Moretti & Vitali: IMM'. Cultura dell'immagine
Carnet. Annotare, immaginare, stupirsi
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 173
L'annotazione non è nient'altro che un'intersezione problematica all'interno del flusso del linguaggio, dei pensieri, della varietà ininterrotta delle visioni che ci accompagnano. È un momento in cui la nostra vita s'intreccia con qualcosa che vorremmo isolare dal suo fluente concatenamento per sentirla in tutta la forza della sua sovrapposizione, del suo ribadirsi tautologico per essere così com'è. Considerare come possibile il gesto dell'annotazione, ovvero l'uso di un carnet, significa ritornare a spirale sulla questione di quale sia l'intreccio per noi indecidibile tra l'inganno e la realtà. Annotazioni occasionali, appunti di viaggio, brandelli di autobiografia interrotta, intuizioni, resoconti di sogni scritti con impellenza, fotografie e disegni presi come annotazioni, pensieri a occhi aperti, descrizioni e osservazioni dirette, rimuginamenti, soprappensieri... e tutto quanto non è l'"opera" definitiva sono il contenuto di questo volume: dai disegni della Luna di Galileo Galilei alla pratica quotidiana dell'annotazione di Gianni Celati, passando per il Taccuino rosso di Paul Auster, la fotografia di Vivian Maier o di Daniel Blaufuks, il cinema di Wim Wenders o di Sylvain George, nonché estratti dai "carnet" di Luca Patella, Marco Belpoliti, Antonella Anedda.
Live. Intensità, intermittenza, registrazione
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2017
pagine: 187
Oggi è tutto live: in diretta televisiva, in streaming, in chat... Ma è veramente live? In realtà memoria, vissuto, ripetizione sono sempre presenti, dunque anche la diretta è soggetta a variazioni di intensità, intermittenze di ogni genere, effetti di registrazione. Eppure, da un lato, è proprio questo che rende viva la restituzione dell'evento; dall'altro, siamo di fronte a un trauma dell'innamoramento della vita, una vita che non brucia più le immagini nelle proprie metafore, ma legge le metafore vedendo le immagini che in loro ancora bruciano. Allora dobbiamo ripensare il live riconsiderando temi classici e celeberrimi quali: la memoria proustiana, ma vista attraverso le sue persistenze e ritrovamenti; l'auto-osservazione di Henri Michaux, testimone della parte di sé nascosta e misteriosa; l'opera ultima di artisti in punto di morte come de Kooning, Hartung, Mapplethorpe, Kippenberger; la performance, cardine della concezione dell'evento artistico che si esaurisce nel suo svolgersi, ora rivisitata e rifatta; la cinepresa in veste di robot post-umano come paradigma di un cambio di registro visivo; le diverse forme di remake e re-enactment degli ultimi decenni e i recenti imbattiti sulla liveness e sui social network.
Sovrapposizioni. Memoria, trasparenze, accostamenti
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2016
pagine: 196
L'immagine: presente e passato, vita e morte, trasparenza e opacità. La sua esistenza, il suo prendere forma sono dovuti innanzitutto alla luce, elemento all'origine della vita; ciò nonostante è sempre stata associata all'esperienza della morte, alla permanenza di ciò che è stato. Eppure ogni immagine si sovrappone a un'altra, come un istante di un processo dinamico: non è mai sola, ma dietro, accanto, prima, dopo, altre immagini si affacciano, si fondono, complicano e arricchiscono la nostra visione, creando un nodo che coinvolge i ricordi, il loro rifiuto, la loro presenza, i nostri fantasmi. Le immagini rivelano una loro persistenza, non tanto una sopravvivenza, quanto una vera e propria vita postuma, che ci accompagna, ci incontra, ci sorprende perché quella singola immagine era già lì, ad aspettarci, come una memoria a venire. René Clair, Marcel Duchamp, Georges Perec, Fernand Deligny, W.S. Sebald, Tacita Dean, Gianlikian e Ricci Lucchi, e oltre: altrettanti modi di rendere la carica temporale delle immagini, le persistenze a esse legate, le vibrazioni e le sovraimpressioni.
Not straight. Documento, piega, inganno
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2015
pagine: 143
Il primo volume di Imm', intitolato "Not straight. Documento, piega, inganno", introduce il percorso che si intende disegnare con la collana: l'immagine è un fenomeno complesso, non è solo documento, rappresentazione, testimonianza, ma lascia intravedere, deforma, porta al limite, svela uno sguardo, presenta un enigma; richiede così un supplemento di attenzione sia alle sue opacità, ripetizioni, che ai suoi raggiri, alle sue finzioni. Partiamo da questo tipo e idea di immagine, erede del travaglio intellettuale e artistico del XX secolo, "not straight" appunto, in un senso tutto da indagare. Ci chiediamo che cosa è cambiato e quale concezione dell'immagine risponde meglio all'oggi. Questioni di fondo, per cominciare proprio dall'inizio. Chi non è interessato a tutto questo oggi? Chi ha ancora paura della "contemporaneità"? Chi ha paura di non essere "a fuoco"? "Not straight" significa allora qui non puro, non diretto, non tutto a fuoco, non evidente, perché allo "straight" non si contrappone lo sfocato, il contorto, l'incerto, ma l'attenzione alla differenza, allo scarto tra ciò che lo sguardo intende e ciò che dell'immagine ci riguarda.