Libri di R. Gennaioli
Splendida minima. Piccole sculture preziose nelle collezioni medicee. Dalla Tribuna di Francesco I al tesoro granducale. Catalogo della mostra
Libro: Copertina morbida
editore: Sillabe
anno edizione: 2016
pagine: 455
"Il collezionismo e la committenza fiorentini, celebri in tutto il mondo per i colossi di David, Ercole e Nettuno, Achille, Polissena, Ecuba, e per i tanti giganti in marmo che popolano piazza della Signoria e la Loggia dei Lanzi, si sono anche dedicati a soddisfare interessi di opposto calibro e tuttavia altrettanto importanti per la storia dell'arte, sebbene assai meno noti. Già Lorenzo il Magnifico aveva riunito un'ampia selezione di gemme e cammei antichi; nel secolo successivo Francesco I de'Medici raccolse nel suo Studiolo e poi nella Tribuna degli Uffizi opere di misura ridotta o addirittura minuscola, eseguite nei materiali più diversi; e sappiamo che nel Seicento Maria Maddalena d'Austria si dilettò in particolar modo di lavori in avorio, incisi fin nei minimi particolari. Come avveniva in molte altre corti europee del Cinque e Seicento, anche a Firenze gli inventari medicei descrivono noccioli di ciliegia e di olive, intagliate con teste di imperatori o con altre figure: oggetti che si potevano tenere tra il pollice e l'indice e che era possibile apprezzare solo con l'aiuto di una lente d'ingrandimento." (Eike D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi)
Memorie dell'antico nell'arte del Novecento
Libro: Copertina morbida
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2008
pagine: 288
Catalogo della mostra: Firenze, Palazzo Pitti, Museo degli Argenti, 14 marzo 12 luglio 2009. L'arte dell'antichità riflessa nell'arte del Novecento e dei nostri giorni. Pitture e sculture che hanno attraversato i secoli (dagli etruschi all'età classica, dal Medioevo al Rinascimento) a confronto con Picasso e Dalì, Modigliani e De Chirico, Soffici e Severini, Morandi e Carrà, Marino Marini e Vangi, Mitoraj e Theimer, Guadagnucci e Franco Angeli. In totale oltre 130 opere, tra cui una serie di accostamenti molto significativi di arti applicate: i vetri di Ercole Barovier e Carlo Scarpa con gli straordinari reperti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, le ceramiche di Giò Ponti con quelle dei Musei Archeologici Nazionali di Firenze e Roma, i gioielli del Novecento con alcune meraviglie dell'antichità e con le collezioni Medicee di Palazzo Pitti. La mostra vuole così dimostrare visivamente, e far comprendere, la forza innovativa, la carica rivoluzionaria e l'alta capacità espressiva dell'arte del XX secolo, contrapposta a un Neoclassicismo storico ormai vuoto di contenuti.