Nel corso del Settecento, il mondo moderno si è garantito il lusso di poterlo ammirare da dietro un vetro nel tepore di una stanza ben riscaldata: da allora l'inverno ha smesso di essere soltanto una stagione buia e gelida ed è diventato molto altro e molto di più. Parte da questa constatazione Adam Gopnik per accompagnarci in un eclettico viaggio tra gli artisti, i libri, le musiche, le mode che hanno forgiato la nostra nuova visione dell'inverno. Scopriamo così come una poesia abbia imposto l'immagine del piacere borghese di radunarsi intorno a un camino mentre fuori nevica; come un'illustrazione abbia sancito il sincretismo tra Natale dei consumi e Natale degli affetti; come la passione per le stampe giapponesi abbia ammorbidito la nostra visione del freddo; come i resoconti delle esplorazioni polari abbiano dato vita a un nuovo senso dell'avventura. L'inverno aspro con cui i romantici tedeschi identificavano lo spirito nordico - in contrapposizione al razionalismo illuminista - nel tempo ha ceduto il passo alle eleganti mollezze di quello ritratto dagli impressionisti; i mesi invernali hanno trovato le loro forme di svago, dal sottile erotismo delle piste di pattinaggio alle folle dello shopping, e l'estetica boreale delle festività di fine anno ha conquistato anche i climi mediterranei, in un profluvio di neve finta, abeti, renne e rami di vischio.
L'invenzione dell'inverno
| Titolo | L'invenzione dell'inverno |
| Autore | Adam Gopnik |
| Traduttore | Isabella C. Blum |
| Collana | Narratori della Fenice |
| Editore | Guanda |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 276 |
| Pubblicazione | 01/2016 |
| Numero edizione | 2 |
| ISBN | 9788823505636 |