NEM: Fuori collana
I tempi della pittura in Renato Guttuso
Fabio Carapezza Guttuso, Serena Contini
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2022
pagine: 144
"La distanza geografica fra i tre studi, Palermo, Roma e Velate obbligherà l'artista ad individuare per ciascuno di essi un templare che avrà il compito di rifornirlo di materiale per dipingere così da permettergli di lavorare non appena arrivato. I templari avrebbero avuto anche il compito di difendere la territorialità dello studio salvaguardando Guttuso e le modelle che posavano per lui. A Palermo c'era Isidoro Canfarotta a Roma Pino Settani e a Velate Nino Marcobi. Ognuno dei tre - diversi anche fisicamente, ritratti nel quadro Giocatori di scopone - avrebbe interpretato il ruolo in maniera diversa." (Fabio Carapezza Guttuso) Il volume ripercorre, attraverso la documentazione lasciata da uno di questi fedeli amici di Renato Guttuso, il varesino Nino Marcobi, che lo seguì durante il periodo trascorso a Velate (VA), il percorso di creazione di alcune opere molto famose e illumina il processo dell'artista. "In un volume pubblicato nel 1979 lo scrittore e poeta Giorgio Soavi, amico di Renato Guttuso, nel descrivere e fotografare i luoghi prediletti del pittore siciliano, annotò: «Renato vuole essere amato, vuole con sicurezza la quotidiana razione di presenze in casa»1 poiché «il contrario della solitudine pubblica è la moltitudine privata. In Sicilia, come a Roma e Velate, Guttuso lavora e vive circondato da amici che, per stargli insieme, sembrano avere perduto la nozione del tempo». L'uomo come l'artista preferisce non stare solo. Le parole di Soavi, meglio di altre, raccontano delle case affollate, del susseguirsi di collaboratori e amici che, ad ogni ora del giorno, frequentavano gli studi e le abitazioni di Guttuso a Roma, a Palermo e a Velate, creando un clima di convivialità e affetto, nutrimento essenziale per il suo animo aperto e generoso. Conscio e grato per essere attorniato da persone fedeli e benevole, il maestro non manca di esternare in più occasioni i suoi intimi sentimenti. […] Marcobi ebbe modo, grazie alla sua frequentazione quotidiana, di documentare il lavoro serrato del maestro siciliano, quando era a Velate, con numerosi scatti fotografici e con appunti divisi cronologicamente e, a volte, per opera, su fogli sparsi o quaderni, manoscritti o dattiloscritti, sinora inediti, che offrono una testimonianza di prima mano dell'attività pittorica e quotidiana di Guttuso. Tutto quello che è stato conservato è oggetto di una donazione al Comune di Varese voluta dai figli Gualtiero e Wanna Marcobi. Gli appunti di Nino Marcobi, che purtroppo si riferiscono solamente a pochi anni, presentano descrizioni puntuali, scritte in buona parte senza una rilettura. I diari di bordo, così definiti da Marcobi, oltre a fogli sparsi e dattiloscritti vari, sono costituiti da sei quadernetti e un piccolo block notes103 in cui Marcobi annotava quotidianamente l'evoluzione di alcune opere, riflessioni di Guttuso, visite di amici, committenti e storici dell'arte, acquisti di materiale per dipingere, considerazioni sul morale e lo stato di salute del pittore e di sua moglie." (Serena Contini)
Perché il dentista non fa più paura
Giacomo Valeri
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2021
pagine: 192
Nella sua piccola introduzione o "disclaimer" - termine anglosassone che indica una dichiarazione di responsabilità su quanto scritto - Giacomo Valeri, odontoiatra e autore di questo piacevolissimo libercolo, afferma che un tema molto importante come la paura del dentista deve essere trattato non solo in modo specialistico ma anche in maniera "friendly". Infatti avendo questo libro come target un personale anche non odontoiatrico e non essendo un trattato medico-scientifico ma divulgativo è stato volutamente e oculatamente evitato il lessico specialistico a favore di espressioni comuni per rendere più scorrevole lettura da parte di personale non del settore, ma soprattutto per quei pazienti, grandi o piccoli che siano, che la paura invece l'hanno eccome! Allo stesso modo devono essere intese le sdrammatizzazioni, le battute, le semplificazioni e i racconti al suo interno - cioè strumenti per rendere la lettura leggera e piacevole - che non ambiscono a descrivere una rappresentazione scientifica omnicomprensiva degli argomenti, la quale, del resto, striderebbe con l'intento di questo libro: rendere leggera, simpatica, utile ed accessibile la trattazione di un argomento altrimenti ostico per la maggior parte dei non addetti ai lavori. Ma il valore aggiunto è che questo volume raccoglie qualche goccia da destinare all'oceano dei bisogni perché il ricavato va all'APA, (Amici Per l'Africa) che si occupa di progetti sanitari e odontoiatrici nei paesi più poveri del Continente Nero. Per questo, e per le innumerevoli sorprese che incontrerete, merita di essere letto senza paura alcuna.
Radio Varese. 100,700. L'unica radio libera dell'Occidente occupato
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2010
pagine: 256
"Radio Varese 100,700, l’unica radio libera dell’occidente occupato" non è un libro tradizionale, e forse non è neanche un libro, e la Radio di cui narra non era solo una radio libera di una ricca e borghese città di provincia. I racconti (settantotto, ma sono proprio racconti?) di trent’anni fa sono alternati ai messaggi di posta elettronica come in una sorta di work in progress della memoria. A scandire quel tempo gli avvenimenti, drammatici e non, i film più visti, le scoperte tecnologiche, l’hit parade, i vincitori di Sanremo. Questa è una testimonianza collettiva di vite, passioni, tragedie, reperti musicali, foto in bianco e nero, ricordi sbiaditi, eppure vicini, di un mondo vissuto e condiviso, oggi come allora, nonostante i contrasti e le contrapposizioni, di sempre. È la storia di una Radio nata come libertà di espressione, per tutti. E oggi, che ciascuno è andato per la propria strada, è bastato che a qualcuno venisse l’idea dell’amarcord per ritrovarsi tutti quanti, e dar vita a un racconto corale che ben rappresenta la forza dirompente che ebbero le radio libere negli anni ’70. Antonio Dipollina, giornalista di Repubblica, ha scritto la prefazione, Maria Bianucci, che di quella radio fu per alcuni anni il direttore, ha curato l’edizione del libro. Radio Varese 100,700, l’unica radio libera dell’occidente occupato, è pubblicato da NEM fuori catalogo. Perché fuori catalogo? Leggetelo e poi capirete…
Le firme
Andrea Piacquadio
Libro: Libro rilegato
editore: NEM
anno edizione: 2009
L’opera commissionata al giovane fotografo gallaratese Andrea Piacquadio, dal titolo “Le Firme”, è un volume fuori collana che, pur non essendo un vero e proprio libro nel senso letterario del termine, ha l’ambizione di essere una “doppia” opera d’arte: infatti, accanto ad ogni clic fotografico, vi è, nel contro pagina, una testimonianza diretta e inedita dell’artista immortalato. Si sono voluti inserire nell’opera i più rappresentativi delle attuali espressioni artistiche (pittura, scultura, poesia, letteratura, musica, teatro, canto, danza, giornalismo, ecc..) del nostro territorio, segnato in questi ultimi anni da un inedito “furore creativo.” Abbiamo cercato di fare un testo che desse risalto non solo a nomi di prestigio nazionale o di grande valore internazionale (c’è anche un Premio Nobel), ma anche a giovani emergenti, meritevoli di attenzione. Non abbiamo potuto ovviamente inserirli tutti ma, speriamo solo di trovarci dinanzi a una prima edizione di un’opera ben più ampia. I personaggi sono circa un centinaio con le “contaminazioni” ed i “luoghi” in cui essi operano, e il volume ha un formato catalogo con pregiate finiture di stampa. L’uscita del libro, presentato presso la Villa Ipazia di Velate, ha offerto la possibilità di acquisire un documento storico e unico per la nostra zona.