Libri di R. M. Grillo (cur.)
Viaggiatori americani in Campania. Atti del convegno (Salerno, 10-11 maggio 2006)
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 170
Assente dagli itinerari canonici del Grand Tour, a partire dalla "scoperta" di Pompei e Paestum e grazie alla politica illuminata di Carlo III di Borbone Napoli diventa testa di ponte per ulteriori sconfinamenti verso sud, dovendo sempre combattere contro topoi negativi, a volte reali, altre solamente preconcettuali e acritici, dipendenti spesso più dalla condizione e le aspettative del viaggiatore, che dalle reali condizioni dei luoghi. Per questo ha mantenuto, fino ai giorni nostri, un'aura "esotica", in positivo, o più spesso "barbara", in negativo, comunque di "diversità" rispetto a luoghi e itinerari consacrati nel secolo dei Lumi. Anche l'emigrazione di massa, principalmente dopo l'Unità, ha consolidato all'estero un'immagine di arretratezza e povertà dell'intero meridione, che, nella distanza geografica e temporale della memoria degli emigrati, si è spesso capovolta nella nostalgia di un mitico "Paradiso Perduto". Il ricordo poi della passata grandezza greco-latina ha imposto confronti diacronici a tutto discapito del presente. Dal desiderio di scandagliare le caratteristiche di tale "diversità" e di analizzare le motivazioni storico-antropologiche che spingevano e spingono a intraprendere un viaggio oltre la frontiera del Grand Tour, è nato il Convegno Internazionale "Viaggiatori americani in Campania".
Giovanni Preziosi e la questione della razza in Italia. Atti del Convegno di studi (Avellino-Torella dei Lombardi, 30 novembre-2 dicembre 2000)
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 393
"Ancora oggi, a quasi sessant'anni dalla sconfitta del fascismo, il razzismo rimane il rimosso o nel migliore dei casi il meno studiato dei caratteri originali dello stesso "fenomeno fascismo", per il semplice fatto che, secondo un luogo comune acriticamente accettato, quest'aspetto e la relativa persecuzione antiebraica del nostro Paese sarebbero stati diversi dalla "soluzione finale" attuata dal nazismo. Una visione questa che non tiene nella dovuta considerazione storica i tratti della cultura italiana post-unitaria, nella quale il pregiudizio antisemita fu alimentato tra le masse popolari dal magistero della Chiesa cattolica e ai livelli alti di conoscenza dagli studiosi delle scienze sociali e mediche." (Luigi Parente)