Libri di C. De Carolis
Eva futura
P. A. Villiers de L'Isle-Adam
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 392
Al centro di questa storia c'è un nobile inglese, lord Ewald, innamorato di un'attricetta americana, Alicia Clary. A tormentarlo fino a spingerlo al pensiero del suicidio è la stupidità di questa donna, in sconcertante contrasto con la sua eccezionale bellezza. Egli vorrebbe una compagna con quelle fattezze, ma più intelligente e sensibile. Così, prima di risolversi a lasciare questo mondo, va a trovare un amico scienziato, le cui ricerche ha finanziato anni prima e che adesso è un punto di riferimento mondiale: Thomas Edison. Lui gli assicura di avere la soluzione e lo conduce nel suo laboratorio, a Menlo Park - sede oggi, tra le altre aziende informatiche, di Facebook. Nei sotterranei del padiglione, Edison ha costruito, grazie alle sue arti elettriche, un giardino dell'Eden artificiale, nel quale vive, come una Eva altrettanto artificiale, Hadaly, una «andreide». L'idea dello scienziato è di trasferire le grazie di Alicia Clary su Hadaly, alla quale ha già instillato l'intelligenza, l'arguzia e la sensibilità di cui la donna manca. Quest'opera complessa, dai molteplici significati simbolici, e considerata tra i primi romanzi fantascientifici della storia letteraria, riflettendo sulla scienza e sui suoi limiti, afferma contemporaneamente che il solo rifugio concesso all'uomo è il sogno. Prefazione di Ivana Bartoletti.
Poesie. Testo francese a fronte
Stéphane Mallarmé
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2017
pagine: 368
Etienne Mallarmé, detto Stéphane, nasce a Parigi nel 1842. L'infanzia e la giovinezza sono segnate da due dolorosissimi lutti: ad appena cinque anni muore sua madre, e dieci anni più tardi l'amata sorella minore, Maria. Questa duplice perdita, unita allo slancio precoce per la poesia romantica, è il presupposto di una sensibilità letteraria in cui i temi dell'assenza e del Nulla svolgeranno un ruolo centrale. Cosi la sua personale poetica si orienta verso la ricerca di una parola essenziale, che recuperi il significato dell'esistenza all'interno di una fitta rete di analogie e simboli. Fondamentale l'incontro, nel 1861, con I fiori del male di Baudelaire e con l'opera di Poe, di cui traduce nel corso degli anni le poesie. Consumata la fase in cui la sua scrittura risente ancora di quei modelli, e in generale del clima parnassiano del tempo - che trapela ancora nella prima Erodiade (1865) -, Mallarmé trova la sua peculiare cifra stilistica a partire dal racconto incompiuto Igitur (1869) e, ancor più, con la pubblicazione nel 1876 de Il pomeriggio d'un Fauno. La sua vita familiare, di onesto professore di inglese nei licei, è di nuovo turbata nel 1879 dalla morte del secondogenito Anatole. La notorietà letteraria aumenta con la pubblicazione di alcune poesie all'interno dell'antologia di Verlaine I poeti maledetti (1884). Divenuto ormai punto di riferimento indiscusso per la nuova scuola simbolista e decadente, Mallarmé continua a pubblicate con parsimonia versi, poemetti in prosa e pagine di critica. Nel 1897 esce in rivista la sua opera più innovativa, Un colpo di dadi mai abolirà il caso. Muore a Valvins un anno dopo, nel 1898, senza poter vedere infine raccolte in volume le sue Poesie (1899).