Libri di W. Menapace
Robert Pan
Libro: Libro rilegato
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2011
pagine: 96
L'arte di Robert Pan ha origine dalla concretezza dell'arte, da quel suo essere profonda manualità legata ad una progettualità interiore, spirituale. La lunga elaborazione dei lavori fa risaltare ancora maggiormente la profondità delle opere, una sensazione di sconfinamento si avverte davanti agli strati di resine che affiorano per sottrazione in forma puntiforme. Giustamente si è parlato a proposito dei lavori degli ultimi 4-5 anni di "Costellazioni" perché l'impressione immediata legata al colore e alla sua pastosità, s'illumina di memorie cosmiche, d'immagini di galassie in espansione, qualcosa che ha una memoria sia nella scienza che nell'immaginario infantile. Non vi è freddezza in questi lavori e non vi potrebbe mai essere nel lavoro di Robert Pan perché la sua ricerca è rigorosa e controllata ma durante l'elaborazione dell'opera, durante quello scavo continuo degli strati di resine e metalli, avviene che l'elaborazione di un'idea si confronti continuamente con il lavoro emozionale di scavo: quasi un'archeologia della materia e del colore. Tratto dal testo "Geometrie dell'Infinito" di Valerio Dehò. Volume realizzato in collaborazione con la Galleria Goethe di Bolzano.
Aron Demetz
Libro: Copertina rigida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2011
pagine: 72
"In queste opere Aron Demetz segue le isobare del computer scoprendo una figura aliena, glaciale, emerge un'immagine altra che abbandona il rude e primitivo taglio del legno per svelare un fitto tratteggio dell'intera superficie. Sulla scultura si dispone il disegno, alle spigolosità dell'impianto volumetrico, alla fisicità plastica si affianca la carezza di un segno nitido, continuo, sinuoso; la pelle dell'opera è avvolta da una coltre di linee che inseguono il profilo di un'asperità, di un avvallamento, disegnando così una sorprendente mappatura astratta della figura. Un clima progettuale, asettico, meccanico che si deposita sul corpo della figura incidendo profondamente nel suo racconto, guidando la sua recitazione, presentando nuove categorie interpretative che, di fatto, impongono all'immagine una nuova umiltà e un sospettoso silenzio. È proprio in questa ambigua dissolvenza, in questa inquietante sospensione di tempo e di racconto, in questo respiro trattenuto che s'insinuano allucinate presenze". Tratto dal testo di Danilo Eccher. Volume realizzato in occasione della mostra "Aron Demetz" (30 Aprile - 31 Maggio 2011) alla Galleria Goethe Galerie, Bolzano.
Looking through the trees a distorted diary 2010-2011. Ediz. italiana, inglese e tedesca
Max Rohr
Libro: Copertina rigida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2011
pagine: 96
"Tutto ha inizio in piccoli taccuini, che non sono tanto diversi dai quaderni che appaiono nei quadri. C'è uno stretto rapporto tra quaderno e quadro, una consuetudine lessicale e formale che differisce solo in gradualità. I quaderni che noi vediamo in opere come The meeting, Last fish o One evening sono un surrogato dei taccuini che Max Rohr porta sempre con sé, in cui abbozza le idee e annota le composizioni. I dipinti e gli acquerelli su carta non sono altro che una riproposizione in scala di quei piccoli schizzi, già pienamente definiti nei loro dettagli, nelle proporzioni e nelle relazioni tra i vari elementi. In Lonely Day e If I was an Architect le figure maschili stringono tra le mani il loro quaderno/taccuino, ponderando i pensieri che saranno trascritti sotto forma di immagini; di quei quaderni vediamo soltanto la copertina, ma il loro contenuto non ci è precluso, ci è anzi esplicitato perché il dipinto è esattamente il duplicato di ciò che è custodito all'interno dei libretti." (Tratto dal testo critico "Appunti visivi" di Alberto Zanchetta)