Le Lettere: Filosofi italiani contemporanei
Sistemi di logica. Volume Vol. 1-2
Giovanni Gentile
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: XLVII-676
Il primo volume del Sistema di logica come teoria del conoscere fu pubblicato da Giovanni Gentile nel 1917, l’anno successivo a quello di pubblicazione della Teoria generale dello spirito come atto puro. Il secondo volume vide la luce sei anni dopo, nel 1923, un volume di cui una piccola parte era stata anticipata nel numero che, nel 1920, inaugurò il «Giornale critico della filosofia italiana». Come si conosce? Chi conosce? Il compito primo, per Gentile, era di svellere il conoscere dal teoretismo, e questa via era già tracciata nella Teoria generale dello spirito, ma qui, nella Logica, prende una forza nuova, come se apprestarsi a fare i conti con la logica dell’astratto – il vero, problematico assillo di quest’opera – implicasse immettere nel conoscere tutto ciò che impedisse di vederlo in un ambito di richiamo tradizionalmente metafisico-epistemico: e il grido «Mai più metafisica», che risuona in quest’opera di Gentile, potrebbe costituirne l’epigrafe.
La riforma della dialettica hegeliana
Giovanni Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: XLVI-266
Serie di scritti compresi tra il 1904 e il 1912, raccolti dal suo autore nel 1913. È la fase in cui nasce l’attualismo, espressione formulata nel 1911, a ridosso della stesura della «memoria», in contiguità con la Teoria generale dello spirito come atto puro, che è del 1916. Un testo decisivo: nasceva una nuova filosofia che intendeva liberare tutta la potenza del pensiero come creazione del mondo, identificando logica ed etica, e che in questa luce immaginava di inaugurare l’epoca che aveva chiuso, e in modo definitivo, con la vecchia metafisica.
Il tramonto della cultura siciliana
Giovanni Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2022
pagine: 219
Nell’Introduzione al volume su Il tramonto della cultura siciliana, Giovanni Gentile sostiene che l’isolamento culturale e sociale della Sicilia era cessato con la costituzione dello Stato italiano nel 1861. «L’Isola era stata sempre sequestrata, a causa del mare e della scarsezza dei commerci, da ogni relazione col resto del mondo», scrive e sottolinea Gentile. Il suo convincimento è basato sul fatto che la Sicilia è riuscita ad inserirsi nel contesto della cultura nazionale ed europea a seguito del conseguimento dell’unità politica avvenuta nel 1861. La posizione di Gentile sul modo di interpretare la storia dell’Italia in ogni caso risulta interessante, per il modo di rapportarsi ai tre rappresentanti (Pitrè, Salomone Marino e Di Marzo) della cosiddetta cultura siciliana del tempo. Nella Prefazione a Il tramonto della cultura siciliana, Gentile sottolinea che Pitrè, Salomone Marino e Di Marzo costituiscono «la triade degli scrittori più benemeriti e più rappresentativi della cultura siciliana del XX secolo». In effetti l’interesse da parte di Gentile per la cultura siciliana, nel 1917, non costituisce un episodio sporadico all’interno della sua produzione; proprio nel corso del 1915, sulle pagine della rivista «La Critica», Gentile si era occupato della ricostruzione storica e teorica della cultura siciliana nel contesto della cultura italiana determinatasi nella seconda metà del XIX secolo.
Croce e Gentile. La polemica sull'idealismo
Piero Di Giovanni
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2013
pagine: 298
Nella lettera del 21 ottobre 1914, inviata a Giovanni Gentile, Giuseppe Prezzolini suggeriva di pubblicare i testi con i quali Croce e lo stesso Gentile avevano da poco dato corso alla "concordia discors" sul modo di intendere l'idealismo e l'attualismo. Il direttore de "La Voce", come motivo ufficiale, adduceva il fatto che la sua rivista si era esaurita e che probabilmente i suoi lettori gradivano rileggere in unico contesto i quattro saggi. A distanza di cento anni riproporre i due saggi di Croce e i due di Gentile non costituisce un'operazione di revisione culturale né tanto meno un mero lavoro di ricerca filologica. Si tratta di una ricorrenza che, ancora una volta, consente di tornare sulle pagine più significative della filosofia italiana contemporanea nell'ampio contesto della cultura europea ed internazionale.