Libri di E. Di Nuoscio
Moneta, sviluppo e democrazia. Saggi su economia sociale di mercato e teoria monetaria
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 372
Questa antologia presenta al lettore italiano alcuni dei testi fondamentali dell'Ordoliberalismo e dell'Economia sociale di mercato, pubblicati tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta del Novecento e un'appendice che giunge ai nostri giorni, che riguardano la concezione della costituzione economica e monetaria. Essi dimostrano che la teoria politica ed economica e quelle monetarie e fiscali dell'Ordoliberalismo contrastano radicalmente con le tesi fortemente critiche di questa tradizione di pensiero. Dai saggi risulta evidente come il pensiero ordoliberale si sia venuto strutturando secondo due livelli: il primo, dovuto soprattutto a Wilhelm Röpke, che integra le teorie di Walter Eucken con la teoria della persona umana, e il secondo, a cui ha contribuito principalmente Alfred Müller-Armack, che ha approfondito la riflessione sugli aspetti più propriamente sociali. I testi di Eucken confutano la tesi secondo la quale le regole costituzionali economiche e monetarie dell'Ordoliberalismo sarebbero una sorta di gabbia di ferro.
I fallimenti dello stato interventista
Ludwig von Mises
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: 328
L'interventismo economico dello Stato distrugge le risorse collettive; impedisce la crescita della conoscenza e blocca l'innovazione; è un'inesauribile fonte di corruzione; ed è una permanente e sistematica minaccia per la libertà. Scrive Mises: "Ovviamente l'opinione pubblica non ha affatto torto a sentire dappertutto puzzo di corruzione nello Stato interventista [...] corruttori [... e] corrotti [...] violano le leggi e sono perfettamente consapevoli di danneggiare il bene collettivo. E, poiché a poco a poco si abituano a violare le leggi penali e le norme morali, finiscono per perdere interamente la facoltà di distinguere tra il giusto e l'ingiusto, tra il bene e il male [...] si finisce per pensare che in fondo peccare contro la legge e la morale faccia "purtroppo parte della vita" e per deridere quei "teorici" che vorrebbero che le cose andassero diversamente". Si afferma così l'uomo politico che dispensa più "favori". Il successo dipende dall'ammontare della spesa pubblica che il politico può, in un modo o nell'altro, destinare ai suoi clientes. Proprio il contrario di quel che avviene nel mercato, dove si afferma l'imprenditore che sa essere competitivo, contenere i propri costi. Prefazione di Lorenzo Infantino.
Le culture di Babele. Saggi di antropologia filosofico-giuridica
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 288
Abitare consapevolmente la Babele culturale in cui l'uomo contemporaneo è immerso, articolando prospettive teoriche e disciplinari diverse in una direzione antropologica, è la sfida che pone il libro. Che cosa possono avere in comune antropologi come Lévi-Strauss e Geertz, economisti come Einaudi e Mises, sociologi come Mauss e Durkheim, giuristi come Legendre e Verdier, teologi come Guardini e Sequeri, ermeneuti come Gadamer e Pareyson, filosofi come Searle, Nietzsche e Jonas, epistemologi come Popper e Tarski? È la domanda provocatoria che orienta e movimenta i dialoghi tra filosofi della politica (Monceri) e del diritto (Heritier, Lorini, Magrì, Melkevik, Scillitani, Silvestri), studiosi di antropologia giuridica (Barlassina, Sassu) e filosofica (Lingua), epistemologi (Di Nuoscio) e filosofi teoretici (Tomatis). Non ne emerge una teoria finale condivisa, ma l'antropologico come problema comune ai diversi sguardi, come interesse unitario per le forme molteplici dell'agire umano (rituale, economico, dialogico, normativo, conoscitivo, ludico, interpretante). Il lettore è così invitato a prendere posizione, entrando in questo gioco di prospettive che si intersecano, orientandosi a sua volta nelle culture in movimento che costituiscono l'orizzonte dell'oggi.