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Poiesis (Alberobello): Diwan della poesia

Cadere nutre la terra. Poesie 1976-2022

Cadere nutre la terra. Poesie 1976-2022

Giuseppe Goffredo

Libro: Libro in brossura

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2024

pagine: 607

Questa antologia poetica testimonia dello spazio conquistato negli anni dalla poesia di Giuseppe Goffredo. Essa raccoglie testi che vanno dal 1976 al 2022. Così ricompone intere parti - anche se non tutte - di un percorso che ci accoglie come vecchi amici da Poesie di Provincia fino a Cadere nutre la terra, un percorso che si dipana andando avanti nel tempo lungo quarant'anni di poesia che non ci si stanca di leggerla tanto è vita. Questo va ricordato. Qui c'è una caparbia, integra e generosa ricerca di presenza al mondo. Giorgio Manacorda usa, per questo aspetto della poesia di Giuseppe Goffredo, la parola 'engagement'. Termine quasi troppo aggraziato per designare lo scompiglio che la abita, la brace che la scotta, l'inquietudine interiore che la arrovella. Eppure termine corretto. L'impegno civile di Goffredo è DNA fattosi inchiostro. Non è dichiarazione o formula intellettuale. È moto viscerale e lucida, pensata determinazione. Tutto questo scorre nei versi di Giuseppe Goffredo. Una poesia, osserva Alfonso Berardinelli, "che riesce a dire come fosse la prima volta". Nella poesia di Giuseppe Goffredo tutto è detto col candido denudamento di una parola vergine. Come se egli fosse condannato ad essere il primo e l'ultimo testimone dell'esistenza. Giuseppe Goffredo l'esprime con un 'tono' e un ritmo tutti suoi. Non che non vi sia parentela letteraria con altri poeti. Vari autori hanno citato spesso, a questo proposito, Rocco Scotellaro o Andrea Zanzotto. Ce ne sarebbero altri ancora da citare tra quelli - del mondo mediterraneo e orientale si pensi a Mahmoud Darwish - che Giuseppe Goffredo sente profondamente affini. Tuttavia, qualcosa nella sua poesia è restia a collocamenti e raffronti. Ma di altro. Questa non la rende più 'speciale' di altre, ma la rende 'libera'. Un poesia 'mirabile', scriveva Dario Bellezza. Una voce dal Sud che oltrepassa periferie e frontiere.
22,00

Nelle voci del mare perdute. L'ala di chi arriva e l'ala di chi deve farsi riva

Nelle voci del mare perdute. L'ala di chi arriva e l'ala di chi deve farsi riva

Giuseppe Goffredo

Libro: Libro in brossura

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2019

Raccontare il tempo presente: uomini, donne e bambini in fuga senza più terra e città, esseri umani inabissati dalla specie fra le rive del Mediterraneo. Il poeta pare voglia pensare, ripensare, scendere, ridiscendere nella sostanza poetica del mondo. Toccare l’idea dell’erranza e del naufragio della specie. L’acqua, culla di chi nasce, diventa il precipizio estremo di chi è lasciato nel gorgo mortale della solitudine. Non c’è acqua nel deserto per chi ha sete e non c’è approdo nelle acque di chi alza un muro invalicabile di menzogna e di empietà. Non rimane che un murmur of maternal lamentation come nell’Europa desolata di T. S. Eliot. L’illusione che qualcuno ci sia nella caduta dell’angelo ad accompagnare la sorte della specie, come una carezza che scende, il gemere immenso della Madre delle acque ai piedi del Golgota che emette la sua voce dolorosa mentre annega: “È questo il modo in cui finisce il mondo//Non già con uno schianto ma con un lamento” (T. S. Eliot). Nello strazio la poesia che aspetta: l’ala di chi arriva e l’ala di chi deve farsi riva.
15,00

Nessuna solitudine è più vera dell'azzurro dopo ogni spavento

Nessuna solitudine è più vera dell'azzurro dopo ogni spavento

Giuseppe Goffredo

Libro

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2016

"Trovare la strada e non so come. Trovare la strada e so come. Trovare la strada che ci appartiene. Trovarla in mezzo a un cumulo di difficoltà. Sapere ch'è necessaria. Sapere che non possiamo tirarci indietro. Sapere: perché qualcuno con il suo agire e le sue parole in un momento come questo può sbarrarci il passo."
12,00

Nessuna solitudine è più vera dell'azzurro dopo ogni spavento

Nessuna solitudine è più vera dell'azzurro dopo ogni spavento

Giuseppe Goffredo

Libro: Libro in brossura

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2015

Trovare la strada e so come. Trovare la strada che ci appartiene. Trovarla in mezzo a un cumulo di difficoltà. Sapere ch'è necessaria. Sapere che non possiamo tirarci indietro. Sapere: perché qualcuno con il suo agire e le sue parole in un momento come questo può sbarrarci il passo.
5,00

Cielo, il cielo

Cielo, il cielo

Özdemir Ince

Libro: Libro in brossura

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2012

pagine: 185

La poesia di Özdemir si colloca in quel luogo in cui ci si sveglia dopo un lungo sonno, si aprono gli occhi e la prima cosa che ci viene in mente è amare, amare forte, amare senza tirarsi indietro, viaggiare e in ogni città e ogni giorno vedere il mondo con gli occhi della prima volta. Prendendone tutta l'essenza. Così si sente il profumare della poesia di Ince, si inizia girovogando con lui di contrade in contrade fra Istanbul, Parigi, Marna, Roma, Sofia, a seguire gli echi di ciò che passa, la musica, i suoni, quasi in un volo, un po' alla Chagall. "Sono sumero, ittito, turco, greco, arabo - dice Özdemir Ince - e tanto di più... Perciò sono ricco... Nello stesso tempo sono mediterraneo. La cultura mediterranea contiene tutti i paesi che questo mare bagna e anche i popoli emigrati da questi paesi". Sicché la stessa storia letteraria di Ince è un costruire ponti fra il Bosforo e l'Europa. Nella poetica di Özdemir Ince la poesia non deve riflettere soltanto la vita del poeta ma anche le sue idee, le nostalgie, le cose che vuole fare e cambiare. Egli dice che la poesia è la miglior politica. Il miglior senso per stare accanto alle persone e alle cose.
15,00

Irpinia

Irpinia

Alfonso Guida

Libro: Copertina morbida

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2012

pagine: 73

"Una visione che nell'accadere del terremoto tocca le cose e ne è toccata diventando il luogo che è incontro tra noi e quanto succede (è successo), mediante il linguaggio e le sue leggi e attraverso un'alchimia che solo i (rarissimi) veri poeti conoscono e mettono in pratica: trasformare il linguaggio e le sue leggi (che Alfonso Guida conosce incredibilmente bene) in cose, e le cose in poesia. In questo processo sapienziale il caleidoscopio di tutto tutto avvolge per fare emergere la singolarità tragica del dettaglio, per restituirla a noi enunciata, afferrata e infine capita, quasi per fatale esorcismo consumata. Il caleidoscopio delle nostre esistenze c'è se un occhio lo guarda e l'Irpinia di Alfonso Guida spaventa per precisione e rassicura per la fermezza della voce che ce la dice e sa reggerne la tragedia, enunciandola. Dopo e durante il compimento dello spavento restano le forme che l'entropia universale sta per cancellare e Guida "tiene ferme" come scattando un'inesorabile fotografia di nostri insondati procedere che hanno a che fare con la vita e la morte, specchio di tutto esattamente come si manifesta ma che noi non abbiamo il coraggio di vedere. Per noi, lo vede il poeta."
13,00

Il dono dell'occhio

Il dono dell'occhio

Alfonso Guida

Libro: Copertina morbida

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2011

pagine: 82

Alfonso Guida ingaggia un continuo corpo a corpo con gli alberi, le pietre, le averle, il cielo e le parole cadono come oggetti naturali su questo mondo stratificato: una esatta civiltà italiana dei paesini limitrofi a Matera, piena di incontri bruschi, spicci, ardenti e insieme il tempo vuoto e sospeso dei mistici e ancora, avanti, la lingueggiante desolazione dei reparti psichiatrici, il tremendo dolore umano che si poteva evitare. Quello di Guida è uno stare dentro le macerie del linguaggio e dell'anima, un osservare la catastrofe fino a che si compia un nuovo ordine, fino a che i successivi svelamenti e accensioni si compongano nel consueto "stile". Il solo ponte sopra le rovine, l'arco altissimo che porta Alfonso Guida da una riva all'altra del fiume di sangue è questa liturgia della lingua anch'essa nuda e indifesa nel chiedere lo sforzo a noi lettori di prenderla per mano e andarle dietro, nel suo mondo bombardato e sotterraneo e primordiale e illogico, come seguissimo una nuova specie di "Alice", una variazione bellica della "Alice" di Carroll. Ecco che il tempo che ci voleva è stato e le macerie si sono organizzate nello stile di un rinato.
13,00

Jazz degli ulivi

Jazz degli ulivi

Samira Negrouche

Libro: Libro in brossura

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2011

pagine: 58

Inquieta, ostinata, audace, fragile come una foglia, sempre con la valigia in mano, questa è Samira Negrouche, giovane poetessa algerina ma anche espressione della migliore gioventù di Algeri. Allieva prediletta del grande poeta algerino Djamal Amrani, Samira evoca e invoca nella sua raccolta Jazz degli ulivi la presenza del padre, anzi dei padri, mancanti e presenti: Amrani, Rimbaud, Pier Paolo Pasolini, Jean Sénac, René Char: questo l'albo genealogico e geografico della vita e della biografia letteraria di Samira Negrouche. Ne è l'indicazione culturale del suo essere ponte fra l'Europa e il Mediterraneo. Inquietudine e indicazione di uno stato d'animo. Bagaglio e direzione del viaggio. Sicché le parti più toccanti dei suoi versi sono nel grido che si alza forte per lo svuotarsi della santa Madre Africa che approda dal deserto al Mediterraneo in cerca di pane, libertà e diritti. Partenze. Esilii. Nella seconda parte del suo movimento Jazz Samira Negrouche ricompone la scrittura nell'istante di una parola d'amore. Amore senza ritegno. Amore come libertà e liberazione. Nel grido, nel canto, nell'oblio, per andare oltre l'interdizione della parola che nel corpo trova la sua umanità.
12,00

Canto e oblio

Canto e oblio

Giuseppe Goffredo

Libro: Libro rilegato

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2010

pagine: 96

12,00

Lezioni di crudeltà

Lezioni di crudeltà

Andrea Leone

Libro: Libro in brossura

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2010

pagine: 63

12,00

Se vuoi sapere di me

Se vuoi sapere di me

Umberto Bellintani

Libro

editore: Poiesis (Alberobello)

anno edizione: 2006

pagine: 140

12,00

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