Polistampa: Società toscana stor. Risorgimento. Studi
Giolittismo e antigiolittismo nella Toscana di inizio '900
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2025
pagine: 344
«Tutti, con poche eccezioni, sono contro Giolitti e le sue prassi in questa Toscana di inizio secolo. I liberali, che meglio sarebbe dire conservatori, e i socialisti, che meglio sarebbe dire estremisti sono accomunati da questa avversione. Nella presunta e ormai non più attuale Toscana felix – ammesso che lo sia mai stata – il conservatorismo politico e sociale delle classi dirigenti diviene speculare al radicalismo delle opposizioni, secondo un modello di contrapposizione che tradizionalmente si ripropone. Quando si giunge alla vigilia della guerra il processo di industrializzazione e la massiccia diffusione del movimento cooperativo hanno cambiato il volto della Toscana profonda. La terra della mezzadria della valle dell’Arno, che vorrebbe essere riproposta come strumento principe di mediazione sociale, diviene crogiolo di conflitto estremo. Quando, alla vigilia della guerra, giunge ad esaurimento la parabola del giolittismo che fa registrare una grande avanzata della sinistra intransigente alle prime elezioni a suffragio universale maschile dell’ottobre 1913, la Toscana della mezzadria e del latifondo maremmano...
Francesco Domenico Guerrazzi e la sinistra toscana nei 150 anni dalla sua scomparsa
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2024
pagine: 320
Il volume propone un’approfondita riflessione storiografica su Francesco Domenico Guerrazzi, figura simbolo della democrazia toscana del Risorgimento. La sua biografia è complessa: figlio di artigiano, pur avendo studiato ed essendosi laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa, coltivò sempre altri interessi, sia letterari sia politici, esercitando a fasi alterne l’avvocatura. Il suo momento di maggior fama e potere coincise con la formazione del triumvirato toscano, con Montanelli e Mazzoni, nel corso dei moti del 1848. Per pochi giorni, poi, dalla fine di marzo al 12 aprile 1849, data del ritorno del Granduca, esercitò poteri dittatoriali cercando di propiziare la restaurazione granducale nel modo più pacifico possibile. L’assemblea da lui creata fu sciolta nel 1949, e subì un processo per lesa maestà che ebbe come esito la condanna. Fu imprigionato a lungo in Italia e poi costretto all’esilio, dal quale rientrò solo nel 1856. Nel Regno ebbe fortune elettorali alterne, per lo più sconfitto nella sua Livorno che era stato il baluardo della resistenza anti austriaca.
Firenze dopo la capitale. Atti del Convegno di studi (Firenze, 24-25 maggio 2021)
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2022
pagine: 296
La perdita della capitale giunse repentina e inaspettata per Firenze. Da quando era iniziata l’avventura di Firenze capitale a seguito della Convezione di settembre del 1864, i fiorentini avevano la piena consapevolezza che il ritorno della capitale a Firenze sarebbe stato provvisorio. Ma nessuno aveva previsto che sarebbe stato tanto breve. La caduta di Napoleone III e la fine del Secondo impero crearono per la diplomazia italiana le condizioni per l’entrata delle truppe sabaude nello Stato pontificio nel settembre 1870. Nel 1871 fu effettuato il trasferimento della capitale a Roma. Firenze rimase orfana di un ruolo politico che non aveva ricercato e dovette ripensare sé stessa in diverso modo, anche affrontando una nuova difficile transizione economica e sociale. Questo libro intende ricostruire con ricerche originali in diversi ambiti, dalla cultura alla società civile, dall’economia alle accademie, dalle istituzioni comunali alle grandi società per azioni, come Firenze reagì alla deprivazione della capitale e come seppe uscire da una crisi finanziaria e morale che giunse fino al fallimento del comune.
Da Custoza a Mentana. Ricasoli e Rattazzi alla sfida del completamento unitario (1866-1867). Atti del Convegno di studi (Firenze, 10-11 novembre 2016)
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2017
pagine: 400
Il volume è dedicato a due passaggi cruciali della costruzione unitaria nel quinquennio di Firenze capitale: la terza guerra d'Indipendenza e la questione romana nella sua complessità.La prima fu una evenienza imprevista al momento del trasferimento della capitale da Torino a Firenze. La seconda era una questione rimasta aperta e che il trasferimento della capitale a Firenze aveva solo tentato di rimuovere, almeno nei suoi aspetti strettamente territoriali, agli occhi di Napoleone III e dell'opinione pubblica internazionale. Ma era una questione ritenuta più urgente e da parte di qualcuno da anteporre a quella del Veneto e delle altre terre irredente, anche per gli aspetti giuridici e patrimoniali che investono le Corporazioni religiose.
1865 questione nazionale e questioni locali nell'anno di Firenze capitale
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2016
pagine: 296
Nella primavera del 1865 avvenne quanto era inaspettato fino a pochi mesi prima: il trasferimento della capitale politica del Regno d'Italia da Torino a Firenze. Fu una ferita per Torino e per i piemontesi che si sentirono defraudati di quello che consideravano un diritto intangibile per meriti risorgimentali; e fu una sofferenza per Firenze, consapevole che il trasferimento era provvisorio, sulla via di Roma, predestinata al ruolo di capitale dallo stesso Cavour. In estate il processo di spostamento della corte e delle strutture amministrative si era consumato, ma restavano le divisioni politiche e lo scontento dei fiorentini che ne subivano le conseguenze, soprattutto in termini di costo della vita. I più insoddisfatti erano forse gli elettori della Destra storica, il ceto politico maggioritario considerato responsabile dell'aggravio dell'imposizione fiscale e della "prosa" della costruzione di uno stato che era tale solo nella sua veste politica e istituzionale. Le elezioni dell'ottobre 1865 registrarono proprio questo malcontento. Il volume ricostruisce le vicende complesse di questo passaggio focalizzando l'attenzione proprio sul 1865.
La convenzione di settembre. 15 settembre 1864 alle origini di Firenze capitale
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2015
pagine: 296
Dopo la proclamazione da parte del Parlamento di Roma come capitale predestinata del Regno, Cavour cercò di risolvere con accordo bilaterale la questione romana. Non ci riuscì, ma andò molto vicino ad ottenere il ritiro delle truppe francesi dallo Stato Pontificio. Non si sarebbe trattato della soluzione della questione romana, ma di un passo avanti nella riduzione della presenza francese sulla penisola. Quando giunse da Parigi l'apertura napoleonica alla trattativa, il conte era ormai sul letto di morte. I suoi successori cercarono di risolvere la questione in continuità con l'azione di Cavour, ma fallirono. Poi, dopo il tentativo militare garibaldino segretamente appoggiato da Rattazzi, Napoleone III si irrigidì. Fu possibile riprendere le trattative solo quando corsero voci che la salute precaria di Pio IX avrebbe ben presto riaperto la successione al soglio pontificio con tutti i rischi di destabilizzazione che questo comportava. Tuttavia, ben presto le condizioni poste da Napoleone III per ritirare le truppe francesi da Roma si dimostrarono assai più onerose di quelle che l'Imperatore aveva manifestato al conte tre anni prima.
Firenze capitale Europea della cultura e della ricerca scientifica. La vigilia del 1865
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2014
pagine: 320
Con la nascita del Regno d'Italia, Firenze aveva definitivamente perso il suo ruolo plurisecolare di capitale politica, ma non intendeva rinunciare a gestire la leadership nell'ambito della cultura e della ricerca avanzata. A questo ruolo si sentiva destinata soprattutto dall'antica e consolidata tradizione delle accademie, luoghi d'incontro e di libera ricerca che avevano mantenuto e incrementato la propria centralità dopo il trasferimento dell'Università da Firenze a Pisa nella seconda metà del XV secolo. In procinto di perdere il ruolo di capitale politica i leader della rivoluzione toscana, da Ricasoli a Ridolfi, pensarono di rigenerare la funzione di Firenze guida morale del paese avviato a conclusione del processo unitario esaltando la tradizione accademica con la creazione di un Istituto avanzato di ricerca che non fosse riconducibile al modello tradizionale dell'Università. Da questa idea e da questa tradizione nasce l'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento cui è dedicata gran parte delle relazioni raccolte in questi atti. Assieme ad esso si raccoglie tutto il contorno di una cultura viva e dinamica che si esprime con quotidiani e riviste.
Vincenzo Ricasoli (1814-1891). Patriota, soldato e agricoltore in Maremma
Vincenzo Bronzuoli
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2014
pagine: 464
Vincenzo Ricasoli (1814-1891), fratello minore del primogenito Bettino, è ricordato come una figura eroica del Risorgimento. Militare e politico, svolse un fondamentale ruolo di mediazione, o di intelligence, come diremmo oggi, tra la diplomazia piemontese e i patrioti liberali toscani nelle fasi più delicate della storia preunitaria del Regno d'Italia, e combatté come colonnello nella battaglia di Custoza durante le guerre d'indipendenza. Si impegnò a fondo per promuovere il riscatto civile, economico e morale della penisola italiana, ora elevando la condizione materiale e intellettuale delle classi rurali, ora adoperandosi generosamente per l'emancipazione della patria dal giogo straniero. Il suo contributo fu determinante anche nel campo dell'agricoltura e delle scienze: con il fratello lavorò intensamente sul patrimonio familiare con le tenute in Maremma, facendole progredire prima con l'uso pionieristico delle macchine meccaniche per la mietitura, quindi con l'introduzione della mezzadria. Sviluppò i suoi interessi botanici fino a pubblicare degli scritti, e nel 1869 impiantò nella sua proprietà a Porto Ercole il primo orto botanico italiano.
Giuseppe Montanelli fra storia e storiografia a 150 anni dalla scomparsa
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2013
pagine: 248
Il volume racchiude gli atti del convegno tenuto a Fucecchio presso l'Auditorium della Fondazione Montanelli Bassi il 6 ottobre 2012, in occasione dei 150 anni dalla scomparsa, per sviluppare una riflessione storiografica sulla figura di Giuseppe Montanelli per il suo rilievo nel Risorgimento toscano e italiano e per l'originalità della sua proposta federalista che pur sconfitta allora è tornata da tempo d'attualità nell'Italia contemporanea. La prima sezione, dedicata a "Il pensiero e la rivoluzione", contiene testi di Paolo Bagnoli, Alessandro Volpi, Danilo Barsanti, Giovanni Luseroni, Donatella Cherubini e Luigi Lotti. L'altra, incentrata su "La Costituente" e il suo fallimento, racchiude gli interventi di Carlo Ghisalberti, Fabio Bertini, Fulvio Conti, Alessandro Breccia, Paolo Benvenuto, Zeffiro Ciuffoletti e Cosimo Ceccuti.
Dal 1848 al 1948: dagli Statuti alla Costituzione Repubblicana. Transizioni a confronto. Atti del Convegno di studi (Firenze, 11-12 dicembre 2008)
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2010
pagine: 352
Cultura e politica della vecchia e della nuova Destra toscana. Dall’Unità alla Grande Guerra. Nei duecento anni della nascita di Ubaldino Peruzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2023
pagine: 288
Ubalidino Peruzzi (1822-1891), fiorentino di famiglia e cosmopolita per i suoi studi e i continui viaggi, è stato un politico di primaria importanza nell’Italia appena unita. I contributi raccolti nel volume ne ricostruiscono la carriera e i numerosi traguardi – dal ruolo fondamentale svolto nella costruzione dello stato nazionale all’impegno in favore dell’istruzione tecnica e nello sviluppo del settore ferroviario – offrendo utili spunti per gli studi sulla Destra storica italiana.