Il Nuovo Melangolo: Spazio
Talking architectures
Enrico Pinna
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2013
pagine: 205
"Pensare l'architettura e viverci dentro, dentro il tempo che l'attraversa, guardando oltre, altri paesaggi, altri edifici, guardando le persone, cercando il dialogo e le regole nascoste. Pensare l'architettura come un posto dove star bene." Presentazione di Carol A. Wilson, introduzione di Marco Spesso.
Architetture in dialogo
Enrico Pinna
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2013
pagine: 205
"Pensare l'architettura e viverci dentro, dentro il tempo che l'attraversa, guardando oltre, altri paesaggi, altri edifici, guardando le persone, cercando il dialogo e le regole nascoste. Pensare l'architettura come un posto dove star bene." Introduzione di Marco Spesso.
Divertimento. Un'interpretazione del Guggenheim Museum di F. Ll. Wright. Testo inglese a fronte
Francesco Venezia
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2012
pagine: 92
Il libro sul Guggenheim introduce ad una nuova collana di architettura. Qui l'architettura viene osservata nelle relazioni con le altre discipline. Come interpretare il contesto vitale nel quale l'architettura va a collocarsi se non intrecciando spazio e psiche, se non interrogando l'arte, la musica, la matematica, il gioco, l'ingegneria, il cinema, la letteratura e la filosofia? Ed è proprio in una casa della filosofia fra le più amate - una sigla storica dell'editoria nazionale - che la nuova collana trova nel 2012 una stanza. Accanto a Martin Heidegger, Edoardo Sanguineti, Octavio Paz, Emanuele Severino, Hans Georg Gadamer, Alda Merini, Carlo Levi, Claudio Magris e molti altri, Francesco Venezia racconta una storia breve dalla quale emergono, con il Guggenheim, altrettanti "esploratori" dell'animo e del territorio.
Il dentro e il fuori. Psicoanalisi e architettura
Cosimo Schinaia
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2014
pagine: 163
È oggi un compito essenziale rivolgere l'attenzione alla complessità del sistema simbolico che unisce gli abitanti alle case e alle città attraverso il confronto tra sapere architettonico e sapere psicoanalitico. Psicoanalisi e architettura possono incontrarsi nel pensare e progettare le strutture abitative quotidiane private e pubbliche: case, scuole, musei, ponti, carceri, luoghi di cura del soma e della psiche, ospedali e ambulatori, ma anche stanze d'analisi. E sommamente auspicabile che la cura della sofferenza mentale, da parte degli psicoanalisti, e la ricerca sull'ambiente, da parte di architetti e urbanisti, collaborino, convergendo in una visione comune di quella dimensione abitativa in cui si situa il complesso e articolato intreccio di bisogni biologici e funzioni simboliche che dà origine a una determinata disposizione e utilizzazione degli spazi in relazione con un ambiente costruito sostenibile. Non di architetti ingegneri dell'anima e di psicoanalisti dalla funzione consolatoria c'è bisogno, ma di professionisti nei due campi che sappiano arricchire la specifica competenza con altri vertici di osservazione, di intellettuali critici che siano propugnatori della sostenibilità psicologica e di quella ambientale, di una visione generale della relazione tra risorse, individuo e territorio.