Libri di C. A. Cecchini

Ugo Cesaroni, l'uomo più ricco d'Italia e tra i più ricchi del mondo, ha una ossessione: darsi alla politica per assumere la guida del paese. Nel momento in cui fa il suo ingresso in politica finisce nel mirino di una setta segreta di matrice comunista, che si mobilita per sbarrargli la strada e rovinarlo. Questa organizzazione, elabora un sofisticato piano criminoso per far sì che Cesaroni venga screditato pubblicamente e quindi arrestato, processato e condannato con l'accusa di essere il mandante dell'assassinio di un personaggio eccellente. Il successo del progetto spianerebbe la strada verso la vittoria elettorale alla coalizione avversaria, offrendo a una Sinistra estrema, potente e agguerrita, l'opportunità di formare un governo di stampo comunista. È questo l'obbiettivo che la setta si prefigge. Nella trama si inserisce e vi si amalgama in modo naturale una intensa e tormentata storia d'amore segreta, che vede coinvolta una splendida e famosa attrice della televisione, nipote prediletta del magnate. Si tratta di una relazione per molti versi assurda, irta di ostacoli, e, come tale, apparentemente senza speranza di un futuro. Andrà in porto il progetto delittuoso posto in atto per distruggere il Tycoon? E quale sorte subirà la vicenda amorosa clandestina? Tra intrighi politici, spionaggio, omicidi, situazioni di suspense e colpi di scena, il lettore troverà risposte a questi intriganti interrogativi nella parte conclusiva del romanzo.

È possibile che un uomo smarrisca la memoria, e, nel costante sforzo di concentrazione per recuperarla, finisca per divenire preda di uno stato confusionale, e di una crisi di disperazione tali da fargli temere di essere sul punto di perdere la ragione? La risposta è affermativa, ed accade a Stefano, il protagonista, che affetto da una grave forma di amnesia retrograda provocatagli da un incidente stradale, vaga nella notte per una grande metropoli alla ricerca della propria identità e della propria casa. Ha una percezione surreale e distorta di tutto ciò che lo circonda, ed è afflitto da frequenti allucinazioni. Nella sua mente sconvolta si annida il sospetto angoscioso che in quel suo passato avvolto dall'oblio, si celino episodi inquietanti della sua vita. Avverte la forte sensazione di essersi macchiato di qualche grave crimine. Si imbatte in due stranissimi e loschi figuri, che, accortisi della sua condizione decidono di approfittarne e lo soggiogano conducendolo come un prigioniero in una sorta di odissea notturna, scandita da avvenimenti deplorevoli in ambienti di malaffare. Nel clima di costante tensione che permea l'intero romanzo, saranno alla fine svelati sia il mistero che si nasconde dietro il dramma di Stefano, sia la tragica circostanza che ha portato all'incidente stradale, e quindi alla perdita di memoria.

Questo nuovo secolo che oggi ci appare tanto tecnologico, ma così prospettivamente vuoto di contenuti, presto dovrà ricorrere di nuovo, anzi da qui a breve, alla lettera scritta e per posta inviata - e alle cartoline da affrancare sostituendole alle molteplici fotografie digitali, già perse ancora prima che lo scatto avvenga, e dimenticate in una qualunque memoria dell'ultimo modello i-phone.

Nella stanza risuonava "November rain" dei Guns'n Roses. "Che ne dici? Puoi concedermi questo ballo?", mi chiese Mike. "Va bene, ma ricordati che non so ballare". "Basta che mi stringi forte". Una storia d'amore, una favola di oggi.

Esiste una cosa più misteriosa, complessa, imprevedibile, dell'universo femminile? Attraverso 11 racconti a tema vengono trattati alcuni degli aspetti più affascinanti di questo particolare "Pianeta D": l'amore e la tenerezza, la violenza, le premonizioni, la purezza di cuore e l'aridità, la follia, la solitudine, la morte, l'impegno civile. E alla fine, attraverso le varie Amelia, Daria, Tiziana, Nencia, e così via, si creerà un piccolo affresco con un solo nome: donna.

"Danzai con una passione mai raggiunta prima, avvertivo i suoi occhi fissi su di me e, proprio come la sera precedente, sentivo il suo sguardo penetrarmi nell'anima. Danzai, libera come il vento che sa, in quanto vento, di non aver niente da perdere, danzai, a volte burrascosa, a volte aria quieta, a volte dolce brezza, quasi come il soffio di un sussurro in un orecchio, per poi tornare a essere uragano, uragano che, senza preavviso, travolge e modifica il paesaggio, rende inquiete le onde, solleva gli alberi, li sradica, se ne appropria e li rende per sempre suoi."

Novembre 2002: la Cirio diventa insolvente e migliaia di persone scoprono di essere state truffate. I giornali gridano allo scandalo e Sergio Cragnotti comincia ad essere indagato. In tutti i sensi. Chi era questo personaggio e da dove veniva? Come aveva creato il suo impero finanziario? Quali oscure manovre aveva messo in atto? E che ruolo avevano svolto gli istituti bancari? Quale sorte è toccata ai risparmiatori traditi? Partendo dal giorno del crack, questo testo, dal taglio giornalistico, ricostruisce la storia dell'emissione delle obbligazioni e della vita finanziaria di Sergio Cragnotti, i suoi legami con il mondo bancario e con quello del calcio, i trucchetti inventati per falsificare bilanci e spostare ingenti somme di denaro. Tutto questo senza che nessuno vigilasse o denunciasse una situazione che stava diventando insostenibile.

"Questo libro vi piacerà. Questo libro vi irriterà. Questo libro vi avvicinerà al baratro del nonsense. Ma sarà tempo ben speso, tempo dilatato, canto e discanto, atono e afono. Le parole di Peter D'Angelo, come cuccioli di gatto, sanno già fare i bisogni nella lettiera della vostra mente. Bisogni di sogni, odorosi e sincopati come rapper afroamericani pieni di catenine da quattro chili. Aggrappati a quelle catenine ci sono anelli di DNA ricombinato: una volta, le frasi servivano a spiegare. Adesso, sotto i polpastrelli disagiati di Peter, le parole si incanalano a fatica, rompono gli argini e diventano jazz. Cold jazz. Quello difficile e meraviglioso di un Coltrane giovane o quello ante litteram di un Mozart stufo di palle di cioccolata e infoiato per principesse troppo vestite. Mettetevi scomodi e cominciate la lettura, annuendo come i batteristi a caccia di tempi dispari. Mi ringrazierete. Oppure, più probabile, verrete a cercarci. A me e a Peter D'Angelo. Ma il nostro acqua scooter vi seminerà." (Lorenzo Bartoli)