Rossini Editore: Narrativa Rossini

Un gruppo di persone si ritrova a condividere, in una improbabile modalità di auto-aiuto, l'amore ossessivo per le piante d'appartamento nel periodo della pandemia. Perché, una volta entrati nel tunnel della "piantofilia" è quasi impossibile uscirne fuori. Un racconto che vuole indulgere sui vizi e le virtù degli esseri umani, colti dal punto di vista delle piante.

Mentre la professoressa Rossi sarà impegnata nella sua personale lotta contro le trame del destino, un ingegnere, una biologa e un hacker si ritroveranno a misurarsi con la forza dirompente dei sentimenti e delle occasioni, che si prospettano seducenti e inaspettate a minare il già precario equilibrio tra presente e passato che loro tenteranno, strenuamente, di preservare. In una Università della Calabria ignara di essere finita al centro di contese internazionali fra AISE, RGB e Mossad, tutto sembra essere già scritto, ma soccombere alla sorte non è fra le opzioni... grazie al Time Gate, adesso, non lo è più.

Sofia, fotografa single all'ultimo mese di gestazione, si pone di fronte la macchina fotografica per concludere un progetto sulle gravidanze, immortalando se stessa incinta e ripercorrendo, mentalmente come in un lungo flashback, la conoscenza con suo padre, ritrovato in punto di morte e in età adulta. Un incontro, questo, che le ha fatto perdere l'equilibrio psicologico, sfociando in depressione. Poco dopo la dipartita del genitore Sofia, a seguito di una aggressione ai danni della sua cagnolina, conosce un uomo che porta lo stesso nome di suo padre. Presto, l'amicizia lascia spazio all'amore tra i due che, però, viene interrotta da lui in quanto è un uomo sposato. A complicare ulteriormente la situazione, ci pensa la crisi lavorativa che costringe, la donna, a chiudere la sua attività. Sempre più nel baratro, Sofia chiede il supporto del suo terapeuta, Antonio, e inizia a percepire delle "presenze vicino a lei. Partita per un viaggio in Giappone, al ritorno in Italia Sofia è una persona nuova, consapevole del perdono e della voglia di ricominciare.

Che succede se il biglietto vincente il primo premio della lotteria di Capodanno ha un solo numero di differenza con quello che hai acquistato? Cosa saresti disposto a fare per entrarne in possesso? È quello che scopriranno due famiglie, già rivali economicamente e allegramente inconsapevoli delle conseguenze delle proprie azioni, che daranno vita a una serie di inganni, goffi tentativi di furto, raggiri reciproci e una quantità di azioni improbabili. Un romanzo in cui vengono rappresentati vizi, manie di grandezza e desideri proibiti di due famiglie italiane. Un romanzo sulla vanità, in cui nemmeno nei sogni si può trovare un barlume di verità.

Un racconto che delinea le vicissitudini delle storie semplici - ma spesse - di un corso serale presso la scuola pubblica. In un alternarsi tra le voci di un docente e di una alunna diplomata, si irradiano diverse, svariate sfumature che, dall'interno, si proiettano in contesti pregni di molteplici tonalità di vita. Una giovane donna, madre, moglie, oppressa e soffocata dalla routine che le scava l'anima, decide consapevolmente di volersi istruire. Il suo obiettivo è quello di emanciparsi, compiendo una vera rivoluzione, per rendersi libera da tutto ciò che sino a quel momento era la sua "normalità". Un docente che, insieme ai suoi colleghi, scommette sulla possibilità di cambiare le loro vite ponendosi al loro fianco e diventando coautore delle storie future, per poi abbandonare il campo regalando consapevolezza e autonomia.

"Imhotep, il Gran Visir del faraone Djoser, nel 2650 a.C. fece una scoperta eccezionale che riportò su un papiro. Lo sigillò all'interno di un contenitore in legno, una specie di scettro. Alla morte del faraone lo nascose nel sarcofago all'interno della piramide a gradoni di Saqqara. Nel 1821 Girolamo Segato insieme al Barone Heinrich Menu von Minutoli entra nella piramide, trova il reperto e convinto dal prussiano, lo vende a Bernardino Drovetti. Il reperto fa parte della collezione del Drovetti esposta al museo Egizio di Torino dal 1824. Nel 1927 il vicedirettore della biblioteca del museo Gianluigi Moffa, amico del gerarca fascista Cesare Maria De Vecchi, rubò questo scettro. Accidentalmente si ruppe facendo venire alla luce il papiro nascosto da 4 millenni. Per la traduzione, qualche anno dopo, il testo venne spedito al dipartimento di egittologia dell'università di Berlino, diretto dal simpatizzante nazista il professor Hermann Grapow. La traduzione che ne seguì interessò molto Heinrich Himmler che costituì una squadra composta dal farmacologo Otto Loewi, Nobel della medicina per aver scoperto la funzione di neurotrasmettitore dell'acetilcolina, dal professore Otmar von Verschuer e dal suo allievo Mengele, per realizzare ciò che era riportato sul papiro. Geremia Nussbaum, un biologo deportato ad Auschwitz che lavorò con il Mengele, a fine guerra andò in Israele con le carte di questo progetto e fondò una ditta farmaceutica. Nel 2015 sua nipote Yehoudith Nussbaum agganciò Pete J Ravasi, direttore del centro trasfusioni del Zuckerberg San Francisco General Hospital e..."

Sara era una ragazza del tutto normale e benestante. Per niente al mondo sarebbe potuta essere la protagonista di un libro. Chi mai vorrebbe leggere un libro dove serenamente non succede mai niente di stravolgente? Ed ecco che in un secondo la tela felicemente noiosa della sua vita si squarcia e si frantuma all'improvviso in mille peripezie. La mamma viene meno, il padre e le sorelle le tramano contro chissà quali trappole malefiche. E una nota banca (in teoria ente dalla parte dei bisogni e delle tasche della gente) le rema contro facendole un grave torto. Ma chi ascolterà Sara, che è così sola e così normale, riguardo la sua straordinaria lotta contro una banca intera, tra le più importanti in Italia? E contro la sua stessa famiglia, con quel cognome (Premoli, sinonimo di ricchezza e d'importanza sociale) che la schiaccia, e le chiude le porte ovunque vada. La storia di Davide e Golia che si ripete. Ma questa volta il miracolo non è affatto garantito… Senza il prezioso aiuto di te, lettore curioso, disposto ad ascoltare.

Nessun uomo può calpestare i sentimenti di una madre amorosa e sperare di farla franca. Cassandra è una donna determinata, caparbia, si fa in quattro per chi ama, nello stesso tempo, combatte chi le fa del male senza esclusioni di colpi.

Ho trovato questi racconti nello sgabuzzino di Whitepond Cottage. Li ha scritti mio zio Jackpold, li ha scritti per me. L'ultimo regalo di un eccentrico prozio, dodici racconti scritti in un mese di pioggia perpetua nella sua casa inglese, nel nostro rifugio di sognatori: Whitepond Cottage, la casa a nord, quella con il laghetto delle ninfee.

Una narrazione vera, autobiografica, intrisa delle speranze e delle sofferenze del protagonista Federico Spes, che narra in prima persona la storia "maledetta" di un amore impossibile, in cui però mette tutto sé stesso. Insegnante precario e ingegnere delle telecomunicazioni, il nostro "antieroe" si innamora perdutamente di una sua collega (Raffaella Bonocore) con la quale da oltre un anno ha avviato una strana sintonia emozionale, una specie di affinità elettiva. Un rapporto quasi ossessivo, di continua ricerca reciproca, che però si interrompe bruscamente. La prospettiva è quella unidirezionale del protagonista che scava nella sua coscienza in un diario intimo, psicologico cronologicamente scandito da quello che accade con lei: incontri, pranzi, lunghe telefonate, messaggi WhatsApp.

Nonnamoderna91 è una giovane nostalgica che comprende il mondo nel quale vive, basato su un tipo di comunicazione veloce e talvolta fredda, ma nel quale non riesce ad inserirsi appieno. Per questo motivo, decide di scrivere un blog cartaceo. I post sostituiscono i capitoli, i commenti di risposta non vengono digitati sulla tastiera ma viene chiesto al lettore di rispondere con una lettera ad un vero indirizzo di posta. Nel viaggio tra le varie tematiche che vengono affrontate, la protagonista lascia piccoli indizi della sua vita che si incontreranno in un finale sconvolgente. Un libro divertente, ironico, autoironico ma profondo che vuole abbattere la barriera che divide la parola scritta dallo sguardo di chi la comprende.

"Di terre e tavole. Il gusto della memoria" è una piccola recherche di casa nostra, condotta sul filo dei ricordi agresti, dei profumi, dei sapori e dei colori delle pietanze di un tempo; esattamente quello dell'infanzia dell'autrice, fiera del suo imprinting contadino che la spinge a riflettere sull'importanza e il ruolo del lavoro della terra anche per il futuro. Del Mondo.