Galassia Arte: Narrativa

Un'originale collezione di attimi e di pagine, di pezzi di vita, di storie d'amore e soprattutto di musica: il libro di Laura Legrenzi, la dj Elle, può leggersi dall'inizio alla fine oppure in ordine sparso, in piccole parti, così come di piccole dosi di soddisfazione e felicità è fatta la vita. E ognuna di esse crea l'incanto di un particolare sound, ora introspettivo ora allegro ora malinconico ora arrabbiato ora appassionato, fondendosi in una lunga emozionante colonna sonora, quella di un'indipendente e determinata donna che alla soglia dei trent'anni sente il momento di fermarsi e fare un bilancio. Una donna un po' cinica un po' romantica, sospesa e divisa tra attese e delusioni, esperienze e scelte anche difficili, amori che esaltano eppure condizionano, maschere di perfezione ma anche estrema sincerità, prigioni dorate e rassicuranti e voglia di libertà del corpo e soprattutto della mente; eppure sempre fedele a se stessa. Anche quando non sa come definirsi, o non vuole definirsi, se non con l'ossimoro di "caos armonico". Una donna unica e speciale.

Quando Alessandro si accorge che il suo matrimonio è finito e decide di lasciare la moglie, non avrebbe mai immaginato di dover separarsi anche dal figlio. Ma lui è costretto a passare mesi e mesi lontano dal suo piccolo Nicolò, vivendo uno dei periodi più oscuri e dolorosi di tutta la sua vita. Questo è un libro per tutti i genitori separati, divorziati, per tutti quegli uomini e quelle donne che si trovano a combattere contro un sistema che preferisce, nella separazione, privare i figli dell'affetto e delle cure di uno dei genitori, che è solitamente il padre. Questa però è la storia di un papà che non si è arreso, che ha affrontato tutti gli ostacoli che la vita gli ha messo di fronte, e che, alla fine, è riuscito a riabbracciare il suo bambino e ad amarlo ancora più di prima. Questa è una storia che vi toccherà il cuore.

"Il bambino che sogna" è la storia di vita vera del ragazzino Max Di Franco cresciuto in un paesino dell'entroterra siciliano tra difficoltà economiche ed ambientali, a causa della sua smisurata altezza. Ha un sogno nel cassetto. Diventare un giocatore di pallavolo di serie A. Nonostante non abbia mai praticato quello sport, a 15 anni scrive una lettera alla grande Sisley Treviso per un provino. Solo, tra mille problemi e difficoltà, lascia la sua terra natia per trasferirsi al Nord. Inizierà da lì l'avventura per la realizzazione del suo grande sogno. Una bella storia, di riscatto personale e sociale che parte dal principio che nella vita la volontà, gli sforzi e i sacrifici possono cambiare quel destino abulico che sembra esserti assegnato.

Aprire gli occhi. Un atto in apparenza naturale prima che ognuno inizi a muoversi tra le necessità della vita. Un gesto che invece per Mario, il protagonista di questi racconti, diventa il punto di partenza di storie dal sapore paradossale, che possono avere esistenza e consistenza solo nella dimensione onirica. Mario (che in sé rappresenta l'uomo comune, quello che vive - lasciandosi vivere - la norma e la consuetudine in una società omologata e piatta) si proietta dunque in situazioni solo all'apparenza normali, che possono accadere a chi, nel vivere, subisce perdite, o ambisce a desideri, o si nega alle convenzioni, o - semplicemente - la vita, vuole renderla intrigante alla ricerca di un sentimento che resti sempre acceso. Non la luce del giorno, ma la notte a favorire lo svolgimento delle trame.

Luca è un ragazzo di successo che a meno di trent'anni sembra aver già raggiunto grandi traguardi nella sua vita: è dirigente dei rapporti con l'estero per un'importante azienda di cosmesi, conduce una vita agiata nella capitale milanese, ama contornarsi dal lusso e non si priva di niente, nemmeno dell'autista personale che lo scorta dovunque lui desideri. Eppure non è felice, sente la mancanza di una cosa che nemmeno tutto il denaro del mondo può comprare: l'amore di una donna. La cerca disperatamente e non appena vede Giorgia, umile cassiera presso un negozio di dischi, sa già che è quella la sua anima gemella. Nasce tra i due un'attrazione travolgente che cresce di giorno in giorno, ma è durante la notte che i loro corpi e le loro anime si incontrano in un tripudio di emozioni e passioni, e uniti in un solo gemito "sposano la notte".

Mya è fidanzata da molti anni con Carlo, saccente rampollo dell'alta società e futuro sindaco del paese, ma ora che il matrimonio è alle porte tutte le sue certezze sembrano sgretolarsi sotto i suoi occhi. Sente di non amarlo più. Così ancora una volta cerca conforto nelle calde parole di Dennis, nei suoi sorrisi così rassicuranti, nella sua barba ruvida e nel suo profumo così familiare& e se fosse quella la causa di tutto? Se la repulsione che sente per Carlo avesse origine dalla stessa attrazione passionale che inaspettatamente sente d'avere per Dennis? Ci si può scoprire all'improvviso innamorati dell'amico di sempre, di colui che conosce più di ogni altro le nostre debolezze, i nostri difetti? Mya non può più attendere e intende scoprirlo: attrae Dennis a sé con il suo canto, come una Sirena che invocando il Marinaio, lo seduce in un tripudio di indicibile passione. Ma può un amore così sincero e grande come il mare resistere ai subdoli giochi di potere che lo ostacolano sulla terraferma? Una storia d'amore fresca e coinvolgente, che tiene viva l'attenzione del lettore e lo richiama continuamente a sé come solo un canto di Sirena può fare.

Tommi vive per il calcio e a quindici anni sogna di diventare un campione: si allena seriamente ed è convinto di essere una punta, un grande fantasista, come Baggio, il suo idolo di sempre. Ma, dopo gol non segnati e sconfitte subite, l'allenatore non è d'accordo e sembra infrangere il suo sogno costringendolo ad un altro ruolo: centrocampo, portiere. Ecco che il mondo di Tommi cambia completamente prospettiva, finché, giocando la "Partita della Vita", quella che la sua squadra non può permettersi di perdere, capirà come spesso sia necessario passare dall'umiliazione del fallimento per poter assaporare pienamente la vittoria, e fare i conti con realtà anche scomode e dolorose per capire il proprio vero e speciale destino, "perché uno forte, è forte sempre". Ci sono anche cose che non cambiano, che lasciano vuoti incolmabili, come quello del padre che all'improvviso, scontento della propria esistenza, se ne va di casa abbandonando Tommi e la madre senza una spiegazione e senza quasi più far trovare tracce di sé, finché una telefonata dall'altra parte del mondo, quattro anni dopo, arriverà a sconvolgere di nuovo la vita del ragazzo.

"Che cosa vuole una donna? Difficile dirlo, le donne di oggi sono imprevedibili. Nel loro orizzonte c'è sempre un desiderio d'amore, ma le possibilità di vivere una qualche forma d'amore si sono moltiplicate e ognuna richiede il sacrificio di altre. Alcune per godere quello che la vita offre al loro desiderio immediato sono disposte a rinunciare a molto, a volte anche a se stesse; alcune per inseguire un sogno rinunciano a costruire un progetto reale; alcune per la sicurezza e la solidità degli affetti sono disposte a rinunciare a quel tanto di assoluto che hanno sognato, immaginato. Betta è una donna che non rinuncia, vive molte declinazioni della sensualità e dell'affetto, ma nessuna riesce a colmare il vuoto lasciato da quell'assoluto intravisto un giorno. Il suo fantasma non scompare. Poi la vita va avanti, imprevedibile come una donna, e Betta la accoglie, con coraggio e con un senso panico della natura, che le suggerisce una scelta in armonia con le ombre e con le luci della sua personalità irriducibilmente libera." (Beatrice Agnello)

Osservare i propri moti dell'anima, scavare dentro di sé alla ricerca dei propri desideri, scoprire con stupore che la mancanza di qualcuno altro non è che il bisogno di ritrovare se stessi misto al desiderio di viversi come non mai. In questa serie di racconti, l'autrice ci invita a "leggerla" profondamente e, al tempo stesso, a farci riflettere su quanto sia importante fare ciò. Parole indelebili scritte con la sua fedele biro dall'inchiostro nero; a volte tracciate con la morbida grafite di una matita, ma pur sempre parole trasportate da quella brama di scrivere che "fa stare meglio creando l'illusione di poterle fissare sul foglio, di non doverle mai più affrontare di nuovo." Non sempre funziona... fin quando, un giorno, la scrittura - che è stata solo un pianto di dolore - si trasforma in grida di gioia e sussurri di serenità, tanto che "l'inchiostro nero sembra quasi azzurro e il rumore della penna a sfera che scorre sulla carta somiglia tanto alle fusa di un micio." Un sorriso d'inchiostro tutto per lei.

È un freddo inverno, con la pioggia che batte contro le finestre e una bambina, Elsa. La protagonista di questa storia trascorre con Elsa molti pomeriggi e cerca di colmare la sua curiosità. Elsa adora le storie, e un giorno le chiede di raccontarle quella più importante: il viaggio in Africa. Inizia così il racconto della protagonista. In quel viaggio c'è tutto. Perché a diciotto anni ha scoperto il segreto di quella terra da cui, dice, siamo tutti nati. Perché ha visto l'amore autentico, ma anche la rabbia, la sofferenza dei malati terminali di AIDS, gli affetti di Mazabuka, l'estrema povertà dei compounds ma anche la ricchezza, molto più estrema della povertà, la delusione e la forte speranza, che nonostante tutto vive in quelle terre. Nelle pagine di questa storia sono racchiuse tutte le emozioni, ogni attimo in cui il suo piede affondava in una terra amica. E poi c'è il ritorno alla vita di sempre e il tentativo di donare ancora ciò che in quel viaggio si è ricevuto. Alla fine Elsa dorme, tra i racconti di una giovane viaggiatrice, che in Italia dona la sua storia con amore e con la speranza e la gioia di viverla ancora, per tutte le parole che non ha.

Un uomo solitario, a bordo di una Panda scassata, percorre senza meta i boschi dell'Appennino tosco-emiliano in ricerca di un rifugio dalla fame e dalla follia esplose intorno a lui. La terra sembra essere giunta al capolinea per ragioni che nessuno riesce a spiegare: è di scena l'Apocalisse. Ma il fuggitivo non si arrende e continua a correre, cercando di sopravvivere e di incontrare un compagno di viaggio che lo aiuti a tirare avanti e... magari gli racconti una storia. Sì, perché in questo scenario catastrofico e grottesco, senza più valori, punti di riferimento o mezzi di comunicazione, forse l'unica forma di resistenza è proprio parlare, rievocare, narrare, tra le macerie, "il mondo di prima". E tra le righe delle storie "a catena" raccontate dal protagonista e dai personaggi nei quali egli si imbatte lungo la strada ubriaconi, spostati ed emarginati, ognuno con il suo carico di deliri - il lettore potrà scoprire, un colpo di scena dietro l'altro, quanto profondi e perversi possano essere divenuti gli abissi interiori dei pochi superstiti rimasti a guardare in faccia la fine.