Libri di G. Armao (cur.)
Giovanni Falcone. L'istruzione probatoria nel diritto amministrativo
Libro: Copertina morbida
editore: Treccani
anno edizione: 2021
pagine: 129
Questo volume propone per la prima volta al pubblico la tesi di laurea di Giovanni Falcone aiutandoci a conoscerlo meglio grazie a questo inedito punto di vista e al contributo di insigni studiosi e colleghi del magistrato simbolo della lotta alla mafia che rivoluzionò, in Italia e nel mondo, i metodi di indagine sulla potente organizzazione criminale. Falcone si laureò con lode presso l'Università di Palermo, nel giugno del 1961, con una tesi su "L'istruzione probatoria nel diritto amministrativo". Aveva appena compiuto 22 anni e il suo brillante percorso universitario si concludeva con un lavoro non in diritto penale, bensì in procedura amministrativa. Già da questa settantina di pagine, scritte con stile limpido e col rigore metodologico di chi ha proficuamente assimilato la materia giuridica, emergono alcuni tratti del futuro magistrato: la sua piena indipendenza di giudizio, che gli consente di sollevare critiche circostanziate e motivate ai maggiori maestri dell'epoca; la poliedricità e la completezza della sua formazione giuridica, approfondite poi attraverso i diversi incarichi assunti negli anni successivi, che risulteranno fondamentali per l'efficacia straordinaria del suo operato nel pool antimafia; quella vera e propria "cultura della solidità della prova", che avrebbe sempre accompagnato la sua attività di giudice consentendogli, nonostante la drammaticità dell'epoca, di rimanere saldamente ancorato a una prospettiva garantista e di distinguere i fatti dal giudizio morale su chi li ha compiuti.
Settant'anni di autonomia siciliana 1946-2016
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 428
Mentre si accende il confronto tra sostenitori e abolizionisti dell'autonomia siciliana in vista della riforma costituzionale, a settant'anni dalla nascita dello statuto, appare più che opportuna una lettura di lungo periodo dei caratteri che hanno orientato la nascita del regime di specialità e che, per quattordici lustri, ne hanno plasmato l'esistenza. La tesi di questo volume è che tale riflessione sarebbe stata necessaria già nell'assemblea dei padri consultori, non fosse altro che per mettere in chiaro le negatività storiche di quell'ideologia sicilianista, supinamente accettata da molti come la "placenta" più idonea alla gestazione dell'autonomia. Non si è fatta, o forse non è stato possibile farla per l'infinita varietà dei linguaggi politici dell'epoca. E si è preferito costruire, invece, una impalcatura le cui forme istituzionali, pur disegnate per alte finalità dall'entusiasmo di alcuni, non contenevano in se l'antidoto per sconfiggere gli antichi mali. Così, il "bambino" che è venuto fuori da quella "placenta", quasi perfetto nelle forme, aveva già il sangue infetto. E settant'anni di vita dell'istituto autonomistico, tra luci e ombre, hanno fornito prove palmari, anche se non possono sfuggire le gravi responsabilità delle istituzioni statali e dei partiti nazionali. Certo sarebbe ingeneroso non salvare l'impegno e l'azione dei pochi, politici o funzionari, che hanno operato rifuggendo dagli schemi particolaristici e di privilegio, costume politico dominante in tutti questi anni. Il controverso bilancio che ci si trova costretti a tracciare oggi sembra tuttavia fornire linfa a chi nelle trasformazioni in atto vuole il livellamento tra regioni a statuto speciale e non. Questa non è però la direttrice degli studiosi che hanno scritto le pagine di questo libro dalle quali emergono riferimenti per una rilancio dell'autonomia e dei suoi istituti nella prospettiva europea dell'insularità.