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Marcos y Marcos: Riga

Primo Levi

Primo Levi

Libro: Copertina morbida

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2017

pagine: 573

Settanta anni fa usciva a Torino presso un piccolo editore "Se questo è un uomo". Era l'opera di uno sconosciuto aspirante scrittore, che raccontava agli italiani la vicenda dei campi di sterminio nazisti. In questi sette decenni questo libro si è trasformato in un classico della nostra letteratura. Com'è potuto accadere che questo volume, riprodotto su una carta povera del dopoguerra - era il 1947 - sia divenuto così importante? Lo racconta qui «Riga» ripubblicando le più importanti recensioni uscite dal 1947 al 1988, testi che ci aiutano anche a entrare nei libri di Primo Levi, testimone e scrittore poliedrico e complesso. Il volume si apre con un contributo narrativo inedito dello scrittore ebreo Aldo Zargani, seguono due testi dispersi e poco noti di Levi stesso, tredici interviste apparse su giornali o registrate dal 1963 al 1986 e sue brevi dichiarazioni su argomenti vari. La parte centrale riproduce la maggior parte dei saggi inclusi nel volume di «Riga» del 1997 a lui dedicato: una sorta di dizionario redatto da alcuni dei più importanti studiosi dello scrittore, cui si aggiunge un testo sul rapporto tra l'ebreo torinese e Israele e un racconto della sua ricezione in America. Un'ultima sezione riguarda i testi del convegno Primo Levi antropologo ed etologo, tenutosi nel 2016 all'Università di Bergamo e all'Università Milano-Bicocca, in cui i testi di Levi vengono considerati sotto questa duplice prospettiva. I disegni e gli schizzi di Pietro Scarnera accompagnano il numero a partire dalla copertina, fornendone una lettura ulteriore per brevi tratti. Siamo convinti che l'importanza di questo scrittore, saggista, poeta, testimone, intellettuale, sia destinata ad aumentare; questo volume fornisce un fondamentale contributo alla scoperta e riscoperta di uno scrittore decisivo per la nostra epoca, consentendo di conoscere meglio la sua attività poliedrica e illuminando aspetti ancora in ombra della sua personalità letteraria e umana. Leggere Levi per capirlo meglio, ma anche per capire il suo e il nostro tempo: uno scrittore per il XXI secolo, e oltre.
35,00

Maurice Blanchot

Maurice Blanchot

Libro: Copertina morbida

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2017

pagine: 317

Narratore, critico letterario, pensatore, Maurice Blanchot viene ormai considerato un esponente di primo piano della cultura novecentesca. Le sue opere sono tradotte e studiate in molti paesi, benché in Italia restino ancora inedite o poco note. Ciò vale specialmente per i romanzi e racconti - che sono insoliti e ricchi di fascino -, ma in parte anche per la produzione saggistica. Sono stati soprattutto i filosofi (Lévinas, Deleuze, Foucault, Derrida, Nancy) ad attirare l'attenzione sull'originalità e importanza dei libri blanchotiani, contribuendo a farli conoscere. Blanchot non ha mai voluto essere una figura pubblica, pur non estraniandosi dalle vicende politiche del suo tempo. Negli anni giovanili è stato collaboratore di giornali di destra, per poi spostarsi, dopo il secondo conflitto mondiale, sul fronte opposto, prendendo posizione contro la guerra in Algeria e, più tardi, a favore del movimento studentesco nel maggio 1968. Come critico letterario ha dato un contributo determinante alla comprensione di autori come Mallarmé, Lautréamont, Rilke, Kafka, Bataille, Char, Beckett, ma la sua competenza e la sua sicurezza di giudizio gli hanno consentito anche di rileggere diversamente autori classici, nonché di cogliere e valorizzare tutto ciò che di nuovo appariva in quegli anni. Blanchot ha esercitato un influsso notevole pur rifiutando ogni forma di presenzialismo e di visibilità mediática, convinto che la persona dell'autore dovesse cancellarsi a favore della scrittura stessa. Da qui il suo rifiuto di mostrare proprie foto, di concedere interviste, di parlare alla radio o in televisione. Tutto ciò ha fatto di lui, come ha osservato un suo autorevole estimatore, Roland Barthes, la figura-simbolo di un certo "Eroismo letterario", espressione da intendersi come "l'attaccamento intrattabile a una Pratica, cioè la rivendicazione, contro il mondo, di un'autonomia, di una solitudine". Questo numero di «Riga» presenta molti testi di Blanchot inediti in italiano (brani di opere narrative, scritti saggistici, lettere). Comprende inoltre omaggi di scrittori e importanti contributi di filosofi e critici (Lévinas, Klossowski, Bataille, Starobinski, Laporte, Derrida, Nancy, Stiegler, Bident, Didi-Huberman). Ulteriori analisi di aspetti specifici dell'opera sono state redatte da studiosi italiani appositamente per questo volume, che si conclude con gli interventi visivi di due artisti, Joàb Louro e Pietro Fortuna.
28,00

Goffredo Parise

Goffredo Parise

Libro: Copertina morbida

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2016

pagine: 534

Il 31 agosto 2016 ricorrono trent'anni dalla morte di Goffredo Parise. E forse non c'è scrittore della sua generazione che appaia, oggi, quanto lui attuale. Aveva esordito giovanissimo, con un libro "impossibile" come II ragazzo morto e le comete, seguito dal sorprendente successo di pubblico del Prete bello. Quel successo, per uno come lui, rappresenta un problema: gli impone il primo dei tanti cambiamenti di rotta che segneranno la sua traiettoria a venire, tanto breve quanto bruciante. Negli anni Sessanta la scrittura pop e smaltata del Padrone, e quella livida e astratta del Crematorio di Vienna, descrivono nel modo più sferzante la post-Italia del boom e del neo-capitalismo. Nel '72 la pubblicazione del primo volume dei Sillabari segna una nuova, stupefacente metamorfosi. Dalla cultura iperpoliticizzata del tempo, quel dizionario dei sentimenti - con un cuore rosa shocking di Giosetta Fioroni in copertina viene preso come una provocazione. Ma già dieci anni dopo, quando appare il secondo volume, il clima è cambiato. Quella scelta, che aveva precorso i tempi, è stata fatta propria da una generazione che di disimpegno e "privato" ha fatto la sua paradossale ideologia. Uno scrittore a lungo sottovalutato, all'improvviso diveniva quell'oggetto di culto che è oggi. Forse, però, per le ragioni sbagliate. Questo numero di Riga, come di consueto, presenta diversi testi inediti e dispersi di Parise; una sezione di saggi scritti da studiosi di tre diverse generazioni; e un'ampia antologia della critica.
28,00

Michel Serres

Michel Serres

Libro: Copertina morbida

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2015

pagine: 434

Nella sua lunga attività di filosofo, raccolta in circa sessanta libri, Michel Serres (Agen, 1930) ha attraversato numerose discipline, spesso lontane fra loro - dalle matematic alla letteratura, dalla fisica all'estetica, dal diritto alla storia, dall'antropologia all'informatica, dalla sociologia alla chimica - per trarne una visione globale. Un grande racconto transdisciplinare per affrontare la complessità contemporanea. Nel 1969 ha avviato un ambizioso progetto di filosofia della comunicazione sotto il segno augurale di Ermes. Queste ricerche fanno perno sulla considerazione dell'avvenuta svolta epocale che dal mondo della produzione e dell'industrialismo (Prometeo) ha condotto a quello della comunicazione e dei messaggi (Ermes), per disegnare l'orizzonte di una nuova cultura della comunicazione e dello scambio, che unisca le scienze, le arti, le leggi e le religioni, in una 'nuova alleanza', e stabilisca un nuovo patto naturale e morale tra uomini e natura. Nei suoi ultimi scritti (2001-12) Serres ha affrontato i nodi ontologici, cognitivi ed etici più rilevanti della condizione umana nella tarda modernità, nel segno della ricognizione di una nuova 'emergenza' dell'umano. Le sezioni del volume, a cura di Gaspare Polizzi e Mario Porro, seguono il complesso itinerario serresiano, cronologico e tematico, rendendo conto della sua proposta filosofica. Un libro di filosofia e insieme un manuale per leggere il contemporaneo.
25,00

Le scarpe di Van Gogh

Le scarpe di Van Gogh

Libro: Libro in brossura

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2013

pagine: 248

Questa storia comincia con L'origine dell'opera d'arte che Martin Heidegger stila alla metà degli anni '30: che cos'è un'opera d'arte? Quale la sua origine? Heidegger si interroga a partire da un quadro di Van Gogh che raffigura delle scarpe. Uno storico dell'arte americano, Meyer Schapiro, gli contesta l'interpretazione dell'opera e inizia un dibattito che sottende da allora in poi il rapporto tra arte e filosofia, ripreso da grandi del pensiero della seconda metà del XX e qui ricostruito e ripercorso: Jacques Lacan, Jacques Derrida, Fredric Jameson, Massimo Cacciari, Gottfried Boehm... Le scarpe di Van Gogh sono diventate il filo rosso di un vero e proprio racconto filosofico che ci permette di ripercorrere il pensiero degli ultimi decenni, passando per modernismi, poststrutturalismi, decostruzionismi, postmodernismi, neomodernismi e altro ancora, intorno all'arte certo, ma non solo. Sebbene, mutatis mutandis, qualcosa di simile sia in corso anche oggi, non è tuttavia questa la ragione per cui proponiamo di ripartire da Heidegger, piuttosto che buttarsi direttamente nella mischia. È che la proposta di Heidegger mantiene un fondo del tutto originale, che non basta indicare come teorico o filosofico, perché tocca svariate corde del pensiero che sono di tutti. Alla fine è sempre lì che si deve andare a parare: che differenza c'è tra l'oggetto reale e l'opera d'arte?
25,00

Constantin Brancusi

Constantin Brancusi

Libro: Libro in brossura

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2013

pagine: 302

Constantin Brancusi è uno degli artisti più famosi del XX secolo e tuttavia per molti versi ancora poco noto, ridotto a questo o a quello schema concettuale o a una serie di immagini di comodo. Segnato dalla tensione all'astrazione progressiva delle forme, di pari passo con il culto della perfezione nella lavorazione dei materiali come della precisione della forma, Brancusi ha in realtà inventato e sperimentato molto e aperto molti problemi nell'arte seguente. E dunque: quanta importanza ha la tradizione nel suo lavoro? Si può correttamente leggere nei suoi manufatti modernissimi l'impronta di archetipi lontanissimi? Quanta innovazione è presente nelle forme delle sue sculture? Perché i dadaisti lo apprezzavano?
25,00

Andy Warhol

Andy Warhol

Libro: Copertina morbida

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2012

pagine: 384

Chi è veramente Andy Warhol? Quale il significato della sua opera? Tutti lo conoscono, la stragrande maggioranza lo identifica con le icone della cultura pop: i divi cinematografici, il cibo in scatola, le personalità famose; molti conoscono anche i suoi "Incidenti", più drammatici e controversi; i cultori della musica pop ricordano le sue copertine di dischi, dai Velvet Underground ai Rolling Stones a Aretha Franklin; molti hanno anche visto o sentito parlare dei suoi film, spesso immobili o, al contrario, troppo incasinati. Chi non ha sentito le sue famose battute sul voler essere una macchina, sui quindici minuti di fama per tutti, sulla superficie dietro cui non c'è niente? Ma come sta insieme tutto questo e molto altro ancora di meno noto della sua attività? Pop, dandy, camp, Warhol solleva discussioni e interpretazioni anche opposte fin da quando ha iniziato la sua attività artistica. Il presente volume ricostruisce e arricchisce questo dibattito, raccogliendo testi e interviste inedite di Warhol e testi sulla sua figura e opera, da quelli che tutti citano ma ancora non erano a disposizione in traduzione italiana, a vari altri, e spazia dall'opera pittorica a quella cinematografica, fotografica, installativa, dalle analisi ormai storiche a quelle aggiornate ai più recenti studies.
25,00

Roland Barthes. L'immagine, il visibile

Roland Barthes. L'immagine, il visibile

Libro: Libro in brossura

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2010

pagine: 334

A trent'anni dalla sua scomparsa, nel marzo del 1980, il nome di Barthes continua a essere evocato: come antidoto in contumacia, come guida che ci precede per perderci. Questo numero di "Riga" traccia una linea di lettura, un punto di vista al tempo stesso preciso e inattuale, inclusivo ed esclusivo: quello dell'immagine, delle immagini, della visualità. Barthes ha sempre avuto molti occhi per l'immagine: teatrale, fotografica, cinematografica, giornalistica, pubblicitaria, mediatica, artistica, letteraria. Da critico teatrale, l'immagine scenica è l'interstizio fra il movimento del corpo dell'attore e la staticità della scenografia e del costume. Da sociologo della civiltà di massa, l'immagine mediatica è quella falsamente mitologica delle foto degli attori scattate negli studi Harcourt, ma anche delle riproduzioni di manicaretti nelle riviste femminili. Da bachelardiano, è l'immaginario delle sostanze - aria, acqua, fuoco, ma anche schiume, creme, acidi - che s'intreccia al letterario e al mediatico. Da semiologo, è la questione di linguaggio altro e oltre il verbale. Da critico letterario e narratologo, si pone ancora la questione dell'immaginario della scrittura e del racconto, dell'ekfrasis e della pienezza iconica della parola. Un numero che riapre la discussione su Barthes e consente ai lettori più giovani di conoscerlo da vicino.
25,00

Kurt Schwitters

Kurt Schwitters

Libro: Libro in brossura

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2009

pagine: 317

I manuali lo iscrivono al capitolo del dadaismo, ma i dadaisti duri non lo ammisero tra le loro fila. Per gli storici difensori della radicalità a un certo punto del suo percorso ha tergiversato, perdendo il filo delle conquiste sempre più estreme delle avanguardie. Per quelli difensori della continuità si è spinto troppo oltre in alcuni casi. Lui effettivamente aveva un'aria inclassificabile come la sua arte. Ha coniato per sé la denominazione "Merz". Assumeva l'espressione impostata quando si presentava - "Buongiorno, sono Kurt Schwitters, inchiodo oggetti sui quadri!" - o recitava una delle sue incomprensibili poesie in pubblico, ricominciando da capo ogni volta che veniva interrotto. Era sempre concentrato, sia che lavorasse o discutesse animatamente, sia che camminasse per strada con un amico, e allora lo vedevi chinarsi improvvisamente a raccogliere qualcosa da terra che poi ritrovavi dentro un suo collage. Poeta del riciclo, ha messo una testa di modella alla Madonna Sistina, ha trasformato scarti di tipografia in suoi "disegni", è uscito non solo dal quadro e dalla scultura, ma dall'ambiente stesso, sfondando soffitto e finestre quando il suo Merzbau non stava più dentro l'appartamento. Esiliato a causa del nazismo, non è più stato a suo agio in nessun luogo, e non solo ha costruito altri Merzbau dove si trovava, ha continuato a inventare anticipando l'arte dei decenni seguenti.
25,00

PopCamp. Volume Vol. 1

PopCamp. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2008

pagine: 350

Il dandismo nella cultura di massa, la sublimazione del Kitsch, una strategia di sopravvivenza nella maschera, nell'ironia, nel tradimento delle intenzioni. Un travestimento psichico, un modo di percepire (e deformare) il mondo, di renderlo spettacolo nella perversione segnica, nella celebrazione dell'aberrante e dell'eccentrico. Un discorso elitario, elusivo, inarrestabile, tanto pervasivo quanto indefinibile. Ecco il camp: un irriducibile "eccetera". Mai come fra gli anni Sessanta e Settanta, trasferendosi dall'aristocrazia britannica e dall'underworld gay al proscenio statunitense, il camp ha segnato cultura e costume, gallerie d'arte, giornali e scrittura, moda e pubblicità, cinema e musica. A tale ritaglio temporale in cui il camp si è fatto pienamente pop - è dedicato questo numero doppio di "Riga". Lo fa proponendo numerosi saggi, dai classici che ne hanno fornito le coordinate critiche agli inediti che ne disegnano nuovi orizzonti. Lo fa con i documenti dai periodici che ne hanno divulgato le figure bizzarre, con le immagini e i testi narrativi che ne incarnano la logica, con le smaglianti forme che hanno reso possibile il paradosso di un elitarismo ironico e di massa, di un gioco intellettuale inteso al sopravvivere, certo, ma con stile.
25,00

PopCamp. Volume Vol. 2

PopCamp. Volume Vol. 2

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2008

pagine: 636

Il dandismo nella cultura di massa, la sublimazione del Kitsch, una strategia di sopravvivenza nella maschera, nell'ironia, nel tradimento delle intenzioni. Un travestimento psichico, un modo di percepire (e deformare) il mondo, di renderlo spettacolo nella perversione segnica, nella celebrazione dell'aberrante e dell'eccentrico. Un discorso elitario, elusivo, inarrestabile, tanto pervasivo quanto indefinibile. Ecco il camp: un irriducibile eccetera. Mai come fra gli anni Sessanta e Settanta, trasferendosi dall'aristocrazia britannica e dall'underworld gay al proscenio statunitense, il camp ha segnato cultura e costume, gallerie d'arte, giornali e scrittura, moda e pubblicità, cinema e musica. A tale ritaglio temporale in cui il camp si è fatto pienamente pop - è dedicato questo numero doppio di "Riga". Lo fa proponendo numerosi saggi, dai classici che ne hanno fornito le coordinate critiche agli inediti che ne disegnano nuovi orizzonti. Lo fa con i documenti dai periodici che ne hanno divulgato le figure bizzarre, con le immagini e i testi narrativi che ne incarnano la logica, con le smaglianti forme che hanno reso possibile il paradosso di un elitarismo ironico e di massa, di un gioco intellettuale inteso al sopravvivere, certo, ma con stile.
25,00

Piero Camporesi

Piero Camporesi

Libro: Libro in brossura

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2008

pagine: 375

A dieci anni dalla scomparsa di Piero Camporesi ci chiediamo ancora chi sia stato o, per dirla con Manganelli, cosa sia stato. Una prima risposta è che è stato uno dei maestri segreti della cultura italiana della seconda metà del Novecento. Quando nel 1970 curò l'edizione dell'Artusi, di colpo si scoprì quale tesoro antropologico e letterario s'annidava in questo volume. Poi venne "II libro dei vagabondi", che accrebbe la fama di Camporesi filologo controcorrente, capace di scoprire un intero universo cancellato dalla storia ufficiale. Elzevirista sul "Corriere della Sera", fustigatore dei costumi alimentari, Piero Camporesi è stato soprattutto uno scrittore: un autore ibrido, dalle molte facce, scrittore-lettore, saggista, storico e insieme narratore, tenuto in sospetto non solo dall'accademia, ma anche dagli altri storici di mestiere. Questo volume vuole essere un primo approccio all'insieme della sua opera, e un modo per fare il punto su un aspetto importante della cultura italiana: la revisione del proprio passato seguendo piste e tracce che esulano dai grandi territori perimetrali dalla storiografia e dalla critica.
24,00

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