Libri di C. Braschi
L'ultima preda
Wilbur Smith
Libro: Copertina morbida
editore: TEA
anno edizione: 2018
pagine: 440
Dallo Zimbabwe prende l'avvio un colossale safari per multimilionari. A dirigere le operazioni c'è Sean Courteney, cacciatore di professione dal passato avventuroso. Scopo del viaggio è la caccia a un grande, enigmatico, quasi simbolico elefante: Tukutela, l'"ultima preda" di un continente insanguinato da guerre civili e scontri razziali. Il gruppo però si spinge oltre la frontiera del Mozambico, dove si spara sul serio, dove l'odio tribale e la lotta politica sono esplosi, dove ogni certezza è bruciata dal fuoco delle armi. Tornare indietro, ora, significa lottare per la propria vita, mettendo da parte i sentimenti, e giocare una partita decisiva che non prevede né vincitori né vinti.
L'ultima preda
Wilbur Smith
Libro: Copertina morbida
editore: TEA
anno edizione: 2016
pagine: 516
Dallo Zimbabwe prende l'avvio un colossale safari per multimilionari. A dirigere le operazioni c'è Sean Courteney, cacciatore di professione dal passato avventuroso. Scopo del viaggio è la caccia a un grande, enigmatico, quasi simbolico elefante: Tukutela, l'"ultima preda" di un continente insanguinato da guerre civili e scontri razziali. Il gruppo però si spinge oltre la frontiera del Mozambico, dove si spara sul serio, dove l'odio tribale e la lotta politica sono esplosi, dove ogni certezza è bruciata dal fuoco delle armi. Tornare indietro, ora, significa lottare per la propria vita, mettendo da parte i sentimenti, e giocare una partita decisiva che non prevede né vincitori né vinti.
L'ultima preda
Wilbur Smith
Libro: Copertina morbida
editore: TEA
anno edizione: 2009
pagine: 440
Dallo Zimbabwe prende l'avvio un colossale safari per multimilionari. A dirigere le operazioni c'è Sean Courteney, cacciatore di professione dal passato avventuroso. Scopo del viaggio è la caccia a un grande, enigmatico, quasi simbolico elefante: Tukutela, l'"ultima preda" di un continente insanguinato da guerre civili e scontri razziali. Il gruppo però si spinge oltre la frontiera del Mozambico, dove si spara sul serio, dove l'odio tribale e la lotta politica sono esplosi, dove ogni certezza è bruciata dal fuoco delle armi. Tornare indietro, ora, significa lottare per la propria vita, mettendo da parte i sentimenti, e giocare una partita decisiva che non prevede né vincitori né vinti.