Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Officina: Disegni di architettura

La logica del sistema dorico. Bassae Iktinos. Berlino Mies. Losone Vacchini

La logica del sistema dorico. Bassae Iktinos. Berlino Mies. Losone Vacchini

Fabrizio Ferro

Libro: Libro in brossura

editore: Officina

anno edizione: 2021

pagine: 166

Osservando il tempio dorico pensiamo alle forme immutabili dell'architettura; perché si evocano tali concetti? Anche nel mondo moderno alcune opere richiamano la dimensione delle origini del costruire, altre conquistano uno dei suoi sinonimi: il senza tempo. Tutte si rapportano al dorico; impersonale e oggettivo, percepito come fondato su un sistema di logiche unico. Quali sono queste logiche? Le immagini e le idee con cui da sempre si confrontano gli architetti sono celate in questi interrogativi. La traccia per provare a rispondere, si può trovare nel significato di ciò che è considerato intelligibile nel mondo antico. I concetti rappresentano e formano l'unità del tempio, un sistema in grado di governare la costruzione sin dalla sua ideazione; sono argomenti che raccontano l'essenza dello spazio che chiamiamo classico. I valori di 'bellezza utilità e solidità', giunti a noi attraverso il mondo romano e recuperati nel Rinascimento, sono riconducibili alla Grecia del V secolo a.C., hanno origini remote. Simmetria, ed euritmia, nascono molti secoli prima delle categorie vitruviane, i loro significati rimandano ai concetti riconosciuti dai pitagorici, riguardano i valori e i contenuti delle forme e dei numeri, secondo natura. Anche i primi trattati sulle arti – molti dei quali andati perduti – sembra influenzino gli architetti del periodo, che conoscono i segreti dei tracciati incommensurabili, e le tecniche per il controllo delle proporzioni ottiche applicate alla scultura; alcune delle loro opere, saranno considerate ineguagliabili già nell'antichità, divenendo un riferimento costante nella storia del costruire; trascorso questo breve intervallo, che molti chiamano classico, l'architetto del tempo e il suo modo di osservare, quasi come una "scienza dello spirito", scomparvero dalla scena, ricomparendo a distanza di secoli, nei ragionamenti e nelle opere di Alberti del Rinascimento, e più tardi in casi molto isolati, nel mondo moderno e contemporaneo. I concetti sull'architettura prescindono dalla forma e non imitano la natura, per questo appartengono più alla logica che al linguaggio. Ben oltre le dispute formali tra classicismo e gotico, i criteri più profondi del sistema dorico rimasero invisibili, perché difficilmente separabili, sfuggendo così alla maggior parte delle individuazioni specialistiche, definite dalle discipline di età moderna. Questo libro è un'indagine sulle tracce del nucleo incorporeo, che accomuna alcuni rari e straordinari edifici, che appaiono così legati da un filo rosso al di là del tempo; in un'epoca dominata dall'ipertrofia dell'ego progettuale, il confronto con un ragionamento meno soggettivo, è senz'altro un percorso arduo, ma può rivelare sentieri antichi e forse ancora incontaminati.
30,00

Movimento percorso rappresentazione. Fenomenologia e codici dell'architettura in movimento

Movimento percorso rappresentazione. Fenomenologia e codici dell'architettura in movimento

Fabio Colonnese

Libro: Libro in brossura

editore: Officina

anno edizione: 2013

pagine: 441

L'architettura, immobile per necessità, è spesso concepita, vissuta e descritta mediante il movimento delle sue parti e dei suoi abitanti. Come gli scienziati s'impegnano a descrivere effetti e cause del movimento nei fenomeni naturali mediante la matematica, gli artisti si dedicano a come attribuire moto apparente ai corpi inerti, così da produrre un'architettura virtualmente cinematica e dinamica. Parallelamente agli stratagemmi elaborati per rappresentare figure umane in movimento o per anticipare gli effetti del movimento umano nello spazio, gli artisti studiano le peculiarità della percezione visiva per coinvolgere mente e corpo dell'osservatore in una meditata coreografia attorno ad un percorso, che gli offre l'opportunità di allestire una narrazione, un programma o di trasmettere una sequenza di sensazioni. Dall'ipostilo egizio ai complessi monumentali greci, dalle terme romane alla basilica cristiana, la storia è piena di spazi espressamente concepiti per il movimento. In un continuo conflitto tra ortodossia ed eterodossia, tra composizione e carattere, tra primato della regola proporzionale ed esperienza fenomenica, si assiste alla definizione di architetture critiche, labirintiche e teatrali, costruite sulla dinamica prospettiva umana. Esse confluiscono nella rete di sentieri tortuosi e quadri tridimensionali che dà vita al giardino pittoresco così come negli interni di Adam, di Soufflot e di Vanvitelli...
35,00

Racconti in-disciplina-ti

Racconti in-disciplina-ti

Paola Scala

Libro: Libro in brossura

editore: Officina

anno edizione: 2013

pagine: 219

Che cos'è la descrizione di un luogo e che relazione ha con il progetto di architettura? Questo libro parte da questa domanda e prova ad articolare una risposta a partire dal confronto tra posizioni "teoriche" apparentemente molto distanti tra loro che sembrano caratterizzare la ricerca architettonica italiana. Procedendo nella lettura il concetto di "analisi"- l'operazione logica che procede attraverso una concatenazione di concetti distinti verso una sintesi - sfuma in quello di "lettura"- la funzionale interpretazione della scrittura. Ne emerge il profilo di una disciplina, quella della "Lettura morfologica dell'area progetto", più "debole" rispetto alla tradizione di studi di appartenenza: l'analisi urbana. La consequenzialità logica, infatti, assicura all'analisi una presunta "scientificità" in parte esclusa, nel termine lettura, dalla questione dell'"interpretazione" che ribalta il gioco dei ruoli tra soggetto e oggetto, ovvero l'importanza del punto di vista di chi legge rispetto a ciò che viene letto. La "debolezza" di cui si parla non rappresenta dunque una rinuncia da parte dell'architetto alle proprie responsabilità ma una necessaria modificazione della disciplina legata allo spirito dei nostri tempi: quello una "modernità debole e diffusa", come la definisce Andrea Branzi.
30,00

La casa del genio. Palazzo Sanfelice, Napoli. Rapporto dell'anno 2015

La casa del genio. Palazzo Sanfelice, Napoli. Rapporto dell'anno 2015

M. Gerardo Cennamo

Libro: Libro in brossura

editore: Officina

anno edizione: 2016

pagine: 93

Palazzo Sanfelice rappresenta una condizione emblematica talvolta ricorrente nel Paese. È una testimonianza di straordinaria espressività della produzione architettonica del 700 napoletano e, in particolare, del progettista e proprietario che ne fece luogo di sperimentazione di alcuni dei suoi tratti più interessanti e peculiari, ben riconoscibili nella produzione successiva. Ma è anche immagine di un intollerante disinteresse che, fatto salvo gli sforzi individuali di pochi, consegna al degrado un importante monumento e patrimonio della città, un esempio significativo dell'architettura del periodo che rappresenta, nel contempo, la memoria tangibile della vita di Ferdinando Sanfelice, artista ed architetto dalla non comune personalità. Lo studio approfondito del palazzo ha avuto inizio per una circostanza professionale; nel 2012 abbiamo eseguito un primo rilievo e un progetto di massima per il restauro, autorizzato dalla Soprintendenza nel novembre del 2013. La stasi che seguì a questa iniziativa è stata di incitamento ad approfondire, attraverso una attività metodica di ricerca che si conclude con questo volume, il lavoro di indagine e documentazione del palazzo, così da contribuire ad una conoscenza più profonda dell'opera architettonica e delle logiche progettuali che la generarono.
15,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.