Plus: Fonti trad. per la storia alto medioevo
Gerbert D'Aurillac (Silvestro II). Lettere (983-997)
Libro: Libro in brossura
editore: Plus
anno edizione: 2009
pagine: 176
Gerbert d'Aurillac (ca. 945-1003) è una delle figure più significative dello scorcio del primo millennio. Di umili natali, fu monaco benedettino e appassionato studioso. Dal 972 fu chiamato a insegnare le discipline del Trivium e del Quadrivium nella scuola episcopale di Reims. Grazie alle proprie riconosciute qualità nel 983 divenne abate di Bobbio. Tornato a Reims per contrasti con i magnati italici, nel 987 collaborò attivamente all'ascesa di Ugo Capeto al trono di Francia. Fu poi arcivescovo di Reims (991) e di Ravenna (998), e infine nel 999 assurse al trono papale con il nome di Silvestro II, condividendo con il giovane imperatore Ottone III la breve ma esaltante stagione della "Renovatio Imperii".
I quattro libri delle storie (888-998)
Richer di Saint-Remi
Libro: Libro in brossura
editore: Plus
anno edizione: 2009
pagine: 272
Richer, monaco a Saint-Remi di Reims e allievo di Gerbert d'Aurillac, negli ultimi anni del X secolo intraprese, con l'intento di farne dono al suo maestro, la stesura di un testo di argomento storiografico ma fortemente condizionato da chiare ambizioni letterarie. Se la fonte principale fino all'anno 966 furono gli Annales di Flodoard, per il trentennio successivo Richer dovette basarsi quasi soltanto sulle memorie e sulle esperienze personali, oltre che su una buona dose di immaginazione e sul desiderio di compiacere il suo mentore. Tuttavia, mentre quasi ogni altra fonte coeva è perduta, il manoscritto originale delle Historiae è miracolosamente sopravissuto a secoli di oblio e si è tramutato per noi in un documento straordinario e unico, per quanto non sempre e non del tutto attendibile, di una stagione cruciale che vide il definitivo trionfo dei Capetingi sui Carolingi, l'ascesa e il declino dell'impero ottoniano, mentre prendevano forma idee e istituzioni politiche e culturali destinate poi a caratterizzare molti aspetti della successiva storia europea. Conclude il volume l'excursus di Antonio Cacciari "Lo scrittoio di Richer".
Carme per re Roberto (ca. 1030)
Adalbéron di Laon
Libro: Libro in brossura
editore: Plus
anno edizione: 2011
pagine: 72
Adalbéron di Reims (ca 950-ca 930), più noto ai suoi contemporanei con il diminutivo (forse lievemente spregiativo) di Ascelin, è certamente uno dei protagonisti di quella complessa stagione storica, a cavallo dell'anno Mille, che vide tra le altre cose l'affermarsi, forse a priori imprevedibile, della dinastia capetingia. Ma se Ascelin è ancor oggi ricordato con viva attenzione dai maggiori medievisti non è tanto per l'efferato tradimento (senza il quale peraltro, secondo i teorici del caos, non vi sarebbe stata la Rivoluzione Fraucese) quanto per la breve composizione in esametri che qui è presentata, per la prima volta in traduzione italiana, e che va sotto il nome di "Carme per re Roberto". La fama di quest'opera è in realtà per molti legata ai pochi versi nei quali è esposta la dottrina dei tre ordini del corpo sociale, teorizzazione formale di una realtà millenaria che dalle origini indoeuropee all'Ancien Règime percorre sotterraneamente la storia europea fino, appunto, alla Rivoluzione Francese. Ma il Carme è molto più di questo: è satira sociale, è libello contro gli avversari politici è spaccato dei costumi e delle contraddizioni di un epoca di transizione, è complesso esercizio retorico (con tanto di teoria retorica a suffragio), è disegno moraleggiante (da qual pulpito!) di una società ideale. La riproposizione del testo originale è accompagnato da una traduzione che ha la sola pretesa dell'assoluta fedeltà. Conclude il volume l'"Historia Francorum Senonensis".

