Libri di Giulio Vannini
Apokolokyntosis. Testo latino a fronte
Lucio Anneo Seneca
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 70
L'"Apokolokyntosis" è uno dei testi più curiosi sopravvissuti alla dispersione del patrimonio della letteratura classica: una satira politica, irridente bilancio del governo dell'imperatore Claudio e dissacrante svalutazione della sua figura, scritta quasi certamente da Seneca per mancanza di stima e postuma vendetta di un torto subito. Il titolo costituisce un gioco di parole che allude alla trasformazione di Claudio, invece che in una divinità (l'"apoteosi" che toccava agli imperatori dopo la morte) nel simbolo di stupidità rappresentato dalla zucca. Brevi componimenti poetici si affiancano alla narrazione in prosa: un'alternanza di registri linguistici, sbalzi stilistici, citazioni da celebri opere greche e latine, e volgari modi di dire che si susseguono in una comica e incalzante cronaca del tentativo di Claudio di ascendere al cielo per diventare un dio. Ma da qui, per le ingiustizie commesse, sarà cacciato agli inferi dal Senato divino.
Petronio. Ricostruzioni e interpretazioni
Mario Labate
Libro: Libro in brossura
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2021
pagine: 286
Scritto in una prosa affascinante intessuta di poesia, il romanzo di Petronio seduce da sempre filologi e lettori. I contributi di Mario Labate pubblicati in questo volume affrontano le principali sfide poste dai "Satyrica" e mostrano come i metodi della filologia costituiscano una guida sicura per l'interpretazione del testo. Attraverso un esame serrato di episodi, caratteri e modelli letterari, il volume propone nuove chiavi di lettura, restauri del testo e innovative ricostruzioni della trama, fornendo al lettore un'interpretazione organica del capolavoro petroniano.
50 lettere. Testo latino a fronte
Plinio il Giovane
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 214
L'epistolario di Plinio il Giovane è uno dei capolavori della prosa latina e una miniera di informazioni sul periodo a cavallo fra il I e il II secolo d.C. Delle oltre 350 lettere che lo compongono, questo volume presenta una selezione che attinge sia alle missive private destinate a parenti, amici e colleghi, sia a quelle ufficiali indirizzate all'imperatore. Alcune sono pietre miliari della storia e della cultura dell'Occidente – come quelle sull'eruzione del Vesuvio o sui processi a carico dei cristiani, di cui costituiscono la prima testimonianza –, altre illuminano usi e costumi di Roma o i rapporti fra intellettuali e personaggi di spicco nella politica del tempo, e altre ancora sono, semplicemente, biglietti ancora oggi esemplari per gusto ed eleganza.
Panegirico a Traiano. Testo latino a fronte
Plinio il Giovane
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 211
Il 1° settembre del 100 d.C., in occasione della sua nomina a console, Plinio pronunciò in Senato un discorso di ringraziamento all'imperatore Traiano. Capolavoro dell'oratoria antica, testo esemplare per lo stile ampio e ricercato, il "Panegirico" da un lato esalta le virtù e i meriti dell'imperatore contrapponendo loro i vizi e i difetti degli imperatori precedenti, in particolare del crudele Domiziano; dall'altro magnifica e accresce le virtù reali di Traiano fino a trasformarle in paradigmi ideali ai quali un imperatore dovrebbe conformarsi. L'elogio a Traiano diventa così un ritratto dell'"optimus princeps" destinato ad attraversare i secoli.
Storia di Apollonio re di Tiro. Testo latino a fronte
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: CII-341
«Nella città di Antiochia c'era una volta un re di nome Antioco, da cui la città stessa ebbe nome Antiochia.» Così si apre la Storia di Apollonio re di Tiro, per concludersi con un tranquillo «Dopo che fu trascorso il tempo che si è detto, morirono serenamente a conclusione di una felice vecchiaia». Sembrerebbe dunque, dal tono e dall'andamento, una favola con tanto di happy ending. Ma la trama si aggroviglia sin dal principio, dal momento in cui quello stesso Antioco, per tenersi accanto la bellissima figlia - con la quale continua, dopo averla violentata, a commettere incesto -, pone indovinelli irrisolvibili e fatali ai potenziali mariti di lei. E si complica ancora di più quando sulla scena compare Apollonio, che all'indovinello risponde senza esitazione denunciando la verità. La narrazione si fa dunque avvincente e drammatica, piena di avventure e di meraviglia: tempeste, naufragi, pirati e bordelli; morti apparenti e riconoscimenti. Tutti questi ingredienti fanno della "Historia Apollonii regis Tyriun romanzo", l'ultimo dei tre in latino che conosciamo, dopo il Satyricon di Petronio e le Metamorfosi di Apuleio. L'opera appartiene a una tradizione narrativa di ascendenza ellenistica, quella del romanzo serio-idealizzato, del quale sembra costituire un'evoluzione che può essere definita «romanzo di virtù morali». L'Apollonio esalta infatti «le virtù morali dei personaggi e la contrapposizione fra bene e male», ed è «come se l'ideale classico del kalos kai agathos, che sancisce l'equivalenza fra bellezza e nobiltà, fosse stato sostituito da quello dell'agathos kai sophos, che associa la nobiltà all'istruzione». Dietro alla Storia, popolarissima nel Medioevo e nel Rinascimento, già si sentono le voci di Chaucer e di Shakespeare: il quale la trasferirà, cambiando solo i nomi e aggiungendovi il genio, in uno dei suoi più grandi drammi romanzeschi: Pericle, Principe di Tiro.
Apokolokyntosis. Testo latino a fronte
Lucio Anneo Seneca
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2008
pagine: LXVI-57
L'"Apokolokyntosis" è uno dei testi più curiosi sopravvissuti alla dispersione del patrimonio della letteratura classica: una satira politica, irridente bilancio del governo dell'imperatore Claudio e dissacrante svalutazione della sua figura, scritta quasi certamente da Seneca per mancanca di stima e postuma vendetta di un torto subito. Il titolo costituisce un gioco di parole che allude alla trasformazione di Claudio, invece che in una divinità (l'"apoteosi" che toccava agli imperatori dopo la morte) nel simbolo di stupidità rappresentato dalla zucca. Brevi componimenti poetici si affiancano alla narrazione in prosa: un'alternanza di registri linguistici, sbalzi stilistici, citazioni da celebri opere greche e latine, e volgari modi di dire che si susseguono in una comica e incalzante cronaca del tentativo di Claudio di ascendere al cielo per diventare un dio. Ma da qui, per le ingiustizie commesse, sarà cacciato agli inferi dal Senato divino.