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Libri di A. Felice

Pasolini e la pedagogia

Pasolini e la pedagogia

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2016

pagine: VIII-202

Pasolini sviluppò precocemente il suo interesse per l'educazione dell'individuo e della collettività, individuando in quell'impegno la "missione" di civiltà della sua generazione e il mandato specifico dell'intellettuale. In un incandescente crogiuolo che fondeva la tensione etico-politica, la competenza culturale e la stessa pulsione erotica da sublimare in passione ascetica del dono maieutico, questo slancio pedagogico ebbe modo di esplicitarsi fin dagli anni friulani, quando egli animò originali pratiche di scuola alternativa e attiva, corredata anche da pionieristici esperimenti di animazione teatrale e corroborata da collaterali riflessioni teoriche. Ma anche dopo il 1949, con l'abbandono forzato dell'insegnamento a seguito dello scandalo di Ramuscello, il didatta Pasolini fu sempre in prima linea, nel fuoco di una militanza pedagogica tanto dolcemente amorosa verso il popolo e i suoi giovani figli da riscattare, quanto implacabilmente violenta contro la borghesia neocapitalistica, colpevole di aver imposto i suoi disvalori alienanti, e contro il popolo stesso che li ha accettati e si è pervertito in "massa" indifferenziata di automi incattiviti, eterodiretti, immemori della storia e della tradizione. Sull' habitus pedagogico di Pasolini e sulla sua decisiva centralità si concentra dunque questo libro, che raccoglie i contributi prodotti a Casarsa nel novembre 2013 durante il convegno organizzato sull'argomento dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini.
21,00

Pasolini e la poesia dialettale

Pasolini e la poesia dialettale

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2015

pagine: VIII-189

L'esordio di "Poesie a Casarsa" di Pier Paolo Pasolini irrompe sulla scena letteraria del 1942 con la perentorietà dell'eccezione creatrice. Il libriccino conteneva appena 14 testi, ma subito si lasciava alle spalle ogni ipoteca vernacolare o popolareggiante e inaugurava un canto nuovo di raffinata sperimentazione, tra un'acuminata sensibilità d'autore e il filtro di una preziosa cultura poetica, intrisa di echi ermetici e simbolisti. D'eccezione era poi l'intuizione del dialetto come linguaggio naturalmente poetico, "lingua pura per poesia" e tensione alla "melodia infinita". In quel caso era il casarsese, idioma di periferia letterariamente vergine, e inoltre, in quanto suono di eco materna, saturo di implicazioni affettive. In quel codice Pasolini calò la sua Provenza sentimentale, facendovi convergere la squisita mitografia di un sé Narciso, precocemente scisso dalle antinomie tra amore e morte e tra innocenza e peccato, e poi sempre più, con l'ampliarsi di quel "félibrige" coagulato anche intorno all'"Academiuta", vi espresse l'altro da sé, l'epos della realtà popolare, cristiana e contadina, impigliata nei riti di un'arcaica atemporalità. Con quella operazione Pasolini fornì un geniale esempio di sublimazione a significatività universale del particolare locale e introdusse una sintesi poetica che poi connotò il fenomeno vistoso della poesia in dialetto del secondo Novecento italiano.
20,00

Pasolini e l'interrogazione del sacro

Pasolini e l'interrogazione del sacro

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2014

pagine: XIII-320

"Cose divine" è, in Pasolini, l'altro nome del sacro. Rimanda al senso dell'ulteriore, dell'eccedente (ma per ciò stesso anche del primigenio e dell'autentico) rispetto alla capacità di comprensione, controllo e realizzazione degli uomini. Ben prima delle grossolane distinzioni tra fede e scienza, tra credenti e non credenti, il sacro è la dimensione da cui attingono e verso cui tendono l'aspirazione al bello e al buono, la capacità di stupirsi, la sete d'amore, la pietas solidale, l'anelito di giustizia, la consapevolezza del tanto di misterioso che ogni vita possiede. Il sacro come domanda, non corredo di riposte; il sacro come attesa e scarto. Per Pasolini un doppio impegno: su un versante lo sguardo sulle cose divine che si rivelano nell'ambiguità, ma anche la loro spoliazione e il ritrarsi sconfitto dell'innocenza di fronte al cancro del consumismo (anche del consumismo del sacro) e di fronte al potere di un'economia e di una tecnica che non mostrano altro fine che l'autopotenziamento; sull'altro versante, lo sforzo disperato di preservarne "il senso" attraverso la dissacrazione degli idoli sostitutivi. La "scandalosa ricerca" di Pasolini lascia come eredità preziosa una rinnovata fioritura di simboli e miti che da sempre germogliano sulla frattura che si crea tra il tragico tempo della storia e i tempi delle origini e del non-ancora. Ed è questo il Pasolini "estremo" che qui si intende perlustrare da diverse angolazioni disciplinari...
28,00

Pasolini e il teatro

Pasolini e il teatro

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2012

pagine: 408

Un teatro di parola, di poesia, di idee, ma anche un teatro di corpi, di passioni, di macerie... È il teatro di Pasolini, che arriva a noi con tutto il suo mistero e la sua capacità di inquietare, affascinare e interrogare il presente. Una produzione drammaturgica coltivata fin dall'adolescenza, nutrita negli anni friulani e poi sbocciata con la creazione delle sei tragedie iniziate nel 1966 e con una riflessione teorica spiazzante, che si impone nel Manifesto per un nuovo teatro del 1968. Questo volume, sollecitato da due convegni promossi a Casarsa della Delizia (Centro Studi Pier Paolo Pasolini) e a Bologna (Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini-Cineteca e Cimes-Università degli Studi), presenta le riflessioni di un nutrito gruppo di studiosi attorno a questi temi, evidenziando le origini del teatro di Pasolini, le specificità della sua opera tragica, le raffinatezze della sua teoria, le complessità degli intrecci fra il suo teatro e il suo cinema, le intersezioni con altri autori. E raccoglie gli stimoli di registi che, dopo Pasolini, hanno dimostrato la fertilità e l'attualità di quella drammaturgia. Un'ampia panoramica concettualmente rimeditata, che contribuisce a far chiarezza sull'originalità del teatro pasoliniano, ne riposiziona il significato dentro l'opera dell'autore, nel contesto del suo tempo e del nostro, ne illumina il potenziale di rappresentabilità sempre aperta al futuro.
37,00

Matteotti: una vita per la democrazia. Udine, 5 ottobre 2004

Matteotti: una vita per la democrazia. Udine, 5 ottobre 2004

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Friulano Mov. Liberazione

anno edizione: 2005

pagine: 93

10,00

Pasolini e la televisione

Pasolini e la televisione

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2011

pagine: XII-263

Un dibattito a più voci e secondo diversi approcci disciplinari, per una ricognizione a vasto raggio sul rapporto tra Pasolini e la televisione, nel quadro di un pensiero fortemente critico verso la modernità, ma anche mosso e in forte evoluzione interna, dagli anni Cinquanta al periodo 'corsaro' e in alternanza tra condanna radicale del medium di massa e proposte per una televisione alternativa. Un panorama sfaccettato di riflessioni, in cui è implicato anche il rimando alla televisione in sé, di allora e di oggi, e alle mutazioni da essa indotte nel telespettatore e nei suoi codici antropologici, valoriali e linguistici. I contributi, frutto di un convegno nazionale promosso nel novembre 2009 dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia e dalla Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna, sono completati dai commenti e dalle testimonianze di quanti, a vario titolo, hanno condiviso allora o indagano ora l'eretica intelligenza pasoliniana, gentile e implacabile, a contrasto con la deriva moderna dello sviluppo senza progresso e con la televisione che di quel processo, irreversibile, appare uno dei principali strumenti.
25,00

L'attrice marchesa. Verso nuove visioni di Adelaide Ristori

L'attrice marchesa. Verso nuove visioni di Adelaide Ristori

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2007

pagine: 183

Convenzionalmente definito come stagione del Grande attore, il teatro italiano del secondo Ottocento include il valore di alcuni eccelsi interpreti della scena di prosa, soprattutto tragica, che legittimarono in modo definitivo la dignità estetica del lavoro d'attore e, nella pratica materiale, dominarono tutte le componenti dello spettacolo. Di quella strategia Adelaide Ristori fu una protagonista indiscussa, e inoltre, in quanto donna, finì per nobilitare anche la figura pubblica e artistica dell'attrice, finalmente sollevata dai secolari sospetti e pregiudizi di equivoca moralità e cialtroneria professionale. Talento precoce, sostenuto da doti di infaticabile energia e tenacia di studio, questa figlia d'arte fu presto primadonna, "stella" della Compagnia Reale Sarda, perfino ambasciatrice informale all'estero della causa italiana, poi capocomica di una compagnia tutta sua, al fianco del marito marchese-impresario, infine infaticabile viaggiatrice in clamorose tournées internazionali, pressoché ininterrotte dal 1855 fino al ritiro dalle scene nel 1886. Il libro, prendendo spunto dai lavori del convegno nazionale di studi promosso il 25 marzo 2006 da Cividale del Friuli, vuole proporre il ritratto screziato di una protagonista in cui, sul fondale dell'Ottocento, secolo "lungo" di fondazione, sia possibile cogliere anche le smagliature, le aperture, i presagi del futuro.
16,00

Il mastino dei Baskerville

Il mastino dei Baskerville

Arthur Conan Doyle

Libro

editore: Principato

anno edizione: 1996

pagine: XXVIII-156

9,20

Racconti italiani dell'800 e del '900

Racconti italiani dell'800 e del '900

Libro

editore: Principato

anno edizione: 1993

pagine: 312

15,10

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