LEG Edizioni: La clessidra di Clio
Gli ultimi giorni dell’Impero asburgico (1914-1920)
Jean-Paul Bled
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 336
Costruito sulle macerie dell'Europa napoleonica, e poi riformato nel 1867 per conferire all'Ungheria un ruolo di maggior peso, l'Impero austro-ungarico del 1914 poteva sembrare, all'apparenza, una delle potenze più solide del continente. Tuttavia, era ormai un regime "all'antica", e infatti aveva ancora l'ambizione di federare e tenere sotto il suo impero molti popoli eterogenei. La maggioranza dei tedeschi e degli ungheresi governava i destini degli slavi (cechi, polacchi, sloveni, croati, ecc.), dei rumeni e degli italiani - che, per di più, mal sopportavano questa convivenza forzata. Così, con il pretesto dell'assassinio del suo principe ereditario Francesco Ferdinando, il vecchio imperatore Francesco Giuseppe si fece trascinare in guerra insieme alla Germania. Diviso tra diverse nazionalità, religioni antagoniste, una vera e propria torre di Babele di lingue e culture, l'impero non poteva reggere lo shock. Cinque anni dopo l'attentato di Sarajevo, cinque nuovi Paesi, fondati sul principio delle nazionalità, verranno alla luce e rimpiazzeranno la Duplice Monarchia. Nella stessa Austria, divenuta anch'essa uno Stato, il giovane imperatore Carlo I, succeduto a Francesco Giuseppe nel 1916, dovrà così arrendersi alla fine di un'epoca. Jean-Paul Bled, considerato il massimo esperto francese sulla storia dell'Austria-Ungheria, racconta nel dettaglio l'agonia di una monarchia che non ha saputo adattarsi ai nuovi tempi, nonostante i poteri e le ricchezze acquisiti nel corso dei secoli. Un'importante pagina della storia europea viene qui magistralmente raccontata nella sua interezza.
L'armata delle ombre. Gappisti e militari a via Rasella (Roma, 23 marzo 1944)
Carlo M. Fiorentino
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 288
L'azione militare di via Rasella del 23 marzo 1944 è stata sino a oggi studiata sulla base delle testimonianze dei gappisti che vi presero parte, pubblicate all'indomani della liberazione di Roma fino ai giorni nostri. Attraverso una diversa lettura critica di queste testimonianze e con l'ausilio di una imponente documentazione d'archivio, in gran parte inedita, il libro si propone di dare una più articolata e compiuta interpretazione di questo importante episodio non soltanto della Resistenza romana, ma di quella italiana e dell'Europa Occidentale. L'azione di via Rasella vide protagonisti oltre ai GAP centrali, anche altri soggetti politici e militari, nel momento in cui si riteneva prossimo lo sfondamento da parte degli Alleati dei fronti di Cassino e di Anzio. Degli stessi gappisti o di alcuni di loro il libro mette inoltre in luce il percorso politico giovanile, caratterizzato dall'influenza culturale esercitata dall'opera di Benedetto Croce e dai contatti diretti con Giorgio Amendola e i suoi fratelli, ma anche dalle diverse relazioni sociali delle loro famiglie, in particolare con il Vaticano, che giocarono un ruolo di primo piano nei loro destini negli anni drammatici dell'occupazione nazista di Roma.
Gli ultimi giorni dell’Impero asburgico (1914-1920)
Jean-Paul Bled
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 330
Costruito sulle macerie dell’Europa napoleonica, e poi riformato nel 1867 per conferire all’Ungheria un ruolo di maggior peso, l’Impero austro-ungarico del 1914 poteva sembrare, all’apparenza, una delle potenze più solide del continente. Tuttavia, era ormai un regime “all’antica”, e infatti aveva ancora l’ambizione di federare e tenere sotto il suo impero molti popoli eterogenei. La maggioranza dei tedeschi e degli ungheresi governava i destini degli slavi (cechi, polacchi, sloveni, croati, ecc.), dei rumeni e degli italiani – che, per di più, mal sopportavano questa convivenza forzata. Così, con il pretesto dell’assassinio del suo principe ereditario Francesco Ferdinando, il vecchio imperatore Francesco Giuseppe si fece trascinare in guerra insieme alla Germania. Diviso tra diverse nazionalità, religioni antagoniste, una vera e propria torre di Babele di lingue e culture, l’impero non poteva reggere lo shock. Cinque anni dopo l’attentato di Sarajevo, cinque nuovi Paesi, fondati sul principio delle nazionalità, verranno alla luce e rimpiazzeranno la Duplice Monarchia. Nella stessa Austria, divenuta anch’essa uno Stato, il giovane imperatore Carlo I, succeduto a Francesco Giuseppe nel 1916, dovrà così arrendersi alla fine di un’epoca. Jean-Paul Bled, considerato il massimo esperto francese sulla storia dell’Austria-Ungheria, racconta nel dettaglio l’agonia di una monarchia che non ha saputo adattarsi ai nuovi tempi, nonostante i poteri e le ricchezze acquisiti nel corso del tempo. Un’importante pagina della storia europea viene qui magistralmente raccontata nella sua interezza.
Federico Barbarossa. Una biografia
Knut Görich
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 320
L’ascesa al trono di Federico I Hohenstaufen fu opera del caso: il figlio del re Corrado III era ancora troppo giovane quando egli morì improvvisamente, e così la scelta ricadde sul Duca di Svevia, passato alla storia come l’Imperatore Barbarossa, una figura che ha plasmato in modo significativo la nostra idea del Medioevo. Tuttavia, l’immagine del personaggio tramandata nei secoli è, forse, solo un’illusione? Nella sua imperdibile biografia, Knut Görich libera il sovrano Staufer dal groviglio di leggende che lo riguardano, dipingendolo, da un lato, come un genio dell’equilibrio nei rapporti con i grandi dell’Impero, e, dall’altro, evidenziando fino a che punto Federico I fosse interessato in tutte le sue azioni politiche e militari al mantenimento e all’aumento del proprio rango e dell’onore dell’Impero. Nel complesso, il volume di Görich ci fornisce un ritratto inedito e completo di una figura decisiva del Medioevo. Si tratta di una biografia unica, lontana da tutte le rappresentazioni che hanno avuto origine con la storiografia di stampo nazionalista dell’Ottocento e che hanno determinato la nostra percezione del Barbarossa storico fino ad oggi.
Storia del fascismo
Frédéric Le Moal
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 376
Che cos'è stato il fascismo? Era un movimento reazionario, conservatore o rivoluzionario? Era originariamente di sinistra o di destra? E naturalmente: che posto occupava Mussolini nei dibattiti ideologici e all'interno dei meccanismi di funzionamento del regime? Questo libro non solo fornisce risposte a queste domande cruciali, ma introduce una prospettiva nuova e insolita tra gli storici. Pur riaffermando con forza il carattere totalitario del regime, l'Autore rinviene la natura rivoluzionaria che lo guidò nella fase dell'affermazione legandola alla Rivoluzione francese e al socialismo. Se i fascisti cercarono di distruggere per mezzo della violenza lo stato liberale, non fu in nome di un ritorno a una antica età dell'oro, né fu il frutto di una visione ancorata al passato, ma del feroce desiderio di costruire una nuova società e un nuovo uomo. Questa ambizione permeò i pensieri e le azioni del Duce e dei suoi seguaci anche nella sanguinosa radicalizzazione della Repubblica di Salò. Per tutti questi motivi, la storia del fascismo, qui raccontata dalla presa del potere di Mussolini fino alla sua morte, è quella di una rivoluzione abortita.
Ludwig di Baviera
Jean Des Cars
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 235
Grazie ad una meticolosa indagine condotta negli archivi del regno di Ludwig II di Baviera, Jean des Cars riesce a insinuarsi nella personalità di questo re a lungo vittima di una reputazione ingiustificata, svelandone i pregi, i successi, e i lati più misteriosi e nascosti della sua vita. Da sovrano, fece costruire fantastici castelli che esaltano l'etica della cavalleria medievale e il genio della Francia del "Grand Siècle". Salvò Richard Wagner dalla disperazione e dalla bancarotta, imponendo il suo lavoro, ma trovandosi poi costretto a esiliare il musicista per il suo comportamento oltremodo interessato. Fu il primo mecenate del Festival di Bayreuth, ma a causa della sua omosessualità provocò scandalo e chiacchiericcio all'interno delle corti europee. Fu per lungo tempo l'intimo confidente della sua bellissima cugina, la famosa Sissi, imperatrice d'Austria e regina d'Ungheria, l'unica donna capace di comprenderlo. Combatté per difendere l'identità del suo regno contro quello di Prussia, ma, travolto dal crollo francese del 1870, si rifugiò tra le sue montagne, costruendosi un mondo che nessuno avrebbe potuto raggiungere o distruggere. Morì sulla riva di un lago, in circostanze enigmatiche. Ludwig II non è solo il più famoso dei re bavaresi, ma anche il più misterioso. Il suo destino ha affascinato poeti, architetti, psichiatri e registi. Grazie a una ricerca approfondita, attingendo anche da fonti inedite o poco conosciute, Jean des Cars riesce a spiegare la vita e la morte di questo monarca visionario, riscattando la sua figura dalle molte critiche.
La Repubblica del Duce. RSI 1943-1945. Una storia illustrata
Mimmo Franzinelli
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 233
Il 25 luglio 1943 la leadership incontrastata di Mussolini subisce un'irreversibile battuta d'arresto. Il Duce viene deposto e si apre così una nuova fase per il Paese, forse la più buia della sua storia. La guerra persiste e si fa ancor più dolorosa e sanguinosa: gli Alleati muovono dal Sud verso la capitale, occupata dai nazisti a seguito dell'armistizio; a Nord si infiamma lo scontro tra la Resistenza e i tedeschi supportati dai fascisti. "La Repubblica del Duce. RSI 1943-1945. Una storia illustrata" acquista la forma del racconto per immagini e, in virtù di ciò, si rivolge ad un ampio pubblico. L'Autore ha raccolto in queste pagine più di duecento fotografie e manifesti originali dell'epoca: il linguaggio delle immagini, accompagnato in maniera puntuale e sapiente dalla trattazione storica di Mimmo Franzinelli, consente al lettore di immergersi in uno dei capitoli più drammatici della storia del Novecento italiano.
Le rivolte del cielo. Una storia del cambiamento climatico, XV–XX secolo
Jean-Baptiste Fressoz, Fabien Locher
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 27
Dagli albori dei tempi moderni fino alla metà del XX secolo, le società occidentali hanno discusso del cambiamento climatico, delle sue cause e dei suoi effetti sugli equilibri ecologici, sociali e politici. All’epoca non ci si preoccupava ancora per le emissioni di CO2 o per l’effetto serra. Eppure, si sapeva che l’abbattimento delle foreste e la trasformazione del pianeta avrebbero modificato le piogge, le temperature e le stagioni. Ovunque la storia abbia fatto passi da gigante, la questione del cambiamento climatico si è insinuata in maniera preponderante: dai conquistatori del Nuovo Mondo ai rivoluzionari del 1789, dagli studiosi e dai tribuni politici del XIX secolo agli imperialisti europei in Asia e in Africa, fino alla Seconda guerra mondiale. Questa magistrale indagine racconta per la prima volta le ansie e le speranze delle società che, sottoposte ai capricci del cielo, pensano e anticipano il cambiamento climatico. "Le rivolte del cielo. Una storia del cambiamento climatico, XV – XX secolo" illustra inoltre come la trasformazione del clima sia stata al centro di dibattiti fondamentali su colonizzazione, Dio, Stato, natura e capitalismo, mettendo in luce come da queste battaglie siano emersi alcuni concetti chiave della scienza e della politica ambientale contemporanee. Se, per un breve periodo di tempo, l’industria e la scienza hanno instillato in noi la rassicurante illusione di un clima impassibile, in tempo di riscaldamento globale, dobbiamo affrontare ancora una volta le rivolte del cielo.
Srečko Kosovel
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 154
Il poeta sloveno Srečko Kosovel, scomparso appena ventiduenne (è nato a Sežana nel 1904 ed è morto a Tomaj nel 1926), si è imposto con la sua straordinaria opera poetica come eminente rappresentante lirico del tormentato periodo che seguì il primo conflitto mondiale. Figlio della pietrosa landa carsica, che si apre sul mare come una vasta terrazza di scure pinete, è innamorato della sua terra e delle sue “verdi rugiade”, ma è anche angustiato nel vivere l’infausta sorte che le è toccata nel non poter esprimere la propria identità. Cosciente delle contraddizioni sociali e politiche in cui versa l’Europa, ne prevede il catastrofico futuro affermandosi così come uno tra i più espressivi poeti del Novecento. Formatosi nell’asburgica Lubiana ma a un tempo partecipe dell’influsso dell’ambiente culturale sloveno triestino, Kosovel fonde nella propria lirica la complessa sensibilità mitteleuropea con l’atmosfera mediterranea sfavillante di luce. Questa fusione, che spesso è dialettica e, come tale, messa in rilievo dal poeta stesso, è uno dei pregi dei canti kosoveliani. La loro ricca sfaccettatura è stata ben evidenziata dall’autore del saggio monografico, avvicinandoci a un tempo la figura e l’arte di Kosovel.
Carlo Michelstaedter
Alessandro Arbo
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 158
La vita "si misura dall'intensità e non dalla durata, [...] Cristo è vissuto più che Matusalemme, un insetto effimero vive più che un albero secolare". Le parole di Carlo Michelstaedter valgono a qualificare la sua stessa esistenza, una parabola attraversata con l'incauta e bruciante velocità di una meteora. Nato nel 1887 a Gorizia - città che rientrava nel territorio dell'Impero absburgico - da una famiglia della borghesia ebraica, compie gli studi presso lo Staatsgymnasium cittadino, per iscriversi nel 1905 all'Istituto per gli Studi Superiori di Firenze. Le iniziali incertezze fra una possibile carriera artistica e l'incipiente vocazione letteraria si diradano lasciando apparire un sicuro talento filosofico. La meditazione sullo spirito della tragedia, maturata nel solco delle prime prove accademiche e grazie a un temperamento improntato alla massima determinazione, lo portano a elaborare la riflessione sulla vita e la morte nel Dialogo della salute (1910), scritto nella tradizione di Platone e di Leopardi. Le sue Poesie, influenzate dal clima letterario italiano degli inizi del secolo, corrispondono alla vibrante tensione della sintesi filosofica, consegnata a un'ampia serie di scritti e soprattutto alla Persuasione e la rettorica (1910), inclassificabile tesi di laurea destinata all'ateneo fiorentino, dove non verrà mai discussa. Il 17 ottobre 1910, dopo aver completato le ultime appendici critiche, Carlo Michelstaedter si uccide con un colpo di rivoltella. Con il supporto dei principali studi critici e alla luce della ricca documentazione (lettere, appunti, opera grafica e pittorica), alla quale si aggiungono nuovi materiali inediti, la biografia ripercorre il dramma umano del filosofo della persuasione, ricostruendo l'ambiente familiare, le amicizie, i luoghi della formazione, il progressivo maturare di un'opera che, nella sua posizione isolata e originale, si pone all'altezza delle grandi correnti filosofiche europee del Novecento. Leg edizioni pubblica una nuova edizione di questo libro, edito per la prima volta nel 1996 e risultato vincitore, l'anno seguente, del premio letterario selezione Comisso.
Il libro nero degli italiani nei gulag
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 575
Restituire i nomi delle vittime italiane dello stalinismo; raccontare la storia e le persecuzioni di comunisti, antifascisti ed emigrati italiani che, attratti dal mito del Primo Stato dei Soviet, sono scomparsi nell’Arcipelago Gulag; ricostruire il destino degli italiani di Crimea, delle genti provenienti dal Bel Paese che, da secoli naturalizzate in Russia, all’improvviso hanno scoperto di essere il nemico pubblico numero uno dell’URSS: questi gli obiettivi che si prefigge il lavoro di Francesco Bigazzi, curatore di questo importante volume sulla storia degli italiani deportati nei gulag sovietici. Un’opera unica nel suo genere, che raccoglie un ricchissimo elenco nominativo dei prigionieri italiani. Ridare loro un nome, ricomporre le loro storie, rischiava però di divenire una ricerca fine a se stessa. Ecco che, per tentare di colmare i vuoti rimasti, alla voce di Bigazzi si aggiungono i contributi di altri autorevoli studiosi della materia. Dario Fertilio segue gli “Italiani nel sistema concentrazionario sovietico”, Ugo Intini svela “L’imbarazzo del Pci e le reticenze mai superate”; per la prima volta Aldo G. Ricci denuncia “Come Mussolini sorvegliava l’emigrazione politica” ed Elena Parkhomenko stupisce con la scoperta di “Le spie del PCI nel PSI e nella concentrazione antifascista a Parigi”. L’intervento di Stefano Mensurati è indispensabile per svelare aspetti inediti nel dramma degli “Italiani di Crimea”, mentre Giovanni Di Girolamo spiega l’ecatombe de “I soldati dell’ARMIR nei campi di prigionia sovietici”; un argomento sul quale fino ad oggi le reticenze restano più forti è quello affrontato da Fiorenzo Reati in “La persecuzione del clero cattolico in URSS”. Infine, il monito di Anatoli Razumov che dà un nome, una ad una, alle vittime delle repressioni comuniste ne “Il cimitero Memorial ‘Levashovo’ di San Pietroburgo: proibito dimenticare”.
Maria Teresa d'Austria. Il potere al femminile
Élisabeth Badinter
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 240
Il maggio 2017 è stato segnato dal terzo centenario della nascita di Maria Teresa d’Austria, imperatrice molto apprezzata, figura inarrivabile, ma ancora poco conosciuta. Nacque nel 1717 e morì nel 1780. Suo padre, Carlo VI, fervente cattolico, le scelse come marito Francesco Stefano, duca di Lorena, che sposò il 12 febbraio 1736 e che avrebbe amato fino alla sua morte. Quattro anni dopo, all’età di 23 anni, Maria Teresa salì al trono: era una donna graziosa e intelligente, tuttavia, ancora inesperta per governare. Da lì a poco, però, avrebbe rivelato un’eccezionale fiducia in se stessa e grandi capacità strategiche. Più di ogni altra donna, fece della sua femminilità una potente risorsa: mentre era alla guida dell’impero, diede alla luce sedici figli, di cui solo dieci raggiunsero l’età adulta, e della cui educazione si volle occupare molto da vicino. Pochi storici hanno esaminato l’affascinante potere che deriva dalla fusione tra politica e procreazione. Con la sua profonda conoscenza del XVIII secolo, le sue indagini di filosofa e la sua sensibilità di pensiero nei confronti della condizione delle donne, Élisabeth Badinter ha scelto di raccontare la vita di Maria Teresa d’Austria, suggerendo nuove intuizioni e dando maggiore rilievo a questa figura poco nota. Maria Teresa d’Austria emerge come il punto focale verso il quale convergono tutti i lavori precedenti dell’Autrice. Per diversi anni Élisabeth Badinter ha viaggiato in tutta Europa per esaminare gli archivi diplomatici delle più importanti potenze del XVIII secolo, nonché gli archivi personali dell’imperatrice stessa. Con questo libro, l’Autrice offre ai lettori un resoconto storico, una riflessione intellettuale, un’analisi rigorosamente documentata, una nuova prospettiva e propone anche apertamente la sua posizione senza compromessi: “Questa donna incomparabile del suo tempo, che inaugura una nuova immagine di sovranità e maternità, assomiglia, per certi aspetti, alle donne del XXI secolo”.