 le lettere che Viviani scrive alla moglie Maria Di Maio dal 1926 al 1947, disegnando così una bellissima storia d'amore, nella quale prendono voce anche le altre sue passioni: il teatro, la famiglia, Napoli. L'edizione delle lettere degli anni 1929 (la tournée in Sud America) e 1940-1943 (che documentano anche i terribili bombardamenti di Napoli del '43) nasce dal desiderio di far conoscere le parole private di Viviani, di non perderle, per il loro valore documentario e linguistico, oltre che affettivo. Maria è la confidente di tanti aspetti della vita artistica di Viviani, delle preoccupazioni, delle aspirazioni e dei progetti teatrali, dei "conti" per far quadrare la compagnia, dei rapporti con attori e impresari, con personaggi teatrali, con le autorità politiche, dei rapporti di amicizia (Ettore Petrolini, Ettore Novi, Angelo Musco) e, come naturale, interlocutrice di riflessioni personali, di emozioni, di speranze che riguardano anche la vita familiare, i figli, il futuro. Il carteggio Viviani è un tesoro ancora nascosto, una miniera di informazioni.
Antonio Petito. I nuovi autografi. Tre banhe lu treciente pe mille
Paola Cantoni
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni del Sole
anno edizione: 2010
pagine: 268
Antonio Petito (1822-1876), forse il più famoso Pulcinella di Napoli, "un mito attorico ed un archetipo di teatro napoletano", era autore di commedie in dialetto che lui stesso scriveva, semianalfabeta (Eduardo: "però, se le reciti vedi!"). La sua produzione è talmente ampia e confusa da aver giustificato il sorgere di una vera e propria "questione filologica" (autografia e paternità dei testi petitiani), qui riassunta e discussa. Sono 8 i nuovi autografi scoperti e presentati insieme all'elenco completo delle opere (autografi, manoscritti e stampe). Nella seconda parte, l'edizione dell'autografo "Tre Banhe lu treciento per mille" del 1870 con uno studio linguistico del dialetto di A. Petito. L'oralità della scrittura di Petito è stata azzerata dalle stampe dell'epoca che ne hanno diffuso le opere, da rivalutare per la loro importanza in chiave storico-linguistica e storico-teatrale, e per la ricostruzione del dialetto parlato ottocentesco.