Marietti 1820: Le bussole
Alaturka/alafranga. Interazioni culturali fra Turchia ed Europa
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2025
pagine: 250
Egyptian made. Donne, lavoro e una promessa di liberazione
Leslie T. Chang
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2025
pagine: 368
Cosa succede alle donne che lavorano in un paese che fatica a conciliare una cultura tradizionalista con le esigenze di un’economia globalizzata? In questo vivido ritratto della società egiziana, reso con grande precisione e approfondito da due anni di full immersion nel paese, Leslie T. Chang segue l’esperienza di tre donne che con tenacia e perseveranza vivono e lavorano in un contesto che spesso ne ostacola i progressi esistenziali e professionali. A causa delle forti oscillazioni della politica economica, di un sistema educativo in crisi e di un sistema familiare in cui le aspettative matrimoniali sono ancora molto conservatrici, le storie di Riham, Rania e Doaa mostrano il difficile e precario equilibrio a cui sono costantemente costrette le donne egiziane. L’autrice osserva con i propri occhi i rischi e i pregiudizi a cui sono esposte, intrecciando alle loro storie quella di un intero paese e degli eventi che l’hanno plasmato: i tempi di una gloriosa industria manifatturiera, della colonizzazione e dell’indipendenza, la diffusione dell’islam e un secolo di sconvolgimenti politici e di promesse di liberazione fin qui sostanzialmente tradite.
Il trascendente nel cinema
Paul Schrader
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2025
pagine: 284
La domanda che sta all’origine di questo libro è molto semplice: in che modo è possibile (ammesso che lo sia) portare sullo schermo il completamente altro, il divino? A distanza di oltre mezzo secolo dalla sua prima pubblicazione, l’acclamato regista e sceneggiatore Paul Schrader rivisita e aggiorna la sua riflessione sul cinema lento degli ultimi cinquant’anni. L’analisi dello stile cinematografico di tre grandi registi – Yasujirō Ozu, Robert Bresson e Carl Dreyer – si arricchisce di un nuovo quadro teorico, offerto dal pensiero di Gilles Deleuze sul cinema e sulla fenomenologia della percezione attraverso il tempo, espandendo la teoria alle opere, tra gli altri, di Andrej Tarkovskij e Béla Tarr. Con una prosa chiara, l’autore insegna a lettori e spettatori a guardare con occhi nuovi alla cinematografia d’autore, in un’opera che - come sostiene Gabriele Pedullà - non è soltanto «un acuto studio critico» dei capolavori del passato, ma un vero e proprio «manifesto per un cinema diverso»: «un grande classico che continua a tracciare strade, aprire porte, scavare gallerie, costruire ponti che aiutano tutti a pensare più liberamente».
Su Kafka e l'ebraismo. Un carteggio
Max Brod, Hans-Joachim Schoeps
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 240
Già in adolescenza avido lettore delle opere edite di Franz Kafka, Hans-Joachim Schoeps ne rimase «straordinariamente colpito». Raccolte subito alcune riflessioni in un saggio, ne fece partecipe Max Brod, la cui stima verso Schoeps s’espresse allora anche con l’invito a collaborare con lui alla pubblicazione degli inediti kafkiani (quelli che lo scrittore voleva fossero bruciati!), conservati in condizioni disastrose nel caveau di una banca di Praga. Oltre a essere stato il primo a mettere sistematicamente mano alle tessere di un lascito kafkiano che aveva tutte le sembianze di un puzzle, Schoeps fu anche colui che si premurò, sempre su richiesta di Brod, di trovare un nuovo editore. E grazie a lui nel 1931 il berlinese Gustav Kiepenheuer pubblicò Beim Bau der Chinesischen Mauer, contenente appunto «racconti e prosa dal lascito di Franz Kafka». Il carteggio tra Brod e Schoeps, che qui si propone insieme ad alcuni scritti del secondo sull’ebraismo di Kafka, rappresenta uno straordinario e drammatico documento sulla presenza degli ebrei nell’Europa della prima metà del Novecento. Ragionando intorno all’opera di Kafka, Brod e Schoeps sono stati testimoni di un dibattito sempre vivo su sionismo e integrazione.
Working. Ediz. italiana
Studs Terkel
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 380
Quando è stato pubblicato per la prima volta, nel 1974, questo libro è diventato subito un bestseller, e pochi mesi dopo è diventato uno show di Broadway. Per decenni ha ispirato generazioni di lettrici e lettori, di studiose e studiosi. Persino Barack e Michelle Obama, nel 2023, hanno ammesso di aver preso spunto da questo testo per girare la docuserie Netflix Working, dedicata alle condizioni di lavoro nell’America contemporanea. Vincitore del Premio Pulitzer nel 1985, Studs Terkel in questo libro intervista un pompiere e una casalinga, un conducente di autobus e una cameriera, un sindacalista e una sex worker, un musicista jazz e il proprietario di una fabbrica, un allenatore di football e un’insegnante, oltre a più di cento altre persone. Come rivela l’analisi di Francesca Coin, il risultato è uno spaccato duro e poetico della vita di chi lavora. In un’epoca che nasconde i volti e le voci delle persone che mandano avanti la nostra società, Terkel strappa all’anonimato i protagonisti del nostro tempo e pone loro una domanda difficile. Qual è il senso del lavoro che facciamo? Portando a galla i malcontenti e le frustrazioni, ma anche i desideri e le aspirazioni di chi lavora, l’autore ci restituisce un mondo ironico e imprevisto. Ne emerge che il lavoro non è solo una specie di morte che accade dal lunedì al venerdì, ma una «ricerca di significato quotidiano oltre che di pane quotidiano, di riconoscimento oltre che di denaro, di stupore piuttosto che di torpore». Persino l’immortalità fa parte di questa ricerca. «Essere ricordati era il desiderio, espresso e non espresso, degli eroi e delle eroine di questo libro».
Racconti di resurrezione. Origine e sviluppo del racconto pasquale in Russia
Antonella Cavazza
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 240
Fra le feste del calendario ortodosso, la Pasqua ha una risonanza tutta particolare nella storia della cultura e della letteratura russa. Non solo è al centro di importanti testi medievali e perno della cronologia di alcune grandi opere del XIX secolo – ad esempio, Resurrezione di L.N. Tolstoj, Delitto e castigo e I demoni di F.M. Dostoevskij –, ma è anche ispiratrice di un genere letterario a sé stante: «il racconto pasquale». Antonella Cavazza traccia l’evoluzione del genere del racconto pasquale dalle sue origini a oggi, soffermandosi sulla produzione di autori noti come F.M. Dostoevskij, L.N. Tolstoj, A.P. Čechov, I.A. Bunin, V.V. Nabokov e A.I. Solženicyn e altri meno noti o sconosciuti al pubblico italiano, come V.A. Nikiforov-Volgin, M.A. Kučerskaja, S.A. Ščerbakov e A.B. Torik degni di nota, di attenzione e traduzione in lingua italiana. Poiché lo studio del genere del racconto pasquale è inscindibile dalla storia dei costumi e delle tradizioni russe e ortodosse, nel testo viene dedicato ampio spazio anche alle tradizioni popolari legate alla Pasqua. In appendice è proposta la traduzione integrale di cinque racconti, tre dei quali vengono portati alla conoscenza del pubblico italiano per la prima volta.
Il sentimento del ghetto
Luca De Angelis
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 200
«Io porto perennemente le sbarre in me» confidava Kafka all’amico Gustav Janouch. Questo libro indaga le peculiari modalità di espressione letteraria dell’ebreo, concentrandosi su quel caratteristico sentimento del ghetto che Elena Loewenthal descrive come «un luogo che ognuno di noi porta ancora dentro di sé, che ognuno nasconde nelle pieghe del cuore, nei sogni di notte e in una strana, inappagata sete di spazi aperti». Luca De Angelis rintraccia questa cosmografia interiore viaggiando nella letteratura ebraica fra Otto e Novecento in autori come Kafka, Zangwill, Svevo, Bassani, Saba e molti altri.
Altrove. Scritti di spiritualità e politica 1984-2004
Giuseppe Trotta
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 292
Gli scritti qui raccolti ripropongono il percorso di una singolare figura di intellettuale militante quale è stato Giuseppe Trotta nel corso della sua breve vita pubblica. Un senso acuto delle discontinuità storiche e politiche, il disincanto di una mente lucida e affilata unito a una disponibilità quasi disarmata di fronte alle provocazioni più radicali, specie di matrice evangelica, l’urgenza di informare e orientare una platea di interlocutori circoscritta ma assai differenziata convergono in ciascuno di questi testi, spesso brevi, sempre sorprendenti. A partire dall’asserita, e sofferta, inconciliabilità tra mondo e vangelo, storia ed escatologia, l’autore si sofferma con autentica pietas sulle testimonianze di fede che una qualche distensione umana pure hanno assunto: un’espressività e visibilità riconosciute, un significato vissuto e condiviso anche dai più semplici. Da Simone Weil alla santa Teresina, da don De Luca a don Milani, da Sturzo a Dossetti, gli scritti di Trotta accompagnano il lettore nella riscoperta del paradosso sempre sconcertante dell’esperienza credente. Prefazione di Salvatore Natoli.
Monte Sole 1944. Un eccidio totale
Giuseppe Dossetti
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 116
«Uomini come querce», quelli delle comunità che morirono per mano nazista tra Setta e Reno, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana, Monzuno e Vado, sull’Appennino bolognese, nei tragici mesi di settembre e ottobre 1944. Era stato grazie a un fine e paziente lavoro di ricostruzione storica da parte di un prete bolognese, monsignor Luciano Gherardi, che si erano potute riportare alla luce quelle stragi lentamente dimenticate. Una cronaca rigorosa che restituiva nomi, volti e storie alle comunità di Monte Sole e che Gherardi aveva condiviso e discusso con Giuseppe Dossetti. Il dialogo fra i due trovò una sintesi nella pubblicazione del volume Le Querce di Monte Sole che apparve nel 1986 con un lungo saggio introduttorio di Dossetti qui integralmente riproposto. In quello che è uno dei suoi testi di approfondimento storico più denso e compiuto, Dossetti muoveva dalla preoccupazione di comprendere e ricostruire la memoria degli eventi per assolvere a una fondamentale funzione di testimonianza e vigilanza. Un monito, il suo, rivolto a tutti, singoli e istituzioni, ma in particolare ai cristiani e alla chiesa su cui pesava una responsabilità ormai evidente, di omissione e silenzio, rispetto a un corso degli eventi che dopo la Seconda guerra mondiale si sarebbe potuta ancora modificare. Come illustra la postfazione di Enrico Galavotti, proprio lì stava la ragione per cui Dossetti avrebbe scelto i luoghi degli eccidi come luogo della sua sepoltura e come casa della sua Piccola famiglia, a conferma visibile di una vita consegnata «nel silenzio e nella preghiera per i morti e per i vivi».
Un'idea di Matteotti. Un secolo dopo
Enzo Fimiani
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 272
Nel centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti (1885-1924), questo libro ne ripercorre la vicenda in modo non rituale. Di uno dei delitti più simbolici dell’intero Novecento non si vuole, infatti, né offrire un racconto dettagliato, né scandire i canoni consolidati dei suoi quando, come, perché, né farsi sedurre dalle trame delle mille eredità, storiche e soprattutto memoriali, che da un secolo a questa parte si sono accumulate. Enzo Fimiani reinterpreta Matteotti, proponendo al lettore alcune sfide intellettuali e civili. Almeno tre emergono come principali: decostruire il suo mito su tutti i diversi piani nei quali si sviluppa, ideale o politico, celebrativo o ideologico, per ricondurlo alla storia e alle sue molteplici variabili; «normalizzare» la sua uccisione togliendole la patina di evento eccezionale, non per fare opera di deminutio bensì per inserirla in contesti più ampi e complessi, ridando così un peso e un significato non di maniera alla sua esistenza; riflettere sullo strano destino politico di Matteotti, icona del Novecento, ma, per certi versi, cattiva coscienza delle contraddizioni e dei cortocircuiti di tutte le famiglie politiche del secolo, nella «sua» sinistra come nelle destre, perché a nessuna omologabile, da nessuna manipolabile e, per tutte, «una macchia, una colpa».
L'uomo del dialogo. Mario Gozzini oltre gli steccati tra cristianesimo e comunismo
Giambattista Scirè
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 280
Ripercorrere oggi la storia di Mario Gozzini significa andare al cuore della storia italiana del XX secolo: ricostruire quel «dialogo alla prova» tra mondo cattolico e comunista di cui si fece promotore, vuol dire affrontare una delle vicende più complesse e meno studiate della storia dell’Italia repubblicana. La storia di un paese «mancato», di una nazione che avrebbe potuto esserci ma che non c’è stata. Vuol dire anche recuperare un «filo rosso» che va dall’antifascismo alla Costituzione fino alla fine della guerra fredda per costruire prospettive che hanno unito uomini e donne schierati ideologicamente in campi diversi, cattolici e comunisti, ma con la condivisione di valori fondanti. Mario Gozzini ha partecipato, da protagonista indiscusso, a quella storia: fu uno dei principali sostenitori della candidatura della «pattuglia cattolica» nelle liste elettorali del Pci; fu un pioniere, sul fronte dei credenti, di alcune tra le più importanti battaglie sui diritti in Italia, dal divorzio alla regolamentazione dell’interruzione di gravidanza, alla obiezione di coscienza al servizio militare fino alla riforma carceraria in funzione umanitaria e garantista; fu un severo critico del comunismo ateista, ma anche un riformatore nel mondo religioso. Ricordare la sua vita è recuperare un pezzo fondamentale del Novecento italiano.
La coscienza ebraica della Chiesa. Jules Isaac e il concilio Vaticano II
Norman C. Tobias
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2023
pagine: 372
Quando il 22 dicembre 1977 il segretario di Stato del papa Jean-Marie Villot scrisse all'arcivescovo di Parigi Fransois Marty a nome di Paolo VI, citò Jules Isaac definendo il suo lavoro «una fonte di ispirazione per tutti gli uomini di buona volontà che cercano di promuovere il rispetto reciproco, la stima e l'amicizia tra ebrei e cristiani». Questa autorevole considerazione nasce anche dall'influenza che il pensiero di J. Isaac ebbe nella stesura del paragrafo sugli ebrei della dichiarazione conciliare Nostra aetate. Le pagine di questo libro ripercorrono il modo in cui la chiesa cattolica sia arrivata a chiarire e ad abbracciare il ruolo di Israele nella storia della salvezza, a superare il concetto della colpa collettiva degli ebrei per la morte di Gesù e a offrire una nuova visione teologica e un nuovo atteggiamento pastorale nei confronti degli ebrei e dell'ebraismo. Nel farlo Norman C. Tobias ricostruisce la biografia di Jules Isaac, un pioniere del dialogo ebraico-cristiano, una delle persone a cui si deve il rinnovamento della riflessione cattolica sugli ebrei e sul giudaismo dopo secoli di incomprensioni. Prefazione di Gregory Baum.