Libri di B. Lazzaro (cur.)
Cola Pesce e altre fiabe e leggende popolari siciliane
Giuseppe Pitrè
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2016
pagine: 323
Nel cuore azzurro del Mediterraneo c'è un'isola del tesoro, anzi, dei tesori: è infatti dalla Sicilia che ci arriva l'ultimo prezioso repertorio di fiabe e storie popolari che il grande maestro Giuseppe Pitrè ha sottratto all'oblio più di cento anni fa, trascrivendo parola per parola altre centosettantatré storie ascoltate dai popolani. Dopo il successo delle trecento fiabe sgorgate dal Pozzo delle meraviglie (2013), la Donzelli getta di nuovo in acqua la lenza per ripescare un altro forziere di trame incantate e dimenticate. Questa volta l'amo si cala negli abissi mediterranei, per portare in superficie storie e personaggi suggestivi come quel Cola Pesce di cui la raccolta offre al lettore ben diciassette diverse storie. Talvolta bambino e talvolta uomo, Cola è una creatura per metà umana e per metà marina, a cui un re o una regina divorati dalla curiosità chiederanno di scoprire cosa si celi nei fondali dell'isola e su cosa poggi l'intera Sicilia. Il filo del racconto si tende tra il mito classico e la leggenda popolare, che tramandandosi di bocca in bocca si arricchisce. Non a caso, la storia di Cola Pesce fu scelta da Calvino tra le più belle destinate alla sua raccolta di Fiabe italiane.
Re Pepe e il vento magico. Fiabe e novelle calabresi
Letterio Di Francia
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2015
pagine: 500
C'era una volta la punta dello stivale, l'estremo lembo della penisola che come un forziere ha custodito gelosamente per quasi un secolo sessantuno fiabe venute da lontano a mettere radici in mezzo agli aranceti, tra le cicale e le zagare, e all'ombra di monti ombrosi stretti tra due mari pescosi di storie. Raccolte e trascritte in dialetto calabrese da un fine intellettuale come Letterio Di Francia, studioso della novella italiana e di fiabe popolari, queste storie, passate di bocca in bocca e narrate principalmente da donne, ci vengono restituite oggi in italiano per poterne apprezzare tutta la vivacità e la freschezza. La loro ricchezza non era sfuggita a Italo Calvino, che per la sua raccolta di Fiabe italiane ne aveva scelte cinque, in cui trovava "motivi originali e rari". Fiabe preziose, dunque, che sanno di zucchero e farina, dove nei boschi di ulivi agitati dal vento s'incontrano reucci impastati a mano, dalla bocca piccante come un peperoncino, e reginotte dalla pelle di ricotta... Accanto a questi e ad altri personaggi dai nomi suggestivi, si muovono i protagonisti già noti del nostro immaginario fiabesco, da Raperonzolo nei panni insoliti di Prezzemolina a Biancaneve qui nelle vesti di Chioccia d'oro.
Fiabe e novelle calabresi
Letterio Di Francia
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2015
pagine: 1200
"A Palmi di Calabria, Letterio Di Francia ha trascritto una raccolta di fiabe che ha i riscontr ipiù ricchi e precisi che si siano mai fatti in Italia". Così Italo Calvino annunciava, nella Introduzione alle sue Fiabe italiane (1956), la scoperta di uno dei repertori più significativi della nostra tradizione fiabesca, mettendone in rilievo "l'immaginazione carica e colorata", tanto da poterlo comparare a pieno titolo con gli altri grandi contenitori "regionali" di fiabe. Pubblicata per la prima volta nel 1929, l'opera di Di Francia comprende 61 fiabe, raccolte per lo più "dalla viva voce di fanciulle e di donne del popolo, analfabete la maggior parte, e trascritte in dialetto calabrese". Di Francia non esitava ad attribuire a quelle raccontatrici "compiutezza e garbo di esposizione, delicatezza di sentimenti, finezza di osservazioni psicologiche, vivacità ed arguzia". Si tratta di fiabe di estremo interesse, tanto per i rimandi alla secolare tradizione orale e letteraria, quanto per l'originalità dei temi in esse rappresentati.
Il pozzo delle meraviglie. 300 fiabe, novelle e racconti popolari siciliani
Giuseppe Pitrè
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2013
pagine: 804
Fiabe di reginelle e di re, fate e animali, giganti e mammedraghe, diavoli e maghi; storie di sciocchi e furbi, megere ed eremiti, amori e dispetti, astuzie e ruberie, botole e sotterranei, travestimenti e fughe; e poi ancora giardini e fontane, fichi e melagrane, sale e zafferano, olio e basilico, ricotta e sangue... Ben 300 fiabe a fronte delle 200 messe insieme dai fratelli Grimm, per citare l'esempio più illustre. Pochi lo sanno, infatti, ma la raccolta di storie orali più ricca ed estesa che l'Italia abbia mai avuto la si deve a Giuseppe Pitrè, una figura straordinaria di medico e folklorista, che a bordo di un calesse le andò a raccogliere una per una dalla viva voce dei popolani di mezza Sicilia. Non a caso nel 1956, quando Calvino raccolse dai repertori di ogni regione le 200 Fiabe italiane a suo giudizio più belle e rappresentative, ben 40 le attinse proprio all'opera di Pitrè - da Giufà a La volpe Giovannino, da Rosmarina a Cola Pesce. Eppure, a meno dell'incursione calviniana, questa raccolta è a tutt'oggi pressoché sconosciuta al pubblico italiano, poiché Pitrè aveva scelto di trascrivere le fiabe nel dialetto siciliano ottocentesco in cui gli erano state raccontate da quei popolani, e così facendo le aveva rese indecifrabili ai lettori italiani. Dopo quasi un secolo e mezzo, questa edizione, introdotta dal massimo studioso internazionale della fiaba, Jack Zipes, e illustrata da Fabián Negrin, è la prima traduzione integrale in italiano moderno delle fiabe di Pitrè.