Lindau: La via lattea
Radici. Il cinema di István Gaál
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2008
pagine: 192
Gaàl è da quarant'anni uno dei registi di spicco della cosiddetta New Wave ungherese, il movimento che modernizzò il cinema magiaro, sottraendolo alla pesante cappa del comunismo, e lo fece conoscere nei festival europei. In questo arco di tempo Gaàl ha realizzato più di una decina di film, tutti caratterizzati da una sguardo penetrante e critico sulla società, con particolare attenzione al mondo contadino. Il volume è realizzato in occasione della 19° edizione del Trieste Film Festival, a corredo dell'omonima rassegna cinematografica curata da Judith Pintér e Paolo Vecchi.
Il cinema in Spagna oggi. Nuovi autori, nuove tendenze
Libro
editore: Lindau
anno edizione: 2002
pagine: 192
Science plus fiction. La fantascienza tra antiche visioni e nuove tecnologie
Libro
editore: Lindau
anno edizione: 2001
pagine: 200
Le forme della ribellione. Il cinema di Marco Bellocchio
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2005
pagine: 192
"Molti diranno che non si può che essere pessimisti. Il problema è, ancora una volta, di non farsi annientare intanto nel proprio piccolissimo campo da questo scenario apocalittico. Anzi, bisogna tanto più credere in quello che si fa, perché di fronte a questa apocalisse è difficile trovare un senso altrimenti." Così, nell'intervista pubblicata in questo volume, Marco Bellocchio, un regista che ha favorito svariate letture della sua opera, tutte accomunate dal rigore estremo del suo percorso artistico. Il suo attraversamento dei generi cinematografici, senza cristailizzarsi su di alcuno, ma traendo da ciascuno le risorse per cimentarsi in altre direzioni, riflette l'interesse del regista all'esplorazione della realtà italiana.
La fatal quiete. La rappresentazione della morte nel cinema
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2005
pagine: 288
Il volume è una raccolta di saggi (firmati da molti nomi noti della critica cinematografica, come Viganò, Costa, Gariazzo) che affrontano la rappresentazione della morte nel cinema d'autore (Dreyer, Bresson, Pasolini, Bellocchio ecc.), nel cinema di genere (l'horror) e, infine, secondo la particolare sensibilità di alcune aree geografiche (il cinema americano contemporaneo, il cinema asiatico, quello africano). Il volume raccoglie inoltre una cospicua serie di ricche schede filmografiche relative ai film citati nei diversi contributi.
Andrzej Wajda. Il cinema, il teatro, l'arte
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2004
pagine: 176
Andrzej Wajda (1926) è fra le figure più interessanti del secondo '900 polacco. Regista di teatro e di cinema, disegnatore, professore onorario ASP (Accademia delle Belle Arti di Cracovia), è stato presidente dell'Associazione dei cineasti polacchi e docente alla Scuola di Cinema di Lodz. Nel clima di rinnovamento che pervade l'Est europeo a metà degli anni '50, in Polonia sono autori quali Andrzej Wajda, Andrzej Munk, Wojciech Has e Jerzy Kawalerowicz a rapportarsi, attraverso il cinema (e, nel caso di Wajda, anche il teatro) in maniera problematica e originale con la realtà contemporanea. L'inquietudine esistenziale si trasforma in strumento per la comprensione della realtà sociale e l'analisi della storia.