Il Maestrale: Poesia
E adesso chiediti perché sei rimasta sola (2015-2020)
Savina Dolores Massa
Libro: Libro in brossura
editore: Il Maestrale
anno edizione: 2021
pagine: 203
Visioni del profondo e lacerazioni storiche armano la penna di Savina Dolores Massa, mentre musica, cultura, arti figurative colorano di vita le sue pagine. Tra frammenti di vissuto, dialoghi solitari, amori indichiarabili e treni dai vagoni vuoti, sfilano sempre le eterne visioni: in fondo nella Storia / di tori e maschi in guerra nell'arena. Insieme alle navi dei migranti, il paesaggio sociale e l'esclusione, l'albatros dai piedi azzurri della nostalgia, o l'animale sofferente della memoria. E l'arroganza del Potere, gli oltraggi al pianeta, la circumnavigazione della psiche e dei suoi meccanismi. Finanche l'ultima piaga della nuova peste, la pandemia: Nell'assenza di bocche / non so più stare / e di pelli da accarezzare / e dita da baciare mordere lasciare. Prefazione di Anna Maria Capraro
Per assassinarvi
Savina Dolores Massa
Libro: Libro in brossura
editore: Il Maestrale
anno edizione: 2017
pagine: 224
Due sillogi diverse per le infinite tonalità di una voce sempre fuori quadro. Nel cartografare un’interiorità cresciuta e lievitata sulla ferita del vivere come nell’innervare la partitura surreale di storie sospese tra la leggerezza di un ordito onirico e la pesantezza del reale. Il fascino della parola impudica e corporea per una poesia non consolatrice, ombra capace di denudare, in drammatici “auto da fé”, i mostri mai uccisi della notte dell’ego occidentale. I sentieri disattesi del sé, dell’ascolto dell’altro e della vita in una fiamma suo malgrado rigeneratrice tra il mondo e la solitudine assoluta. Nel diagramma di un’opera dove “parole barocche” intrecciano alla sensualità una istintiva intensità concettuale, simboli onirici come grumi di dolore rappreso, affondi impietosi nelle faglie del quotidiano, crimini domestici e la violenza della storia. E dopo il circolare viaggio sciamanico della prima silloge il percorso danzato della seconda. Anarchia visionaria di una ballata dove l’intreccio dei versi rende il passo della morte e i colori della vita. Epopea di “chi nasce dal fango dell’antica palude in Campidano”. Poesia come dolore, ma anche indomabile resistenza.
Anninnora
Giulio Angioni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Maestrale
anno edizione: 2017
pagine: 400
«I poeti si sentono speciali/ e forse hanno ragione,/ risvegliano ovvietà che per noi tutti/ sonnecchiano in penombra» scrive Angioni in questa sua raccolta dal titolo sardo antico e misterioso di Anninnora, come a volerci informare della sua poetica, e ne conclude che: «Si pretende speciale/ il poeta, che forse lo sarà/ ogni volta che arrivi all'umiltà/ di farci riscoprire il più normale/ come una sorprendente novità». Ma nel far ciò, il poeta va «in cerca di soccorso e di compagni/ di gioia o di sventura: la sorpresa/ bella o brutta/ così magari cresce/ si rischiara trascesa/ quando riesce/ (come dicono più filosofie/ e ancora più teologie,/ estetiche e semiologie)/ in dimensioni insospettate/ e sovrumane dismisure». Dunque i poeti «Non sono eccezionali,/ la vita è eccezionale, ci sorprende/ specie col risaputo/ di nascere e amare e morire». I poeti «si lasciano sorprendere di più».
Terre di andata
Carmine Abate
Libro: Libro in brossura
editore: Il Maestrale
anno edizione: 2011
pagine: 164
Alfabeto di strade
Alberto Masala
Libro: Libro in brossura
editore: Il Maestrale
anno edizione: 2009
pagine: 224
Alberto Masala è un poeta apprezzato a livello internazionale (performer al fianco di Hirshman e Corso) ma con pochi libri all'attivo. Autore dell'oralità, fino a poco tempo fa scansava le vie editoriali: il suo cammino era, e resta, quello della "street poetry". Ma è un cammino che fa i conti con la migliore modernità poetica, in bilico fra scritto e orale, e scandisce quindi un Alfabeto di strade. Questo titolo può così raccogliere una scelta della produzione di Masala, rendendola nota al lettore. Le altre vite sono quelle di autori scomparsi con cui Masala ha dialogato e continua a dialogare, solidale. Nella sezione Il condominio il poeta immagina che questi autori siano gli occupanti di un palazzo altissimo: una comunità che supera tempi e geografie: Lucrezio, Majakovskij, Ginsberg, Césaire, Baudelaire, Kavafis, Paz, Hikmet, la Vicinelli, Pasolini, Atzeni. Presenze e vite in forza di una parola che si fa poesia.
Il giorno qualunque. Una solitudine
Vindice Satta
Libro: Libro in brossura
editore: Il Maestrale
anno edizione: 2015
pagine: 382
"Poeta della conoscenza metafisica potrebbe esser definito Vindice Satta, forse un poeta di quella linea montaliana propria di chi subisce gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ma la poesia di Vindice Satta, più che un, montaliano, distante ragionare, è un'adesione coerente al dato sentimentale. Che non si fa mai però onda di piena. Non è, la sua, poesia dell'ineffabile, ma semmai poesia del limite. Un poetare cui è chiara l'insufficienza della parola: un pensiero nel varco dei momenti. Evidente è il debito che la scrittura poetica di Vindice Satta contrae con la poetica di Giuseppe Ungaretti: un procedere per frammenti; con versi brevi che spezzano la linea sintattica per scissione di dettatura interiore. Ma da Ungaretti Vindice pure diverge per concezione d'esistenza. Riguardo alla quale potremmo, forse, avvicinarlo a Montale. Perché Vindice è assai poeta del paradosso, del dubbio, e della perplessità più che della ungarettiana necessità di fede. Un poeta dalla forte soggettività fu Vindice Satta, ripiegato in sé, ma non arreso: e proprio perché, per parafrasare le sue stesse parole, egli ha avuto il coraggio di arrendersi."
Fra le due sponde
Salvatore Sanna
Libro
editore: Il Maestrale
anno edizione: 2014
pagine: 282
La raccolta completa delle poesie di un esponente della "letteratura de-centrata" italiana e della "scrittura migrante". Versi fra la Sardegna, la Germania e l'Europa, parole-segni di una vita votata alla letteratura e alla poesia. "Parole sussurate all.orecchio di un confessore laico, il lettore, che non osa fare domande ma ascolta in silenzio le parole del poeta. Che altro può essere la poesia lirica se non una ininterrotta confessione? Ma può succedere che il lettore-confessore sia intimidito dalle parole della poesia, e paradossalmente sia lui a sperare nell.assoluzione. Dunque confessione del poeta al lettore, ma anche confessione del poeta a se stesso, unico privilegiato lettore-confessore. Questo doppio statuto non rivela tutti i segreti (un poeta senza segreti non è un poeta) e può essere una ragione in più del fascino alto e strano della lirica di Salvatore A. Sanna. La poesia si può leggere con timidezza, rispetto o deferenza letteraria, ma quando chi la legge si sente coinvolto in aree che sfuggono alla sua competenza non ha altra risorsa che aprire senza rimosrsi qualche spiraglio alla propria indole e lasciarsi andare a un confortevole gioco di predilezioni personali." Luigi Malerba