Libri di Elisa Fusi
Storia di un traditore. Autobiografia
Ernst Röhm
Libro
editore: Thule Italia
anno edizione: 2019
pagine: 464
Quando nel 1934 Ernst Röhm pubblicò la terza edizione della sua autobiografia, non avrebbe certamente potuto immaginare che, lo stesso anno, proprio il titolo di quest'opera - "Storia di un traditore" - avrebbe indubbiamente potuto fungere da suo epitaffio, dato che fu proprio l'accusa di alto tradimento mossa dallo stesso Führer che decreterà fatalmente il suo arresto e la sua morte, quella stessa accusa che, dieci anni prima, era stata formulata nei suoi confronti dal Tribunale del Popolo dopo il fallito putsch di Hitler del 7-8 novembre 1923. Un leitmotiv, dunque, o meglio gli estremi dell'anello di una catena che finiscono per saldarsi quale inizio e fine di una vita, di una vita consacrata alla Patria. Eppure, dopo aver letto quello che può essere definito una sorta di diario, di resoconto scritto di proprio pugno dal futuro Stabschef della SA, il suo non apparirà certo come uno strano destino, quanto piuttosto ed essenzialmente la conseguenza ultima del suo essere "un soldato" e, in quanto tale, un uomo che "non conosce compromessi". Ernst Röhm, un fedele e strenuo militante, un "soldato politico" nel senso più vero del termine, con nel cuore e nella mente un sogno: quello di far sì che al combattente del fronte fosse riservato il posto che gli spettava nella società, ovvero di guida dello Stato. Un sogno, dunque, cui nel corso della sua carriera militare, nonché della sua vita, avrebbe indubbiamente dedicato ogni fibra del suo essere; un sogno, condiviso da molti con il medesimo sentire, e che tornerà poi utile ad altri dopo che egli avrà volontariamente combattuto per difendere la patria dal nemico esterno e per salvarla da quello interno, ma che purtroppo s'infrangerà bruscamente dopo il 30 gennaio 1933. Ma questa è un'altra storia. Quella che Röhm vuole qui invece raccontare è la storia di una Germania in fermento, e questo - come lui stesso afferma nella prima edizione - non soltanto descrivendo "fatti ed eventi nel loro divenire e nei loro esiti", ma mostrando "nel loro operato gli uomini il cui lavoro ha plasmato gli eventi". Partendo dalle ferite corporali sul fronte della Prima guerra mondiale e da quelle spirituali dopo la resa e la conseguente rivoluzione, colui che sarà destinato a divenire il comandante dei Reparti d'assalto accompagnerà il lettore - in un turbinio di Corpi franchi, di leghe e di associazioni, con i loro capi e sottocapi - all'interno dei vari putsch tentati e tutti miseramente falliti.
Rassenpolitik. Politica razziale
Heinrich Himmler
Libro: Libro in brossura
editore: Thule Italia
anno edizione: 2022
pagine: 132
Era il 1943 quando l'Ufficio centrale della SS mandò alle stampe Rassenpolitik. Redatto dal Reichsführer-SS Heinrich Himmler e pubblicato esclusivamente a uso di formazione interna, il testo rispondeva a un intento ben chiaro. Lungi dall'essere una sorta di propedeutica a una generica Weltanschauung nazionalsocialista, esso era volto all'individuazione e alla presentazione pragmatica di un compito, quello di cui la SS doveva e avrebbe dovuto continuare nel tempo a farsi carico, a essere portabandiera nonché esempio oggettivo: la perfezione incarnata nell'élite del tipo umano nordico. Nucleo fondamentale e fondante non poteva dunque che essere il pensiero razziale in ogni sua implicazione e applicazione, in ogni sua sfaccettatura. Decisamente incisivo e articolato lo scritto procede quindi dall'esplicitazione dei pericoli mortali per i popoli - dalla denatalità alla mescolanza razziale, passando per la controselezione -, per poi toccare la messa in atto dei principi eugenetici nell'associazione "Lebensborn", e giungere al fulcro con l'Ordine della SS. Muovendosi tra il contrasto di ogni forma di decadenza e l'aspirazione alla continua evoluzione, "Politica razziale" trova nella lotta il suo filo conduttore, la sua costante indefettibile volta a preservare il sangue, volta a preservare la razza, giacché "colui che corrompe il suo sangue, corrompe il suo popolo".