Europa Edizioni: Chronos. Autobiografie di cittadini

Una giovane e bella ragazza. Un incidente improvviso. Un danno irreversibile: perdere la vista e tutto, ma proprio tutto cambia. Cosa significa affrontare un passaggio così traumatico e così drammatico in giovane età? Come cambia il rapporto con se stessi, con i propri sensi, con gli altri e con il resto del mondo? Questa è la storia di Marina che, nel pieno della sua vita e della sua vitalità, ha incidentalmente perso per sempre la possibilità di poter vedere. Da quel momento tutto è cambiato, nulla è stato come prima. Il buio totale e tutto quello che ne consegue, nelle piccole e nelle grandi cose. Il non potersi più vedere allo specchio, il non poter camminare da soli, la paura di essere vulnerabili di fronte al mondo esterno, chi se ne approfitta e chi se ne va. Ma c'è anche chi rimane, le nuove amicizie, quelle che è la vita stessa a selezionare, i nuovi amore e, anche, il sesso come insopprimibile voglia di esserci e di godere della vita. E poi l'arte, il canto, gli angeli a quattro zampe che ci accompagnano in passi sempre meno incerti. Perché la vita, anche se faticosamente, va avanti lo stesso e non smette mai di stupirci e di reinventarsi.

Paola ha da poco superato i sessant'anni e nella sua mente e nell'anima si affollano mille ricordi, emozioni, tracce di vissuto intenso. A volersi dire tutta la verità, non ha mai parlato chiaro, né con gli altri né a se stessa. Possiamo raccontare e raccontarci molte storie, ma poi arriva il momento in cui si sente il bisogno di mettere tutto in ordine. Ecco, scrivere è proprio questo: aprire le ante dell'armadio dell'esistenza e ripulire con cura; un lavoro complesso in cui c'è tanto da buttare, rispolverare e ritrovare; potrebbe addirittura capitare di scoprire qualcosa. L'ignoto delle possibilità future, come anche la consapevolezza del passato, possono essere stupefacenti. Chi è lei, davvero? Paola se lo domanda, senza filtri e sconti. Le immagini scorrono veloci, come i suoi pensieri, e diventano tanti racconti scavati nella verità: la sua. Paola bambina, donna, lavoratrice, sorella, figlia, madre, moglie, nonna, studentessa, sognatrice… tutte queste identità sono i mille tasselli che si mescolano costruendo il puzzle della sua identità. Chi è lei, davvero? Paola e solo Paola. Adesso lo capisce: questo le basta. Non ha bisogno di nient'altro, se non di essere se stessa, pienamente e consapevolmente.

Alberto Demetri è seduto su una panchina lungo il Viale della Vittoria mentre stringe in mano il referto con l'ultima sentenza della sua vita. La città di Ancona non gli era mai sembrata così bella, almeno fino a poco prima che la sua leucemia cronica gli donasse uno sguardo nuovo sul mondo. Ed è proprio con quegli occhi nuovi che Alberto riavvolge i fili della sua vita: i suoi figli, la sua ex moglie, l'attuale Sonia e la passata Gabriela, riattraversando i giorni che pensava fossero ancora parte del suo domani e che invece ora sono già ieri. Perché? Perché adesso? Qual è il senso di tutto questo? Fanno eco nella testa le tante domande di un uomo che non accetta il suo destino e alle quali cerca risposta con l'aiuto del dottor Castaldini e di una voce lontana ma mai dimenticata, quella della sua tanto amata Giulia. Segrete confessioni di un mancato moralista è il testamento di un uomo alla prese con i suoi ultimi domani e con il tentativo di ritrovare se stesso prima che sia troppo tardi. Tanti personaggi appaiono e scompaiono tra i ricordi di un passato audace quanto sofferto, ora che Alberto è pronto per le sue ultime verità. Ecco, allora, le decine di figure femminili del suo piccante passato, quello di un uomo che ora si guarda allo specchio ricercando finalmente la propria immagine. Tutto prima che la Vita giochi la sua ultima mossa o, perché no, cambi di nuovo le carte in tavola.

Marco è un uomo che ha sempre cercato la libertà nei grandi spazi aperti, e nulla gliela restituisce come il mare. Una notte, mentre osserva un bolide verde solcare il cielo, i suoi pensieri vengono trasportati indietro nel tempo, a un capitolo fondamentale della sua vita, il più importante di tutti: il suo grande amore con Daniela. Insieme, prima a bordo di Malizia e poi di Eris, Marco e Daniela hanno vissuto dieci anni di avventure, solcando le onde e affrontando le sfide del mare, ma anche quelle della vita. Tra i ricordi di vacanze da sogno, un giro dell'Italia e tempeste da cui salvarsi, emerge un uragano che cambierà per sempre il loro viaggio. "Daniela, il mare" è un racconto intenso e appassionato, che intreccia amore, avventura e introspezione, accompagnando il lettore attraverso le acque profonde dei sentimenti e delle prove che la vita ci riserva.

La biografia di Antonio Lazzaroni si concentra sulla sua testimonianza diretta dell'attività quarantennale come sindacalista. Racconta in modo profondo e personale le sfide e i successi che ha vissuto nel corso della sua carriera. Particolarmente apprezzabile è la riflessione sui pregiudizi e sulle critiche frequentemente rivolte alla figura del sindacalista. L'autore riesce a mettere in luce la complessità del ruolo sindacale, evidenziando come esso vada ben oltre la mera difesa degli interessi di una singola categoria, poiché si occupa attivamente del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per una vasta porzione della società. La distinzione tra sindacati confederali e sindacati corporativi offre un punto di vista interessante che arricchisce il dibattito, portando a una riflessione critica su come questa differenza venga percepita e comunicata nell'opinione pubblica. Inoltre, Lazzaroni sottolinea la specificità del settore delle costruzioni, evidenziando le peculiarità e le problematiche legate a un ambiente lavorativo complesso e spesso sottovalutato, indicando la necessità di affrontare tematiche che, purtroppo, emergono solo in contesti drammatici. La volontà di lasciare una traccia indelebile di ciò che i lavoratori e i sindacati hanno conquistato è lodevole e sottolinea l'importanza di una storia raccontata da chi l'ha vissuta in prima persona.

Ogni stella un viaggio è un viaggio intimo e spirituale che intreccia il percorso dell'anima con la filosofia della reincarnazione e la scoperta del sé interiore. Attraverso la sua profonda connessione con l'Energia Universale, l'autrice ci guida in una riflessione sul karma, la crescita personale e la consapevolezza di ciò che ci circonda. Con uno stile autentico e ricco di introspezione, Raffaella Tonarelli racconta la sua storia, quella di una luce che, come ogni anima, si incarna per imparare, evolvere e condividere amore incondizionato. Un'opera che invita i lettori a sognare e a non arrendersi mai, riscoprendo la propria stella interiore e i segreti dell'universo.

"Ora, tutta l'incertezza, la paura, erano finite. Sapevo di avere davanti il carcere per tantissimi anni, ma era ormai diventato un dato certo per me. Dovevo solo affrontarlo, e questo dipendeva solo da me, non più da avvocati, giudici e giurie. Tornavo padrona del mio destino… in carcere! Credevo di sapere cosa mi aspettasse, e in parte è stato così. Solo una piccola parte, però, quella che avevo potuto leggere online e quella che avevo visto andando a trovare una persona a me vicina in carcere. Nessuno, neanche i miei legali, mi aveva preparato alla mia nuova vita (anzi no, non è vita, è sopravvivenza!)".

Quella di Caterina è la storia di una guerriera, di una donna che affronta le avversità della malattia con una forza di volontà e una solarità fuori dal comune. Niente la abbatte perché l'esperienza le ha regalato la saggezza per superare qualsiasi ostacolo la vita le ponga davanti, una vita che diventa degna di essere vissuta solo quando si sa amare il proprio dolore. Un libro che colpisce dritto al cuore, toccando le corde più sensibili dell'animo umano, e che mostra come proprio da questa sensibilità nasca la vera forza. Il suo segreto per affrontate la malattia è tra le pagine di questo libro.

"Avrei voluto essere normale", di Giampaolo Petrini, è un libro che racconta le difficoltà di un'infanzia segnata da un padre assente e le dinamiche di un quartiere operaio e pieno di vita. Crescendo, Giampaolo ha sviluppato una forte determinazione e un incrollabile senso di aiuto verso il prossimo. Il suo spirito combattivo non si è fermato al piano professionale: ha scoperto la corsa, e nelle maratone ha iniziato a sfidare anche se stesso. Un racconto emozionante, tra perdite e conquiste inaspettate, in cui Giampaolo ha sempre gli occhi puntati alla meta.

«Venne buio, ed io continuavo a cercare il sentiero per rientrare a casa. Sentivo il vento che ululava fortissimo e i pini ondeggiavano in tutte le direzioni; sembravano delle forze malefiche pronte a inghiottirmi. Urlavo disperata, nella speranza che qualcuno mi venisse in aiuto. Ed ecco improvvisamente dinanzi ai miei occhi aprirsi un enorme cancello dalle fattezze a me sconosciute: era come di cristallo, cesellato con fiori colorati, e brillava così tanto da illuminare non solo tutto il giardino, ma anche la reggia, che era un capolavoro, intarsiata di pietre preziose. Avevo un po' di timore a entrare e rimasi sulla soglia del cancello, finché non sentii una voce che mi invitava a procedere. Varcato il cancello, mi accorsi che la reggia non aveva né porte, né finestre. Come per magia, al mio cospetto apparve una grande tavola imbandita di ogni tipo di vivande, che emanavano profumi che non avevo mai sentito. Una grande sensazione di benessere pervase il mio corpo tanto che chiesi alla voce dove mi trovassi, e lei mi disse in Paradiso. Quanto sarebbe stato bello rimanere lì, ma risvegliatami capii che stavo solo sognando.»

«"La mia tv sono le stelle", ci disse il ragazzo berbero, di fronte al cielo notturno del deserto che sembrava dipinto, tanto erano vividi e nitidi i suoi colori. Un mondo ovattato, silenzioso e sereno, dove intorno a noi si stendeva soltanto il deserto, mi trasmise un'emozione indescrivibile. Tornai a cercare quell'emozione nel 2018 con lo stesso gruppo di persone che avevano condiviso con me, stavolta trattenendoci per quindici giorni anziché una sola settimana, riempiendoci gli occhi di panorami mozzafiato offerti da altezze superiori ai duemila metri, colori intensi, selvaggi, aromi di un mondo diverso e ancora incontaminato che spirano sul deserto, ricordando costantemente che quella distesa di sabbia non appartiene agli uomini ma soltanto a se stessa, indomita, pacifica ma spietata.»