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Pontificio Istituto Biblico: Analecta Biblica

La testimonianza necessaria. Paolo, testimone della salvezza universale a Roma in AT 28, 16-31

La testimonianza necessaria. Paolo, testimone della salvezza universale a Roma in AT 28, 16-31

Antonio Landi

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2015

pagine: 462

La finale del libro degli Atti degli Apostoli rappresenta per gli studiosi un vero e proprio enigma. Il lettore prova un senso d'insoddisfazione per la conclusione del racconto, poiché nulla si dice del processo e della morte di Paolo. La reticenza lucana si estende anche al tema dell'evangelizzazione fino ai confini della terra e all'esito del conflitto cristianesimo-giudaismo. Pur senza trascurare tali questioni, il nostro studio intende concentrarsi sul ruolo narrativo conferito da Luca a Paolo. La scelta di terminare la sua duplice opera (Luca-Atti) con l'immagine dell'apostolo che evangelizza a Roma, risponde a nostro avviso a tre istanze narrativo-teologiche: 1) modellato in prospettiva cristologica, Paolo prosegue la missione del Cristo, da cui è stato eletto per divenirne testimone; 2) nel ritratto di Paolo, Luca condensa il progetto identitario della cristianità cui egli stesso appartiene; 3) attraverso la descrizione dell'attività testimoniale di Paolo a Roma, il narratore intende tracciare un profilo esemplare per il suo lettore.
35,00

«Ma io ricorderò la mia alleanza con te»: la procedura del rib come chiave interpretativa di EZ 16

«Ma io ricorderò la mia alleanza con te»: la procedura del rib come chiave interpretativa di EZ 16

Ombretta Pettigiani

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2015

pagine: 464

La presente monografia esegetica è totalmente dedicata a Ez 16, testo profetico di grande potenza espressiva e di alto valore teologico. Il punto di vista adottato è lo studio del genere letterario. Si è potuto verificare che le numerose proposte fatte in merito risultano insufficienti a spiegare il testo in tutte le sue componenti, mentre la lettura del capitolo come controversia bilaterale (rîb) consente di coglierne l'unità e di dare ragione del tipo di linguaggio utilizzato. Si è mostrato come Ez 16 si snodi ponendo in sequenza ricordo dei benefici (rîb di difesa), accuse e annuncio della punizione, promessa di cambiamento (in positivo), secondo la logica tipica della lite bilaterale. Inoltre, numerosi elementi sono stati meglio compresi adottando tale prospettiva: il ricorso ad un notevole rivestimento metaforico (Gerusalemme figlia e sposa di Yhwh) utilizzato per convincere; l'impiego di un linguaggio forte che vuole suscitare una reazione dell'accusata e a consentirne il pentimento; la descrizione di una punizione che, seppur estrema, viene ampiamente contestualizzata perché possa essere riconosciuta giusta e, per questo, accettata, ecc. In particolare, la seconda parte del testo (vv.44-63), con il suo ribadire le accuse e l'apertura al perdono, assume pienamente il suo senso solo nella prospettiva del rîb, là dove chi accusa non punta alla distruzione dell'avversario ma a far sì che la relazione possa ristabilirsi in un contesto di verità...
34,00

Jesus's meals with pharisees and their liturgical roots
35,00

Pietro e Paolo testimoni del Crocifisso-Risorto. La synkrisis in Atti 12,1-23 e 27,1-28,16: continuità e discontinuità di un parallelismo nell'opera lucana

Pietro e Paolo testimoni del Crocifisso-Risorto. La synkrisis in Atti 12,1-23 e 27,1-28,16: continuità e discontinuità di un parallelismo nell'opera lucana

Lorenzo Rossi

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2014

pagine: 512

Pietro, Paolo e Gesù: vite parallele? Da decenni gli interpreti di Luca-Atti individuano parallelismi tra Pietro e Paolo e tra i due apostoli e il Gesù del terzo vangelo. Tale fenomeno attesta la familiarità di Luca con la synkrisis, tecnica di modellizzazione letteraria finalizzata alla comparazione dei personaggi e consacrata da Plutarco nelle Vite Parallele. Il presente saggio considera le sezioni terminali delle narrazioni relative ai due maggiori personaggi degli Atti - cioè il racconto della liberazione di Pietro dal carcere (12,1-23) e la narrazione del viaggio di Paolo prigioniero verso Roma (27,1-28,16) - ed evidenzia le corrispondenze con l'epilogo delle vicende cristologiche riportate nel terzo vangelo (Lc 22-24). In ragione della propria collocazione, tali testi costituiscono il vertice della suddetta synkrisis, definendone l'estensione e il funzionamento. In un'epoca in cui cominciavano a "piovere" critiche nei confronti del movimento cristiano, Luca ha difeso l'affidabilità dell'Evangelo (cf. Lc 1,4), mostrando non solo che Gesù fu fedele alla religione dei padri e alle Sante Scritture, portandole a compimento, ma che anche i suoi discepoli furono fedeli, con l'insegnamento e con la vita, al loro Maestro (cf. Lc 6,40): sia i testimoni oculari della prima generazione, come Pietro, sia quelli della seconda, come Paolo, figura esemplare per il lettore di ogni tempo.
35,00

Maria di Nazaret, profezia del regno. Un approccio narrativo a Lc 1,34

Maria di Nazaret, profezia del regno. Un approccio narrativo a Lc 1,34

Carmelo Pellegrino

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2014

pagine: 376

Perché Maria, sposa di un uomo della casa di Davide, all'angelo, che le annuncia il concepimento di un grande re davidico, obietta: "Come sarà questo, poiché non conosco uomo?" (Lc 1,34). E come mai l'angelo replica a tono? I personaggi si intendono, ma il lettore resta disorientato. Un approccio narrativo consente di superare questo disorientamento. Nella sezione programmatica Lc 1-2, col confronto tra il profeta Giovanni e il Cristo Gesù, viene introdotta la subordinazione della Legge-Profeti rispetto al Regno di Dio, di cui Lc 1,34 costituisce un cruciale turning point celato dietro la reticenza di Luca e il linguaggio obliquo di Maria. Un narratore reticente prepara un elemento del racconto, chiamando il lettore ad una cooperazione ermeneutica: così Lc 1,34 contribuisce ad introdurre le esigenze lucane del Regno in ordine alla sequela, alla Chiesa e al compimento escatologico. A livello dei personaggi, poi, Lc-At presenta ripetutamente la sequenza annuncio-obiezione- replica in contesto teofanico, dove gli obiettori si esprimono quasi sempre in modo obliquo. Tra obiezione verginale mariana e piano divino, però, esiste una sintonia univa in tutta la Bibbia. Pertanto in Lc 1,34 affiora uno degli aspetti della relazione tra Maria e Dio che l'autore protegge dietro un velo, rimanendo fuori insieme al lettore. Nel prosieguo del racconto questo velo sarà progressivamente rimosso dall'esorbitante novità del Regno di Dio.
37,00

La Vetus Syra del vangelo di Luca

La Vetus Syra del vangelo di Luca

Gian Luca Carrega

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2013

pagine: 544

L'antica traduzione siriaca dei vangeli detta Vetus Syra riappare dopo secoli di latitanza grazie alla pubblicazione di due mss. superstiti nel XIX sec. Dopo l'iniziale entusiasmo pareva caduta di nuovo nell'oblio, fino a quando il recente interesse della critica testuale per il mondo scribale che produce i testi ha riaperto prospettive interessanti anche per lo studio della Vetus Syra. Come funziona la sintassi di una lingua semitica rispetto al greco? È possibile riprodurre le strutture di un'altra lingua in forma non meccanica? È lecito espandere il testo evangelico desumendo informazioni dal contesto? In queste pagine vengono affrontati analiticamente 300 passi del vangelo di Luca in cui la versione siriaca presenta letture che si discostano dal greco in modo significativo. Tali devianze sono state classificate secondo i processi che le hanno presumibilmente generate, cercando di stabilire quali fossero i meccanismi in atto al momento di procedere alla traduzione del testo. Alla prova dei fatti, la Vetus Syra si rivela una buona traduzione, più preoccupata di rendere il senso del testo che non la sua letteralità. Isolando i fattori che provocano la maggior parte delle varianti, tra i quali l'assimilazione interna e sinottica, si è in grado di individuare alcuni fattori ermeneutici che sono stati significativi per i traduttori: il confronto con le scuole esegetiche del tempo, l'accentuazione della centralità della figura di Cristo, la ridefinizione di alcuni personaggi.
43,00

Uomini e profeti

Uomini e profeti

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2013

pagine: 372

Con la presente raccolta di studi vogliamo celebrare la lunga carriera accademica svolta dal Professor Horacio Simian-Yofre, SJ presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, in quasi quarant'anni di attività dal 1974 al 2011. Gli autori che hanno preso parte al progetto sono diversi per provenienza geografica e ambiti di provenienza, ma tutti hanno in comune la profonda stima che li lega al Professor Simian-Yofre con il quale hanno condiviso un tratto del loro cammino accademico. Gli scritti raccolti nel presente volume trattano argomenti relativi al profetismo biblico, l'ambito di studi al quale il Professor Simian-Yofre ha contribuito maggiormente con la sua ricerca. Il profeta e la sua opera, il suo messaggio e la ricezione della parola profetica sono i tre campi di indagine corrispondenti alle parti nelle quali si divide la raccolta: "Uomo e profeta", "I profeti e gi uomini", "Gli uomini e i profeti". Hanno contribuito i seguenti professori: Gianni Barbiero, Cássio Murilo Dias de Silva, Georg Fischer, Marco Nobile, Cirino Versaci, Maria de Lourdes Correa Lima, Ramón Alfredo Dus, Alexander Rofé, Giovanni Paolo D. Soccu, Wojciech Pikor, Paolo Salvadori, Hermann Spieckermann, Giuseppe Veltri.
32,00

The greek additions in the book of Ben Sira
35,00

L'intercessione nel tempo della fine. Studio dell'intercessione profetica nel libro di Geremia

L'intercessione nel tempo della fine. Studio dell'intercessione profetica nel libro di Geremia

Benedetta Rossi

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2013

pagine: 462

In prossimità della fine del regno di Giuda il ricorso ad ogni possibile mediazione con Dio è quanto mai urgente; tra le diverse strategie percorribili per un riavvicinamento tra i due partner dell'alleanza, l'intercessione profetica occupa un posto eminente. A Geremia, ricordato come uno dei grandi intercessori di Israele, viene proibito di intercedere nel tempo in cui il suo intervento appare più che mai necessario. La tensione drammatica tra l'intercessione ripetuta e il suo divieto incalzante ed esplicito, attestata in maniera unica nella BH in Ger, è al centro della presente indagine. Dopo aver presentato lo svolgimento e il senso della dinamica intercessoria nella BH, il nostro studio esplora il paradossale intreccio che lega in Ger l'intercessione alla sua triplice proibizione, della quale si propone una nuova ermeneutica.
34,00

Simbolo e narrazione in Marco. La dimensione simbolica del secondo vangelo alla luce della pericope del fico di Mc 11,12-25

Simbolo e narrazione in Marco. La dimensione simbolica del secondo vangelo alla luce della pericope del fico di Mc 11,12-25

Lorenzo Gasparro

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2012

pagine: 688

Partendo da una duplice intuizione - la prima più generale sull'importanza spesso trascurata della matrice simbolica dei vangeli, l'altra più specifica sulla natura simbolica del gesto di Gesù nei confronti del fico in Mc 11,12-25 - il presente studio esplora la dimensione simbolica del vangelo di Marco alla luce di un episodio che ha talvolta inquietato, se non sconcertato, diversi lettori e studiosi. Di questa pericope si offre una lettura sostanzialmente nuova, mostrando come inadeguata la designazione tradizionale di "maledizione del fico e purificazione del tempio" e illuminando allo stesso tempo un particolare spessore del racconto marciano nel suo insieme. L'attenzione alla dimensione simbolica fa risaltare alcune traiettorie squisitamente teologiche del secondo vangelo, evidenziando come il ricorso a tale linguaggio non rappresenti una pura strategia retorica, ma si radichi nella particolare concezione cristologica propria di Marco.
49,00

Non mi vergogno del Vangelo, potenza di Dio. Studi in onore di Jean-Noël Aletti SJ, nel suo 70° compleanno

Non mi vergogno del Vangelo, potenza di Dio. Studi in onore di Jean-Noël Aletti SJ, nel suo 70° compleanno

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2012

pagine: 430

20 saggi di esegesi, ad opera di biblisti formatisi nel Pontificio Istituto Biblico e altri studiosi di livello internazionale, in omaggio a Jean-Noël Aletti per il suo 70° compleanno. I saggi, suddivisi nelle due sezioni "Paolo e la retorica" e "Tra narratologia e teologia biblica", rispecchiano gli interessi propri del lavoro esegetico di Aletti. Il maggior numero di contributi di questa Festschrift (ben tredici) è dedicato al campo paolino, essendo il preminente campo di ricerca di Aletti. La varietà e l'ampiezza di riferimenti, presenti in questi scritti, riflettono e rendono un giusto riconoscimento alla varietà e all'ampiezza della ricerca esegetica dello stesso Aletti. Soprattutto per i suoi studi sulla retorica paolina (le cui intuizioni si riflettono anche sull'analisi narratologica da lui condotta), egli può essere annoverato, a buon diritto, maestro della metodologia esegetica. Il titolo del volume, infine, è tratto dall'enunciato programmatico della Lettera ai Romani (1,16-17), allo studio della quale Aletti ha profuso molte energie, confluite in importanti pubblicazioni. Esso intende rammentare il fecondo e necessario legame tra lo studioso e la Parola, nonché il carattere del tutto peculiare di questa, veicolo della potenza salvifica di Dio e mezzo per chiamare alla fede.
32,00

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